Venerdì notte l'amministrazione di Longiano ha votato contro la mozione di Aria Fresca, che chiedeva il boicottaggio di Sodastream per evitare la presenza di componenti prodotte dalla multinazionale israeliana nella casa dell'acqua comunale.

La maggioranza ha difeso la sua scelta tra le urla, a corto di argomenti che non fossero sciocchezze in imbarazzante contraddizione con le dichiarazioni sperticate di solidarietà al popolo palestinese pronunciate poco prima.

Hanno parlato sindaco, consiglieri e assessori del PD, mentre Rifondazione Comunista s'è guardata dall'aprire bocca, accodandosi come un cagnolino al voto contro il boicottaggio.

In sintesi Longiano intende sostenere i lavoratori italiani di Sodastream, che sarebbero penalizzati dal boicottaggio in un momento di difficoltà economica nazionale e pensa di non avere titoli per adottare una iniziativa politica che dovrebbe essere esclusivo appannaggio di istituzioni sovranazionali o associazioni.

Per il sindaco Battistini, Sodastream è innocente fino a prova contraria, in quanto nessun organismo internazionale ha mai condannato l'azienda di Israele, stato che nemmeno aderisce a organismi come la Corte Penale e non accetta alcuna giurisdizione oltre alla propria.

Il vice sindaco Ciappini strepita invece sulla natura strumentale della mozione contro Sodastream, pensata solo per attaccare la maggioranza e perciò anche antipalestinese (?).

In fine il consigliere Filippo Zani si perde in un discorso assurdo, lamentando la scorrettezza della notifica via e-mail per ogni firma della petizione che il BDS ha promosso a sollecito del boicottaggio. Ciò perché, a suo dire, se scrivesse al BDS sicuramente non gli risponderebbero. Da notare che nessun consigliere, Zani compreso, ha risposto alla lettera che Stop Sodastream/BDS Italia ha inviato a tutti i membri del consiglio in data 23 agosto.

In conclusione il sindaco legge un brevissimo passaggio da una e-mail del manager di Sodastream Professional, Marco Celli, in cui nega gli addebiti all'azienda.

La formula pare uno standard precompilato da una agenzia di comunicazione, a cui Celli abbia aggiunto in neretto la chiosa finale, dove si taccia il BDS di estremismo e si ammette che le campagne di boicottaggio stanno creando numerosi problemi a Sodastream.

La data della lettera è del 26 agosto 2013. Penso sia la stessa inviata ad Adriatica Acque dopo i primi articoli critici, usciti sulla stampa proprio in quel periodo. Il testo è identico a quello che ho ricevuto dal presidente Andrea Montanari, spacciato come il risultato di una sua "piccola ricerca".

Come sempre mancano prove dettagliate che corroborino la loro difesa.

Il dispiacere per non essere riusciti a convincere il comune è grande, ma abbiamo contribuito a identificare un nuovo ambito in cui lottare per ottenere giustizia e rispetto dei diritti del popolo palestinese.

Speriamo ora che altri, in altri municipi, si attivino nel monitoraggio degli erogatori pubblici - e magari di quelli utilizzati in uffici e ristoranti - per denunciare le eventuali connessioni con Sodastream.

Manuel Zani