“L’università è orgogliosa di tutti i suoi studenti e ringrazia coloro che hanno prestato servizio come riservisti,” scrive in una mail del 13 Agosto Yoav Ariel, presidente di facoltà della Tel Aviv University. “Auguro a tutti noi un repentino ritorno alla nostra benedetta routine.”
La mail di Ariel espone alcuni dei benefici che la Tel Aviv University sta fornendo agli studenti che hanno partecipato all'assalto militare di Israele su Gaza, tra cui la possibilità di ripresentarsi agli esami.
L'università aveva già annunciato il mese scorso che avrebbe fornito un anno di retta universitaria gratuita ai soldati.
L'attacco di Israele, che ha ucciso almeno 1.975 palestinesi, di cui almeno 459 bambini, e causato una distruzione senza precedenti a Gaza, è stata nominato “Operation Protective Edge” in inglese [Operazione “Margine Protettivo,” ndt], e in ebraico “Tzuk Eitan” – che si traduce come “Mighty Cliff.” [“Scogliera possente,” ndt]
L’Università Islamica di Gaza il 2 Agosto, dopo che è stata bombardata dall’esercito israeliano. (Ashraf Amra / APA images)
Per i palestinesi di Gaza, in particolare bambini e studenti universitari, non ci sarà un rapido ritorno alla routine – benedette o altra che sia – visto che le infrastrutture dell’istruzione hanno subito pesanti devastazioni. Le strutture universitarie sono state bombardate e decine di scuole gestite dall’UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, ospitano ancora 218.000 persone sfollate a causa dell'assalto israeliano ad appena due settimane prima dell'inizio dell'anno scolastico.
A Gaza, almeno 373.000 bambini palestinesi “necessitano di un sostegno psicosociale diretto e specializzato,” affermano le Nazioni Unite. “I bambini stanno mostrando sintomi di crescente difficoltà, tra cui orinazione notturna nel letto, attaccamento fisico ai genitori ed incubi. E’ probabile che ogni bambino nella Striscia di Gaza sia colpito da questa crisi e richiederà un certo livello di supporto psicosociale.”
Quasi ogni università israeliana sta rafforzando la sua complicità in questo orrore, premiando gli studenti che hanno preso parte all'attacco a Gaza, compresi quelli che potrebbero aver commesso crimini di guerra.
Questi benefici non sono solo pratici; servono anche per glorificare ed incensare coloro che hanno preso parte al massacro, consolidando ulteriormente il caro ruolo dei militari nella società israeliana, soprattutto tra i suoi giovani.
La Hebrew University “si unisce agli sforzi della guerra”
La Hebrew University ha inviato una lettera in cui dichiara: “L’università si unisce agli sforzi della guerra per supportare gli studenti combattenti, al fine di minimizzare l’onere finanziario” di coloro che sono stati chiamati ad unirsi all’attacco si Gaza.
L’università da appello ad “amici ed ex allievi” a donare ad uno speciale fondo di borse di studio e linka una pagina di donazioni che permette di indirizzare le offerte al fondo “Margine Protettivo.”
La pagina di donazioni online della Hebrew University permette l’assegnazione diretta delle offerte ai costi associati a "Margine Protettivo" - l'attacco a Gaza.
Altri vantaggi che la Hebrew University sta fornendo i suoi "studenti guerrieri" includono sconti e vendite per i riservisti, tutoraggio aggiuntivo prima di un esame, sconti su corsi di preparazione agli esami, estensioni gratuite degli abbonamenti in palestra, accesso speciale alla biblioteca quando è chiusa agli altri studenti e un 50% di sconto sui pass del trasporto pubblico mensile per la fine di Agosto.
L’Università di Haifa si illumina
L'11 Agosto, il Rettore Davide Faraji scrisse ai soldati per informarli che “l’Università di Haifa benedice il vostro ritorno ed esprime grande apprezzamento per la vostra attività e il contributo nel quadro del vostro servizio nell’Operazione Margine Protettivo.”
La lettera fornisce “dettagli delle modifiche e dei vantaggi che sono stati decisi, in collaborazione con il sindacato degli studenti.”
L'università ha esposto pubblicamente il suo orgoglio e la sua complicità. “Per esprimere solidarietà con i soldati israeliani e gli abitanti del sud e del centro [di Israele, ndt] attualmente sotto il tiro dei razzi, la Torre Eshkol di trenta piani dell’Università di Haifa è diventato una bandiera israeliana,” è stato annunciato sul suo sito web.
"La torre, in cima del Monte Carmel, può essere vistq in tutta la zona e negli insediamenti del nord per chilometri intorno,” aggiunge. L'università, inoltre, “invia le più sentite condoglianze alle famiglie dei soldati e dei civili uccisi nei giorni scorsi, e augura una pronta guarigione ai feriti.”
Non menziona una sola parola circa la distruzione e le uccisioni su vasta scala a Gaza.
L’associazione degli ex alunni dell’Università di Haifa ha usato l'immagine di uno studente in uniforme militare come parte della sua campagna di raccolta fondi "Operazione Margine Protettivo.”
L’associazione degli ex alunni di Haifa ha inoltre lanciato un appello per la raccolta di donazioni per raccogliere fondi per i soldati che hanno preso parte all'attacco a Gaza, con una foto dello studente di risorse umane Kobi Rabinowitch in divisa e con una pistola.
La pagina porta a questo video, caricato sul canale youtube ufficiale dell’università, in cui ci si vanta che anche l’università “è stata arruolata” nello sforzo bellico. Il video rivela che 150 tra studenti e membri dello staff universitario hanno preso parte alla guerra. Mostrando qualsiasi pretesa di indipendenza, il video urge i potenziali donatori: “Aiutateci a rafforzare lo Stato di Israele.”
Rabinowitch parla anche del suo ruolo sia come studente che come soldato.
La Ben-Gurion University del Negev
“La Ben-Gurion University del Negev vi ammira, voi che avete prestato il vostro dovere di riservisti all’interno dell’Operazione Margine Protettivo, e vi ringrazia per il vostro contributo alla sicurezza dello Stato,” recita una lettera ai soldati da parte degli amministratori datata 11 Agosto.
"Siamo consapevoli del momento difficile che avete vissuto, e del fatto che è necessario che vi riorganizziate prima di tornare all'attività accademica,” aggiunge la lettera, consigliando agli studenti che hanno preso parte all'attacco a Gaza che hanno il diritto di usufruire “di vantaggi generali ed accademici che l'amministrazione dell'università ha deciso, in collaborazione con i presidi delle facoltà e il sindacato degli studenti.”
Ai soldati viene detto che membri del personale sono stati nominati per aiutarli ad accedere ai sopracitati vantaggi e sono invitati a “contattare l'ufficio militare di riserva, che si trova all'ingresso della casa dello studente. Il decano degli studenti e l'unione degli studenti sono al vostro servizio in qualsiasi momento.”
Il sindacato studentesco della Ben-Gurion University ha emanato un avviso simile: “Siamo orgogliosi di voi e supportiamo il vostro servizio di riserva che state affrontando e il vostro contributo alla sicurezza dello Stato, con dedizione e sacrificio di sé.”
Il sindacato degli studenti assicura ai soldati impegnati nella distruzione di Gaza che sta difendendo i loro interessi: “Desideriamo rassicurarvi e sottolineare che ora, in questi giorni difficili, dovete concentrarvi sulle vostre benedette azioni – mentre noi gestiremo la vostra assenza accademica.”
IDC Herzliya
Il Centro Interdisciplinare Herzliya (IDC Herzliya), una prestigiosa università privata, ha già dato parte del suo contributo creando una “stanza della guerra” dei social media per promuovere il massacro di Gaza su Facebook.
Sta anche offrendo ai soldati un pacchetto di vantaggi tra cui la possibilità di riprendere gli esami, rinvio delle scadenze di presentazione degli scritti, una squadra di volontari di venti persone che fornisce servizio di assistenza militare, e la nomina di uno speciale “coordinatore del servizio di riserva” in ciascuna delle scuole del campus .
Il sindacato studentesco ufficiale dell'IDC Herzliya offre ancora più vantaggi, tra cui tutorial gratuiti, modem cellulari per soldati chiamati in servizio, premi, lotterie e aiuto nel rivendicare stipendi governativi.
“I vantaggi specifici variano da università a università,” dice l’esperta israeliana Dena Shunra, che ha fornito la ricerca e le traduzioni per questo articolo, “ma tutti hanno un significato finanziario per le università, che si assumono una parte del costo dell’Operazione Margine Protettivo, e sono quindi complici di qualsiasi danno fatto nel corso di essa.”
Questo supporto arriva in coda a decenni di complicità ben documentata da parte delle università israeliane, tra cui la ricerca militare e un ruolo diretto nell’espropriazione della terra palestinese.
L'ulteriore prova di sostegno diretto da parte delle università israeliane - dichiarativo e finanziario - all'oppressione dei palestinesi e alla distruzione di Gaza farà senza dubbio rafforzare la richiesta di boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane.
Fonte: electronicintifada.net
Traduzione: BDS Italia