GINEVRA - Israele deve immediatamente iniziare a ritirare i suoi coloni dai territori palestinesi, esperti delle Nazioni Unite hanno detto Lunedì ai diplomatici, anche se sembra che il nuovo governo israeliano si prepari a rinforzare la mano della lobby dei coloni ebrei.
Israele deve agire per "porre fine immediatamente e senza condizioni preliminari all'attività di insediamento ed avviare un processo di ritiro dagli insediamenti", ha detto Christine Chanet al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, lamentando una "annessione dilagante" dei territori palestinesi.
Chanet, francese, stava presentando un rapporto di una missione investigativa per conto del Consiglio, che riteneva che gli insediamenti stavano conducendo “alla violazione costante e giornaliera” dei diritti umani dei Palestinesi.
Il rapporto, pubblicato alla fine di gennaio, ha scatenato reazioni di rabbia da parte di Israele, che in quel momento lo ha stroncato, assieme al Consiglio dei Diritti Umani che lo ha commissionato, come "unilaterale e di parte".
La decisione del Consiglio di inviare la missione nel marzo scorso per determinare quale impatto gli insediamenti stanno avendo sui diritti dei palestinesi ha fatto così infuriare lo Stato ebraico, che immediatamente ha tagliato tutti i legami con l’organismo e, Lunedi, Israele non era rappresentato al forum di Ginevra.
Intanto, ci si aspetta che la nuova coalizione di governo israeliana, dominata dai falchi, che ha prestato giuramento Lunedì, rafforzi, piuttosto che indebolire, il potere dei coloni.
Il rappresentante palestinese Ibrahim Khrashi ha duramente criticato i recenti commenti da parte dei politici israeliani a sostegno degli insediamenti e ha condannato il paese per non aver preso parte alla riunione del Consiglio dei Diritti Umani di Lunedì.
Gli insediamenti, ha insistito, "uccidono ogni possibilità di raggiungere la soluzione dei due Stati", denunciando la "flagrante violazione del diritto internazionale" da parte di Israele e accusandolo di mantenere un sistema di "apartheid".
I Palestinesi sono pronti a presentare una risoluzione che Lunedì chieda l'attuazione delle raccomandazioni della missione d'inchiesta, che dovrebbe essere votata entro la fine della sessione del Consiglio, Venerdì.
Quasi tutti i rappresentanti dei paesi che hanno preso la parola Lunedi hanno aspramente criticato Israele per le sue politiche di insediamento e la sua assenza dal Consiglio. Il Brasile, parlando anche a nome di India e Sud Africa, ha insistito che nulla sarebbe accettabile meno di un ritiro completo da tutti gli insediamenti.
L’ambasciatore degli Stati Uniti Eileen Chamberlain Donahoe, però, è venuta in difesa di Israele, accusando l'organismo delle Nazioni Unite di discriminare lo Stato ebraico.
"Gli Stati Uniti rimangono estremamente turbati dalla insistente parzialità del Consiglio e dall'attenzione sproporzionata su Israele", ha detto.
Israele è stato oggetto di diffusa critica internazionale per il dilagare delle costruzioni di insediamenti nei territori palestinesi, in particolare nella Gerusalemme Est occupata, che i Palestinesi vogliono stabilire come capitale del loro futuro stato, ma che Israele considera parte della sua capitale "indivisibile".
Tutti gli insediamenti israeliani in terra palestinese al di là della cosiddetta linea verde 1949 sono considerati illegali secondo il diritto internazionale.
Chanet, che a gennaio ha suggerito che l’insediamento della popolazione israeliana nel territorio occupato potrebbe costituire "crimine di guerra", ha sottolineato Lunedi che il Tribunale Penale Internazionale dell'Aia dovrebbe prendere in considerazione di perseguire le violazioni.
Chanet e i suoi collaboratori Asma Jahangir del Pakistan e Unity Dow del Botswana, non hanno ottenuto il permesso di recarsi in Israele o nei territori palestinesi per la loro missione, ma piuttosto hanno fatto affidamento su una vasta gamma di interviste.
Navi Pillay, capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, nel frattempo ha presentato una relazione separata al Consiglio, Lunedì, denunciando anche diffuse violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, compresa la violenza dei coloni contro i Palestinesi "perpetrata impunemente".
Essa ha espresso preoccupazione "per la situazione di migliaia di palestinesi arrestati e imprigionati da Israele" e ha criticato entrambe le parti per le violazioni dei diritti umani commesse durante gli otto giorni di conflitto a Gaza nel mese di novembre.
Fonte: AFP
Traduzione di Vincenzo Pezzino