Un caso giudiziario portato avanti contro un professore universitario di Sydney a causa del suo sostegno all'appello palestinese per il boicottaggio di Israele ha subito un’enorme battuta d’arresto dopo che quattro dei cinque querelanti originari hanno segnalato la loro intenzione di ritirarsi.
Il caso contro Jake Lynch era stato originariamente portato alla Corte Federale Australiana nell’Ottobre 2013 da un gruppo di avvocati di destra israeliani chiamato Shurat HaDin, Centro Legale Israeliano.
Il caso era supportato anche da altri quattro querelanti, tra cui Andrew Hamilton, avvocato israeliano di origine australiana che operava anche per conto di Shurat HaDin.
Ma un giudice ha notato la mancanza di prove nei reclami del gruppo nei confronti del professore.
Preso di mira
Shurat HaDin e i suoi seguaci querelanti avevano portato avanti il caso contro Lynch, direttore del Centro di Studi per la Pace e i Conflitti dell’Università di Sidney, a causa del suo sostegno alla campagna palestinese di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS).
In precedenza, Lynch era stato preso di mira da Shurat HaDin, insieme al suo collega professor Stuart Rees, nelle asserzioni del gruppo contro i due accademici e la campagna BDS alla Commissione Australiana per i Diritti Umani nel Luglio 2013.
In entrambi i casi, Lynch è stato accusato di aver violato la Legge sulla Discriminazione Razziale del 1975 razziale, che ritiene illegittimo discriminare una persona "sulla base della razza, del colore, dell'ascendenza o dell'origine nazionale o etnica".
Il 19 Giugno è stato suggerito che i quattro querelanti potrebbero ritirarsi dagli imminenti procedimenti giudiziari. Ciò in seguito al fatto che il magistrato della Corte Federale Australiana Alan Robertson aveva rigettato, il 24 Aprile, alcune importanti sezioni della querela originaria. Robertson affermò che non avevano presentato alcun fatto pertinente al caso.
Al tempo, Robertson affermò che i querelanti avevano fallito nel presentare qualsiasi chiaro fatto che potesse mettere in relazione il sostegno al movimento BDS del professor Lynch con qualsiasi specifico atto di discriminazione razziale.
Il The Australian ha riferito che durante il caso, l'avvocato di Shurat HaDin Andrew Hamilton ha affermato che non si trovava obbligato a ricorso basato sui fatti di alta qualità, ma che gli sarebbe bastato discutere il “caso sostanziale”. In riposta, Robertson disse ad Hamilton: “Dovrà lavorarci su un bel po’ per convincermi della correttezza di queste frasi.”
All’udienza del 24 Aprile, Robertson ha anche fissato il tetto del pagamento dei costi di entrambe le parti in caso di una vittoria legale a 300.000 dollari australiani (280.128 $). A Shurat HaDin è anche stato ordinato allora di versare una cauzione di 100.000 dollari australiani (93.426 $) di spese nel caso in cui perda il caso legale.
Significativo
Lynch ha riferito a The Electronic Intifada che la sentenza di Aprile è stata "significativa", spiegando come il giudice abbia rigettato undici delle sezioni della dichiarazione di reclamo di Shurat HaDin. Questo è stato importante perché le sezioni rigettate pretendevano di dare un quadro concreto della presunta violazione di Lynch alla Legge sulla Discriminazione Razziale.
Lynch ha aggiunto che il ritiro di quattro dei querelanti e la riduzione della denuncia a suo carico "potrebbero significare la fine del loro tentativo di utilizzare l'attivismo politico in risposta all’appello di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, essenzialmente proclamandolo così illegale."
Tuttavia, il caso è già venuto a costare decine di migliaia di dollari, dice Lynch, e i suoi sostenitori hanno creato un sito web per sensibilizzare le persone sulla vicenda ed avviare una raccolta fondi.
Il caso di Shurat HaDin contro Lynch verte sul suo rifiuto di firmare una domanda per una borsa di studio per l'israeliano Dan Avnon, accademico presso l'Università Ebraica nella Gerusalemme occupata. Nel Dicembre 2012, Avnon contattò Lynch per farsi assistere con una domanda di borsa di studio per Sir Zelman Cowen, che offre aiuti finanziari per gli accademici dell'Università Ebraica per venire alla Sydney University, e viceversa.
Al tempo, Lynch rifiutò di assistere Avnon, affermando la sua contrarietà all'accordo di comunione tra le due istituzioni accademiche. Lynch ha spiegato a The Electronic Intifada che ha esercitato il suo "diritto di non partecipare o collaborare con un regime a cui mi oppongo, in linea coi miei principi."
Il movimento di boicottaggio palestinese si oppone alle relazioni istituzionali con l'establishment accademico israeliano. Molte università israeliane sono profondamente complici con il commercio di armi, con l'occupazione militare e l'oppressione dei palestinesi.
Nella loro richiesta originaria di trenta pagine, Shurat HaDin e i suoi colleghi querelanti sostenevano che il rifiuto di Lynch a firmare l'applicazione ebbe l'effetto di "compromettere il riconoscimento, il godimento e l'esercizio dei diritti del professor Dan Avnon all'istruzione; alla libertà di associazione; alla libertà di espressione; alla libertà accademica e al lavoro ".
In più, criticano come Lynch abbia pubblicamente appoggiato, ripetuto e partecipato all’appello BDS, e come abbia incoraggiato i cuoi colleghi a fare altrettanto, mentre formava anche alcune persone su come partecipare in dettagliate azioni di protesta sul boicottaggio.
Il reclamo sostiene inoltre che le azioni di Lynch avevano alterato il diritto e il godimento dei candidati di una partecipazione libera ed eguale alle attività culturali, compresa la privazione ai canditati e alle loro mogli dell’opportunità di assistere a performance di artisti internazionali in Israele – citando artisti come Snoop Dogg ed Elvis Costello.
Entrambi gli artisti sono annoverati tra il crescente numero di musicisti e artisti, tra cui Gil Scott Heron, Carlos Santana, Faithless e Cat Power, che hanno rifiutato di esibirsi in Israele o che hanno cancellato la loro performance in programma a seguito degli inviti a rispettare la Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale.
Tuttavia, con la rinuncia a gran parte del suo reclamo iniziale, Shurat HaDin ha cercato di concentrarsi sulla pretesa che Lynch rifiutò l'assunzione di Avnon esclusivamente sulla base della sua nazionalità. Lynch ha respinto questa accusa, affermando che la ragione del suo rifiuto non era basato sul fatto che Avnon fosse israeliano o ebreo, ma sulla complicità istituzionale Hebrew University con le violazioni israeliane dei diritti umani contro il popolo palestinese.
“Annullare questo accordo”
Lynch ha spiegato a The Electronic Intifada che la Hebrew University: "gestisce corsi di formazione per i militari; il suo campus del Mount Scopus è in parte costruito su un terreno sequestrato dai suoi legittimi proprietari palestinesi, e il Presidente del suo consiglio di amministrazione è Michael Federmann, che è anche presidente della Elbit Systems, uno dei più grandi trafficanti di armi di Israele
Lynch ha aggiunto che tre anni prima, nel 2009, prima che Avnon lo contattasse per assistenza, aveva già scritto al rettore dell’Università di Sydney, “chiedendogli di revocare questo accordo e anche quello che riguarda l'Università Technion di Haifa (che opera in modo simile).” Il vice cancelliere, tuttavia, ha rifiutò di farlo.
Lynch ha affermato che "non si trovava in grado di offrire impiego al Prof. Avnon, né di rifiutarlo, poiché non stava agendo come un agente dell'Università di Sydney." Lynch ha osservato come informò Avnon, quando declinò di appoggiare la sua domanda di borsa di studio, che non stava agendo per conto dell'università.
Nel corso del procedimento giudiziario, gli avvocati di Lynch hanno ripetutamente sostenuto che il caso sia politicamente motivato e parte della più ampia offensiva da parte dello stato di Israele contro la campagna BDS. Hanno osservato che Avnon non è stato svantaggiato o discriminato razzialmente da Lynch quanto questo ha declinato di supportare della sua domanda alla borsa di studio, dato che accademico israeliano si aggiudicò con successo la borsa di studio presso l'Università di Sydney a Marzo 2014.
Caso politico
Il The Australian ha riferito che nonostante la denuncia centrava intorno quanto successo ad Avnon, costui non è stato invitato dal gruppo legale a partecipare nel caso, o di agire in qualità di testimone o di presentare anche una dichiarazione giurata a sostegno, The Australian ha riferito.
Shurat HaDin ha reso chiaro come non stiano cercando sanzioni finanziarie contro Lynch nel caso dovessero vincere la causa. Chiederebbero invece che Lynch rinunci pubblicamente alla campagna BDS e si scusi per averla appoggiata.
Sulla scia del suo fatiscente caso contro Lynch, il fondatore di Shurat HaDin, Nitsana Darshan-Leitner, si è scagliato contro la Comunità Sionista Australiana, accusandoli di non riuscire a "difendere i diritti degli ebrei."
In risposta, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, almeno un membro anziano della leadership sionista in Australia considera la riduzione del reclamo di Shurat HaDin prova che il caso è fallito. Un leader anonimo della Comunità Sionista ha descritto le azioni di Shurat Hadin come "patetiche", dicendo che ora "lascia a noi il raccoglierne i cocci."
Il caso di Shurat HaDin contro Lynch aveva trovato la ferma opposizione dei gruppi lobbistici sionisti d’Australia fin dall’inizio.
Il Consiglio Esecutivo della Comunità Ebraica d’Australia, che si oppone al movimentoe lo bolla come "antisemita", ha rilasciato una dichiarazione ad Ottobre 2013 in cui prendeva le distanze dal caso legale. All'epoca, il direttore esecutivo del consiglio, Peter Wertheim, spiegò come la campagna di Shurat HaDin contro Jake Lynch era stata intrapresa "semplicemente come una tattica politica".
L'uso di azioni legali SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation, azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica, ndt) per cercare di portare i sostenitori BDS in tribunale, di inibirli dal punto di vista finanziario o di vincere casi riguardanti le pubbliche relazioni, è diventato una strategia popolare tra i sostenitori di Israele che cercano di fermare le campagne di boicottaggio.
Tuttavia, i sostenitori in tutto il mondo della "guerra legale" hanno avuto poco successo in tali operazioni. Prima di lanciare il suo caso contro Lynch, Shurat HaDin aveva minacciato azioni legali nei confronti di World Vision Australia e AusAID (organizzazione del governo australiano per aiuti allo sviluppo) a causa del loro sostegno a programmi di sviluppo gestiti dall'Unione dei Comitati dei Lavoratori Agricoli (UAWC) a Gaza, sostenendo che violava la legislazione antiterrorismo australiana e statunitense.
Entrambe le organizzazioni avevano temporaneamente sospeso il sostegno ai programmi sopracitati mentre indagavano sul reclamo di Shurat HaDin. Ma AusAID ha presto ricominciato a supportare il programma, così come la World Vision Australia.
In un articolo pubblicato sul blog sionista Galus Australis secondo Tim McCormack, professore di diritto all'Università di Melbourne e consigliere di World Vision, entrambi i gruppi hanno trovato che non c'era alcun merito di sorta nelle asserzioni di Shurat Hadin.
Mentre Shurat HaDin sostiene di essere un "organizzazione senza scopo di lucro completamente indipendente, non affiliata ad alcun partito politico o ad alcun organismo governativo", un telegramma dell’ambasciata statunitense divulgato da Chelsea Manning rivela come Shurat HaDin abbia agito da delegato per conto dell’agenzia di spionaggio del governo israeliano, il Mossad.
Nell’Ottobre 2013, l’associazione inglese per il controllo alla trasparenza SpinWatch ha notato che il fondatore di Shurat HaDin, Nitsana Darshan-Leitner, aveva "privatamente ammesso di prendere direttive dal governo israeliano su quali casi perseguire e di basarsi su contratti con i servizi segreti israeliani per i testimoni e le prove."
All’inizio del caso legale di Shurat HaDin contro Jake Lynch, più di 4,200 sostenitori dei diritti umani australiani ed internazionali, accademici inclusi, da più di 60 paesi diversi, hanno firmato una petizione a supporto del movimento Bds e di Jake Lynch.
Lynch ha raccontato a The Electronic Intifada che il sostegno ricevuto è stato “vitale, nel lottare contro il caso legale e nell’opporsi allo spregevole tentativo di attaccare la libertà di opinione politica in Australia.”
Kim Bullimore ha vissuto e lavorato in Cisgiordania ed è un co-organizzatrice della Coalizione di Melbourne contro l’Apartheid Israeliana e della prima conferenza BDS dei cittadini australiani a Melbourne nel 2010. Bullimore ha un blog all'indirizzo http://livefromoccupiedpalestine.blogspot.com.au e un account twitter a @rafiqa65.
Fonte: electronicintifada.net
Traduzione: BDS Italia