La campagna palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni continua a guadagnare sempre maggiore sostegno tra gli studenti in Gran Bretagna e Irlanda.

Nel mese di marzo si sono svolti dei referendum in appoggio alle strategie BDS presso l’Università di Dundee in Scozia, a Galway - l’Università Nazionale dell’Irlanda -, e al King’s College di Londra.

Il 27 marzo è stato tenuto un referendum dall’Associazione degli Studenti dell’Università di Dundee (DUSA), nel quale gli studenti votavano per dodici differenti mozioni avanzate da differenti società del Campus. La mozione proposta dalla società “Palestine Action” è stata approvata con il “sì” dalla più larga maggioranza degli studenti. Dei 660 voti raccolti, 479 (72.6 percento) hanno sostenuto la mozione.

La DUSA si vanta di essere il primo sindacato studentesco in Scozia e il risultato di questo sondaggio indica che gli studenti vogliono prendere una posizione etica opponendosi all'ingiustizia in Palestina.

In un referendum simile all'inizio dello stesso mese, gli studenti presso l'Università Nazionale d'Irlanda - Galway (NUIG) – hanno votato in modo schiacciante in favore di un appello al loro sindacato a sostenere attivamente il movimento BDS; è stato approvato con un margine di quasi 2 a 1, con 1.954 voti favorevoli e 1.054 voti contrari. Gli studenti del King’s College di Londra (KCL) hanno approvato un simile appello al disinvestimento con 348 voti a favore e 252 contro.

Tuttavia, gli studenti del KCL stanno attualmente fronteggiando un attacco legale da parte di gruppi pro-Israele, che cercano di vanificare la loro decisione democratica.

A Dundee, la risposta dell’esecutivo della DUSA è stata che non si poteva applicare la mozione nella sua interezza, citando restrizioni imposte dall’Education Act britannico del 1994. La risposta dell’associazione non ha spiegato perché si sentiva limitata da tale legge.

La società Action Palestine dell’Università di Dundee non ha ancora rilasciato una dichiarazione perché sia i membri della società che l'esecutivo della DUSA sono in attesa di ulteriori dettagli su come verrà attuata la mozione BDS.

Sostenere il diritto all’istruzione

La mozione approvata a Dundee chiede all’associazione degli studenti:

di garantire che i prodotti venduti da questo sindacato non sono stati né coltivati né prodotti all’interno dei territori palestinesi occupati, né da società che sono complici dell'occupazione dei territori palestinesi;

di opporsi, nella misura in cui le norme legislative lo permettono, a qualsiasi azione od operazione commerciale che dia sostegno politico od economico allo Stato di Israele ed alle società direttamente complici nelle sue violazioni del diritto internazionale;

di appoggiare il movimento globale BDS contro lo Stato di Israele fino a che ponga fine all'occupazione, si conformi al diritto internazionale, riconosca i diritti fondamentali dei cittadini Arabo-Palestinesi di Israele con piena uguaglianza e rispetti il diritto palestinese al ritorno, come stabilito nella Risoluzione 194 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il mese scorso l'Unione Nazionale degli Studenti (NUS) della Scozia ha anche votato quasi all'unanimità di affiliarsi alla campagna del Diritto all’Istruzione, promossa dagli studenti dell’Università di Birzeit nella Cisgiordania occupata. La mozione ha avuto successo con 100 voti favorevoli e un solo voto contrario; questa votazione impegna la NUS della Scozia a chiedere un intervento internazionale contro le violazioni dei diritti umani di Israele.

Gli sforzi di Israele per soffocare l’attivismo di base per la giustizia nei campus universitari sembrano essere inutili. Sempre più studenti sono consapevoli della realtà della situazione in Palestina.

Fonte: BDS Movement

Traduzione di Vincenzo Pezzino