Vittoria della mobilitazione di studenti e accademici di UniTo contro le collaborazioni con le università israeliane‼
L’università di Torino non parteciperà al bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica. Il Senato accademico ha votato una mozione che definisce “non opportuna la partecipazione a questo bando Maeci, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza”.
 
Comunicato di BDS Italia sul bando MAECI

Sosteniamo e aderiamo con convinzione alla lettera che 1.670 tra accademiche e accademici, ricercatrici e ricercatori, e personale tecnico-amministrativo, impegnati in centri di ricerca e università in Italia e all’estero, hanno inviato in data 29 febbraio 2024 al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione industriale per chiedere la sospensione dell’Accordo di cooperazione scientifica, industriale e tecnologica tra Italia e Israele.

Prendiamo atto altresì con soddisfazione di una prima risposta del mondo accademico con la decisione del Senato Accademico dell’Università di Torino di sospendere la partecipazione dell’Ateneo al bando del MAECI per l’anno 2024 “visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza.”

Sosteniamo e partecipiamo alle mobilitazioni che si stanno sviluppando in tutta Italia per chiedere l’interruzione delle collaborazioni tra le università italiane e le istituzioni accademiche e di ricerca israeliane. Accogliamo con favore le iniziative nelle università degli studenti del collettivo Cambiare Rotta inserite nella iniziativa Israeli Apartheid Week contro il genocidio in atto a Gaza.

La risposta di Israele all’azione della resistenza palestinese del 7 ottobre 2023 costituisce uno spaventoso atto di punizione collettiva di massa, col taglio di cibo, acqua, medicine, carburante, elettricità e con la pressoché totale distruzione delle infrastrutture civili: case, ospedali, scuole, università: si tratta di una vera campagna di annientamento. I morti ufficiali sono oltre 32.000, e oltre 75.000 feriti gravi soprattutto donne e bambini insieme ad un numero record di giornalisti ed operatori sanitari: tali cifre sono destinate a crescere di decine di migliaia, perché la gente sta morendo d’inedia, sete e malattie infettive.

Lo scorso 26 gennaio, la Corte Internazionale di Giustizia, ha emesso una sentenza nella quale si riconosce che vi è un rischio plausibile che Israele stia commettendo il crimine di genocidio a Gaza, e ha richiesto misure preventive urgenti vincolanti per porre fine a tutte le azioni che possono contribuire al genocidio.

Questa sentenza non riguarda solo Israele, ma implica per tutti gli stati la responsabilità legale di porre fine ad ogni complicità con il crimine di genocidio e di prevenire la sua attuazione.

Israele non ha fermato il massacro a Gaza e gli stati occidentali, Italia compresa, continuano a sostenerlo, fornendo sostegno politico e armamenti. Gli stati complici di Israele hanno tagliato anche i finanziamenti a UNRWA, unica agenzia ONU in grado di organizzare una distribuzione capillare degli aiuti umanitari alla popolazione, contribuendo così all’utilizzo della fame come arma di guerra.   La fornitura di armi a uno stato sospettato di commettere il crimine di genocidio può configurare la complicità nella sua attuazione [1].

I finanziamenti previsti nell’ambito del bando di cooperazione tecnico-scientifica del MAECI potrebbero essere utilizzati per progetti di “ricerca” e collaborazioni “tecnologiche” dual use, che prevedono un’applicazione anche militare, oltre a quella civile. Per l’Italia, che tra l’altro non ha interrotto l’esportazione di armi verso Israele dopo il 7 ottobre 2023[2], nonostante il governo lo neghi, si configurerebbe una complicità con Israele nel crimine di genocidio.

Chiediamo pertanto che l’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra le università e i centri di ricerca italiani e israeliani venga sospeso immediatamente, come atto dovuto da parte dell’Italia per adempiere alle sue responsabilità ai sensi del diritto internazionale e delle misure richieste agli stati dalla Corte Internazionale di Giustizia, evitando una complicità nell’attuazione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza e agendo per prevenirlo.

Crediamo che la sospensione dell'Accordo di cooperazione costituisca uno strumento efficace di pressione per imporre a Israele il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, assieme ad altre azioni portate avanti dal movimento internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per porre fine alle complicità di governi, aziende, università e istituzioni che permettono a Israele di continuare un sistema di colonialismo, occupazione e apartheid che dura da oltre 75 anni.

 

[1] https://www.fidh.org/en/region/north-africa-middle-east/israel-palestine/the-european-union-must-sanction-israel-for-its-crimes-in-gaza
[2] https://altreconomia.it/litalia-ha-esportato-armi-e-munizioni-verso-israele-dopo-il-7-ottobre-i-dati-dellistat/