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Nel maggio 2024, Carrefour ha assicurato ai suoi investitori di non aver aperto negozi nei Territori palestinesi occupati (TPO). Tuttavia, è dimostrato che Carrefour ha almeno una filiale aperta a Modi'in-Maccabim-Re'ut, una colonia israeliana classificata dalle Nazioni Unite e https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4268595,00.html">anche dall'Unione Europea come parzialmente situata nei TPO, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Dopo la storica sentenza della Corte internazionale di giustizia del luglio 2024, che dichiara Israele colpevole di apartheid contro i palestinesi e di mantenere un'occupazione e un’annessione illegali del territorio palestinese, porre fine alla complicità di stati, aziende e istituzioni con l'apartheid israeliano non è solo un obbligo morale, ma anche un obbligo legale definitivo.

L'anno scorso, un investitore preoccupato ha sollevato dubbi sul coinvolgimento dell'azienda negli insediamenti illegali israeliani, evidenziando i rischi di complicità con un tale crimine di guerra. In risposta, l'amministratore delegato di Carrefour ha ribadito la presunta posizione di "neutralità" politica dell'azienda, affermando che non sarebbero stati aperti negozi nei TPO. Tuttavia, appena un mese dopo, il partner israeliano di Carrefour ha smentito questa affermazione, annunciando che Carrefour "sta già vendendo i suoi prodotti in tutto Israele", questo include i TPO come mostrato nel materiale promozionale dell'azienda, e intende espandersi "ovunque".

Il movimento BDS ha chiesto di boicottare il gruppo francese fino a quando non porrà fine alla sua complicità e ai profitti derivanti dagli insediamenti illegali di Israele su terre palestinesi rubate, attraverso la sua partnership con Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitan. Ha inoltre chiesto al gruppo francese di interrompere tutte le vendite di prodotti provenienti da insediamenti israeliani illegali nelle migliaia di supermercati e minimarket che gestisce in tutto il mondo.

BOICOTTA CARREFOUR COINVOLTO

NEI CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DAL REGIME ISRAELIANO CONTRO IL POPOLO PALESTINESE

Il Gruppo Carrefour, azienda multinazionale della grande distribuzione con sede in Francia, che possiede più di 3.400 negozi nel mondo, è complice e beneficiario della colonizzazione illegale della Palestina e dell’apartheid imposto da Israele in quanto ha sottoscritto nel marzo 2022 contratti di franchising con le società israeliane Electra Consumer Products e Yenot Bitan entrambe attive nelle colonie israeliane illegali. Secondo il Diritto Internazionale operare nelle colonie illegali è un crimine di guerra e quindi Carrefour è complice di tale crimine.

Ma non basta: Carrefour e le sue filiali locali sostengono apertamente l'esercito di occupazione israeliano nel massacro che sta svolgendo a Gaza, fornendo migliaia di razioni alimentari ai soldati. Carrefour fornisce quindi un sostegno logistico a un'operazione militare che colpisce sistematicamente la popolazione civile, in gran parte bambini e donne, e che si caratterizza come un crimine di genocidio, secondo il diritto internazionale.

Questo avviene mentre la popolazione di Gaza sta letteralmente morendo di fame e di sete, poiché Israele, dopo aver distrutto completamente allevamenti, coltivazioni e produzioni alimentari, non lascia entrare nella striscia le migliaia di camion carichi di vettovaglie che stazionano ai confini con l’Egitto. Ormai si parla di carestia e le persone che ne sono colpite stanno aumentando sempre di più, così come aumentano, a causa della malnutrizione, i decessi tra i malati e tra i bambini: fame e carestia sono diventate, in mano ad Israele, armi di guerra, che Israele, come sempre, usa impunemente, sebbene lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI) stabilisca che causare la fame sia un reato.

Contro Carrefour continueremo a mobilitarci e a organizzare iniziative in varie città!
Proseguiremo la campagna #BoycottCarrefour

che il Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC) ha lanciato Il 12 dicembre 2022, chiedendo ai sostenitori dei diritti dei palestinesi di boicottare il Gruppo Carrefour fino a quando:

  • non rescinderà l'accordo di franchising con Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitant;
  • non sospenderà ogni vendita di prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani illegali nelle migliaia di supermercati e di negozi locali che gestisce nel mondo
  • segnalate le azioni che organizzate nelle vostre città

BDS Italia

Il Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC), la più grande coalizione della società civile palestinese che guida il movimento globale per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS), invita i sostenitori dei diritti dei palestinesi in tutto il mondo a boicottare il gruppo Carrefour e a disinvestire da esso fino a quando non terminerà il suo sostegno alle gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi da parte di Israele.

L'8 marzo, il rivenditore multinazionale con sede in Francia Carrefour Group ha annunciato un nuovo accordo di franchising in Israele con Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitan, entrambe attive nel progetto di colonizzazione di Israele. Questa decisione rende Carrefour complice dei crimini di guerra commessi contro l’intero popolo palestinese dal regime israeliano di occupazione, colonialismo di insediamento e apartheid.

Secondo questa nuova partnership con Electra Consumer Products, gli striscioni di Carrefour sventoleranno nell'Israele dell'apartheid entro la fine del 2022 e tutti i negozi Yenot Bitan - più di 150 fino ad oggi - avranno accesso ai prodotti a marchio Carrefour.

Nel novembre 2022, un rapporto co-firmato da 7 importanti organizzazioni della società civile ha rivelato al mondo la complicità del Gruppo Carrefour nei crimini commessi dal regime israeliano di oppressione contro il popolo palestinese. Secondo questo rapporto, Electra Consumer Products e la sua "consociata" Electra Group sono entrambe di proprietà della holding internazionale con sede in Israele Elco Ldt. Electra Consumer Products e le sue numerose filiali e marchi, tra cui Yenot Bitan (una catena di supermercati israeliana), sono direttamente coinvolti in una serie di attività che favoriscono il progetto di colonizzazione illegale di Israele. Electra Group, elencato nel database delle Nazioni Unite delle imprese coinvolte nel progetto di colonizzazione illegale di Israele è attivo nei settori immobiliare, dello sviluppo delle infrastrutture, della gestione di strutture e delle infrastrutture elettromeccaniche.

Il gruppo Carrefour trae profitto dall'apartheid israeliana: chiediamo conto a Carrefour delle sue responsabilità!

Israele può mantenere il suo regime di colonialismo di insediamento e di apartheid nei confronti del popolo palestinese solo attraverso il sostegno di governi, aziende e istituzioni che dobbiamo ritenere responsabili per il loro ruolo nel rafforzare un regime criminale di ingiustizia e oppressione che dura da decenni.

Le imprese sono legalmente tenute a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale umanitario e la società civile palestinese ha a lungo invitato le aziende a porre fine alla loro complicità con le violazioni dei diritti umani dei palestinesi da parte di Israele. I principali fondi di investimento in Norvegia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Nuova Zelanda e altrove hanno già disinvestito da società e banche che sono complici del colonialismo illegale di Israele.

Per adempiere ai propri obblighi, Carrefour deve:

  1. Terminare l'accordo di franchising con Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitant e
  2. Fermare tutte le vendite di prodotti provenienti da insediamenti israeliani illegali nelle migliaia di supermercati e minimarket che gestisce in tutto il mondo.

Facendo entrambe le cose, Carrefour Group seguirebbe l'esempio di molte altre società e investitori in tutto il mondo come Veolia, Orange e General Mills. Mantenendo il commercio con gli insediamenti illegali israeliani e traendone profitto, Carrefour è responsabile - e possibilmente legalmente responsabile - nel favorire o trarre profitto da crimini di guerra e dal crimine contro l'umanità di apartheid.

Il gruppo Carrefour, come molte altre società occidentali, ha deciso di ritirare i prodotti russi dai propri negozi come forma di protesta solo poche settimane dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Dov'è la posizione morale di Carrefour contro il regime israeliano di occupazione militare, colonialismo di insediamento e apartheid che ha oppresso i palestinesi per decenni?

Fate pressione su Carrefour affinché ponga fine alla complicità con l'apartheid!

Untevi a noi mentre facciamo pressioni sul gruppo Carrefour con sede in Francia affinché smetta di trarre profitto dall'oppressione del popolo palestinese!

Finché non mette fine alla complicità, #BoycottCarrefour