di Bew White
Un alto funzionario della pubblica istruzione alto ha descritto gli scienziati israeliani come “un esercito ... che deve affrontare i tentativi di boicottaggio”.
Parlando ad un incontro sulla partecipazione di Israele al programma di ricerca dell’UE Horizon 2020, il presidente del comitato alla pianificazione e bilancio del Consiglio per l’Istruzione Superiore prof. Manuel Trajtenberg ha affermato che gli scienziati sono “ambasciatori di Israele in Europa”.
Trajtenberg ha detto ai suoi colleghi che gli scienziati che ricevono sovvenzioni europee sono un baluardo fondamentale contro gli sforzi per far progredire il boicottaggio accademico di Israele. La campagna, che si basa sul ruolo complice delle istituzioni accademiche israeliane negli abusi dei diritti umani, ha avuto di recente il sostegno di organizzazioni come l’Associazione per Gli Studi Americani e l’Associazione per gli Studi Nativi Americani e Indigeni, che hanno votato a favore del boicottaggio.
Abbiamo un esercito di 2.000 persone per affrontare i tentativi di boicottarci. Si tratta di persone che hanno rapporti stretti, personali, e non mediati con i loro colleghi.
Da tempo i funzionari israeliani cercano di utilizzare accademici, operatori culturali, o anche normali cittadini a scopi di propaganda. Ad esempio, subito dopo il massacro israeliano dei palestinesi durante l’”Operazione Piombo Fuso”, un diplomatico israeliano ha annunciato un piano per:
inviare all’estero romanzieri e scrittori noti, compagnie teatrali, mostre. In questo modo si mostra il volto più attraente di Israele, così che non si pensi a noi esclusivamente in un contesto di guerra
Le osservazioni di Trajtenberg sono in consonanza anche con la strategia preferita da molti di coloro che combattono il movimento BDS e le iniziative di solidarietà con la Palestina, che ritengono sia fondamentale favorire le relazioni personali con persone che possono esercitare un’influenza, nelle università, nelle comunità religiose, nei sindacati, o in altre istituzioni.
I commenti di Trajtenberg, una figura di alto livello nel Consiglio di Israele per l’istruzione superiore, sono un’ulteriore prova che l’accademia israeliana non è, come sostengono gli oppositori del boicottaggio, un alleato dei palestinesi nella loro lotta. Infatti, si pensa che quelli visti come ‘di sinistra’ possano essere in una posizione migliore per difendere Israele a livello internazionale. Come ha scritto Ari Shavit in un articolo del 2011, “senza scienziati di sinistra, intellettuali di sinistra e imprenditori nel campo della tecnologia avanzata di sinistra, Israele ... non sarebbe in grado di governare la Giudea e Samaria [Cisgiordania occupata].”
Fonte: Middle East Monitor
Traduzione dall’inglese di Federico Zanettin