Lo scorso anno, la Coalizione della Costa Nord per la Palestina negli Stati Uniti ha lanciato una campagna per escludere Veolia, la multinazionale francese, da un contratto a Sonoma country, in California, riguardante il trasporto pubblico. Alan Moldawer, vice presidente esecutivo di Veolia Transportation US, ha scritto una lettera alle autorità della città in risposta alla campagna. Lo staff di Electronic Intifada è riuscito ad ottenerne una copia, il cui contenuto secondo Moldawer riguardava il volere “aggiornare sul fatto che la compagnia israeliana di Veolia Transportation aveva svenduto il ramo bus del suo business in Israele.”
In realtà, in questa lettera scritta il 13 di Settembre, Moldawer lancia un vergognoso e infondato attacco al movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) e a uno dei suoi fondatori, Omar Barghouti.
Questo è forse un segno della sensibilità di Veolia alla crescente forza del movimento BDS, il cui obiettivo è quello di mettere Israele e le compagnie che traggono profitto dalle sue violazioni dei diritti dei palestinesi davanti alle proprie responsabilità. Nella lettera, Moldawer accusa il BDS di “supportare la richiesta di scaricare Veolia con false asserzioni sulle attività e sui servizi della compagnia Veolia Transportation Israel.
Tuttavia, il movimento BDS ha una comprovata esperienza nell'attenta ricerca del ruolo delle compagnie nell'occupazione israeliana della terra palestinese, anche quando le compgnie in questione annunciano di essersi ritirate da tali attività. Preso atto della lettera di Moldawer a Sonoma Country, gli attivisti hanno anche trovato l'annuncio del ritiro di Veolia dal business delle linee bus israeliane sul sito dei Veolia Israel: “Connex Transportation Israel, conosciuta anche come Veolia Transportation, è stata venduta alla compagnia Afikim.”
L'organizzazione WhoProfits.org ha anche trovato conferma dell'annuncio della svendita sul registro delle compagnie israeliane.
False accuse
Moldawer ha falsamente dichiarato che “il BDS è alimentato dal vecchio boicottaggio degli stati della Lega Araba nei confronti di Israele”
Peccato che il movimento globale BDS è nato in risposta all'appello lanciato indipendentemente da oltre 170 organizzazioni della società civile palestinese nel 2005 (decenni dopo il boicottaggio commerciale della Lega Araba, oggi praticamente defunto) per raggiungere la fine dell'occupazione, il riconoscimento dei diritti umani dei palestinesi e del diritto al ritorno dei profughi, così come richiesto dalla legge internazionale.
L'appello al boicottaggio terminerà quando queste violazioni dei diritti umani, politici e legali dei palestinesi cesseranno, e sarà rispettato il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese.
Il movimento BDS mira a mettere Israele e le entità sue complici davanti alle proprie responsabilità di violazioni delle leggi internazionali.
L'affermazione di Moldawer secondo cui “il BDS mira a demonizzare Israele e le compagnie che con esso stringono accordi” è quindi assolutamente fuori luogo, sebbene nessuna compagnia dovrebbe essere orgogliosa di trarre profitti dall'occupazione, lo sfruttamento coloniale e l'apartheid.
Tra il 1970 e il 1980, emerse un movimento globale per incitare al boicottaggio, al disinvestimento e alle sanzioni nei confronti delle compagnie complici e che traevano profitti dall'apartheid in Sud Africa.
Mentre qualcuno potuto chiamare questa una “demonizzazione” del Sud Africa o delle compagnie che traevano profitto da quel sistema si segregazione razziale, quel movimento BDS era, proprio come questo di oggi, uno strumento non violento e moralmente etico per porre fine all'oppressione.
Distorte le parole di Barghouti.
Moldawer non esita neanche ad attaccare disonestamente Omar Barghouti, uno dei fondatori del movimento BDS, attribuendogli falsamente delle dichiarazioni: Moldawer afferma che Barghouti descrive il movimento BDS come “finalizzato all'eutanasia di Israele”
In risposta all'asserzione del dirigente di Veolia, Barghouti ha affermato di non aver mai detto qualcosa del genere, neanche remotamente. Secondo Barghouti, Veolia avrebbe rappresentato scorrettamente una sua frase del 2004 scritta in un articolo per Electronic Intifada sulla questione uno e due stati, addirittura prima della nascita del movimento BDS.
Nell'articolo, Barghouti spiega come il sionismo sia un ostacolo alla nascita di un solo stato democratico con eguali diritti per tutti:
L'attuale fase ha tutte le emblematiche proprietà che possono essere considerate il capitolo finale del progetto sionista. Siamo testimoni della rapida caduta del sionismo, e non può essere fatto niente per salvarlo, poiché il sionismo è intenzionato a suicidarsi. Io, per esempio, supporto l'eutanasia.
Così come si può elaborare dall'articolo, e come lo stesso Barghouti ha spiegato via email: “Sarei lieto dell'autodistruzione del sionismo come movimento politico per aprire la strada al diritto del popolo palestinese di autodeterminarsi e per tutti di avere l'occasione di vivere un piena uguaglianza senza nessuno che opprima l'altro. Il movimento BDS non ha niente a che vedere con le mie visioni personali o con la questione uno o due stati, ma semplicemente insiste nell'indirizzare ai tre diritti fondamentali del popolo palestinese, indipendentemente dalla soluzione politica, così come richiede la legge internazionale."
Chiunque conosca i tanti articoli e discorsi pubblici di Barghouti (incluso il più recente ad Oslo) sa perfettamente quanto lui sia sempre stato coerente nel supportare uguali diritti per tutti in qualsiasi contesto di soluzione politica scevra da razzismo e colonialismo di tutti i tipi, di il sionismo è uno dei maggiori ostacoli.
Attacco al BDS
Moldawer ha scritto che Veolia “non ha un'agenda politica”
Tuttavia, i suoi attacchi al movimento BDS seguono chiaramente la logica dell'hasbara (propaganda) del governo israeliano. A Luglio, Ben Write scrisse di un nuovo piano per contrastare il movimento in solidarietà con la Palestina e le campagna BDS, che si è sviluppato sotto gli auspici del Ministro degli Esteri israeliano. Il piano prevede che nazioni, fondazioni o sostenitori del BDS siano “nominati e svergognati”, e ha anche chiamato ad investigare sugli sforzi del movimento BDS contro le corporazioni multinazionali.
Questa non è la prima volta in cui Moldawer attacca il movimento BDS. A Luglio 2012, Moldawer ha rappresentato la sua compagnia, Veolia Transportation US, in un'audizione alla commissione di Sonoma County sui Diritti Umani per decidere dell'esclusione di Veolia dalla gara di appalti per il trasporto pubblico.
Anna Baltzer, della Campagna Statunitense per la Fine dell'Occupazione Israeliana, ha riportato che le argomentazioni di Moldawer erano “quelle classiche dell'hasbara”: ha affermato che “siccome la Colazione della Costa Nord per la Palestina supporta il BDS e siccome ha link che riportano a Electronic Intifada (EI) sul suo sito web, allora suporta la violenza e la distruzione.”
Baltzer ha giustamente concluso che Moldawer ha usato un'accusa di colpevolezza-per-associazione basata su una notizia falsa.
Profitti dai crimini.
Intanto, nonostante la svendita delle linee dei bus, Veolia continua a trarre profitti dall'occupazione. Nella sua lettera, Moldawer conferma che la compagnia Transdev, consociata di Veolia Transportation US, continuerà ad operare nel servizio di metropolitana leggera a Gerusalemme, servizio in cui Veolia è partner per il 5%.
Transdev è il risultato di una fusione tra questa e Veolia Transportation. La branca francese della compagnia Veolia Environment e Caisse des Dépôts Développement ne possiedono metà pacchetto azionario a testa.
Il sistema di metropolitana leggera di Gerusalemme è una parte del “Piano Principale del Trasporto di Gerusalemme” sponsorizzato dal governo israeliano e dalla municipalità (occupante) di Gerusalemme, ed è designato per soddisfare i bisogni delle colonie illegali israeliane nei Territori Palestinesi Occupati.
Veolia e la multinazionale francese Alstom sono coinvolte in prima linea in questo servizio che connette Gerusalemme Ovest con gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata passando attorno a Gerusalemme Est.
Le colonie israeliane nei Territori Palestinesi Occupati e l'annessione di Israele di Gerusalemme Est sono azioni illegali secondo la legge internazionale. Quindi, Veolia rimane implicata nel mantere (e nel fornire servizi) gli insediamenti illegali israeliani e nell'occupazione e annessione della terra palestinese.
Veolia rimane anche coinvolta nella discarica di Tovlan nella Valle del Giordano, dove vengono scaricati i rifiuti israeliani e degli insediamenti illegali. Whoprofits ha scoperto che il Ministro per la Protezione dell'Ambiente israeliano non ha potuto verificare se Veolia avesse o meno dismiso le sue attività nella discarica di Tovlan.
Veolia continua inoltre a fornire servizi alla colonia illegale di Modi’in Illit, secondo il sito di Veolia Water Israel, insediamento locato tra Gerusalemme e Tel Aviv nei Territori Occupati.
Nonostante le distorsioni di Veolia, è chiaro come l'azienda stia cominciando a sentire la pressione del movimento BDS, che andrà avanti finchè governi e compagnie complici delle violazioni israeliane dei diritti del popolo palestinese non saranno messi davanti alle proprie responsabilità.
Fonte: electronicintifada.net
Traduzione: BDS Italia