Più di 50 organizzazioni palestinesi, che rappresentano uno spaccato della società civile palestinese, tra cui gruppi di donne e organizzazioni sindacali, e organizzazioni internazionali di solidarietà con la lotta palestinese per l'uguaglianza, la giustizia e la fine dell'occupazione israeliana della Palestina, hanno lanciato un appello alle donne e agli uomini di coscienza e ai gioiellieri di tutto il mondo perché rifiutino diamanti lavorati in Israele.
Samir Abed-Rabbo, uno dei coordinatori della campagna per il boicottaggio mondiale dei diamanti israeliani, ha dichiarato: "Le entrate dell'industria dei diamanti di Israele sono una delle principali fonti di finanziamento per l'esercito israeliano, che è accusato di crimini di guerra da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, di Amnesty International e di Human Rights Watch. I diamanti lavorati in Israele eludono le restrizioni a difesa dei diritti umani del sistema di certificazione del Kimberley Process, che vieta solo i cosiddetti "diamanti dei conflitti" o diamanti grezzi utilizzati dai gruppi ribelli per finanziare i conflitti contro i governi legittimi".
Sottolineando il reiterato rifiuto da parte del Kimberley Process di vietare tutti i diamanti di sangue, Abed-Rabbo ha detto: "Il fallimento del Kimberley Process nell'ampliare la definizione di "diamante di conflitto" e vietare diamanti lavorati che finanziano crimini di guerra significa che agli acquirenti di diamanti vengono venduti diamanti di sangue, che sono falsamente etichettati come "senza conflitti" dai gioiellieri, tra cui la maggior parte, se non tutte, le industrie di gioielli più rappresentative al mondo."
Denunciando la mancanza di sicurezza per i palestinesi, ha continuato: "I governi internazionali, Stati Uniti e Unione Europea in particolare, non sono riusciti a proteggere i palestinesi dall'esercito di Israele finanziato dai diamanti, che lo scorso novembre ha ucciso 170 palestinesi, per lo più civili, tra cui 33 bambini, e nelle ultime quattro settimane ha sparato uccidendo sei palestinesi disarmati. I diamanti sono il più importante prodotto di esportazione di fabbricazione israeliana, pari al 30% delle esportazioni manifatturiere di Israele. Senza le entrate provenienti dal settore dei diamanti, Israele non potrebbe permettersi l'onere finanziario dell'occupazione illegale, la costruzione di colonie ebraiche sulle terre palestinesi e la sottomissione brutale del popolo palestinese."
Ha concluso invitando gli acquirenti di diamanti a "diffidare delle assicurazioni dei gioiellieri secondo cui i diamanti etichettati come "di provenienza etica" o "di provenienza responsabile" sono diamanti liberi da conflitti, perchè tali diamanti possono essere diamanti di sangue se sono stati tagliati e lavorati in Israele, dove le entrate provenienti dall'esportazione di diamanti finanziano un regime colpevole di crimini di guerra. I consumatori dovrebbero esigere di essere informati su dove un diamante è stato tagliato e raffinato così come esigono di conoscere la sua provenienza". Gli acquirenti devono sapere che, quando acquistano un diamante lavorato in Israele, esso è macchiato del sangue di palestinesi innocenti, uomini, donne e bambini.
Le organizzazioni della società civile palestinese e i gruppi di solidarietà internazionali lanciano un appello:
- ai gioiellieri di tutto il mondo perchè pongano immediatamente fine al commercio di diamanti lavorati in Israele, e
- alle donne e agli uomini di coscienza di tutto il mondo perchè boicottino i diamanti provenienti da Israele, che finanziano un regime militare che uccide, storpia e terrorizza impunemente uomini, donne e bambini innocenti.
Questo appello è sostenuto dalle seguenti organizzazioni palestinesi e internazionali:
1. The Association of Women Committees for Social Work (AWCSW)
2. The Society of Women Graduates
3. The Palestinian Development Women Studies Association
4. Center for Women’s Legal Research and Consulting
5. Women’s Affairs Center
6. Community Media Center
7. SemSem - Association for Relief and Development
8. Palestinian Association for Development and Reconstruction
9. Creative Women Forum
10. Muslim Women Association
11. Palestinian Association for Development and Heritage Protection
12. Al-Mustaqbal Society for Development
13. Afak Center for Women
14. Women and Community Empowerment Center
15. Nour El Marefa El Khairia Association
16. Al Aqsa Sport Club
17. Samed for Relief and Development Association
18. Palestinian Association for Truth and Justice
19. Humans without Boarder and for Social Security
20. Union of the Committees of Women in the Struggle
21. Union of the Committees of Workers in the Struggle
22. The Coast for Growth and Development
23. The European Center for Studies and Documentations
24. The Union of Agricultural Workers Committees
25. Milad Association for the Development of Youth Capabilities
26. Palestinian Renaissance Society
27. Ghassan Kanafani Development Association
28. Progressive Democratic National Gathering
29. Campaign to Boycott Israeli Products
30. Labor Resources Center
31. Union of the Committees of Independent Workers
32. Akabir Group for the Art
33. CompuLife for General Services
34. Afaq Jadeeda Association
35. The Palestinian Union for Struggling Women
36. General Union of Cultural Centers
37. Union of Palestinian Engineers in the Struggle
38. Union of Palestinian Students in the Struggle
39. Progressive Students Front
40. Union of Palestinian Women
41. AL-Awda New York, The Palestinian Right to Return Coalition
42. Beit Conivencia
43. Free Gaza Movement
44. Free Palestine Movement
45. International Solidarity Movement – Northern California
46. Jews for Palestinian Right of Return
47. Labor for Palestine (US)
48. New York City Labor Against the War
49. Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network
50. Siegebusters Working Group
51. US Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel
52. US Campaign to End the Israeli Occupation
53. Interfaith Committee for Palestinian Rights
54. Friends of Deir Ibzi'a
55. Bay Area Women in Black
56. 14 Friends of Palestine
57. Al Nakba Awareness Project
58. Birmingham Peace Project
59. Corvallis-Albany Friends of Middle East Peace
60. CU-Divest
61. North Texas, Boycott Divestment and Sanctions of Israel Campaign
62. St. Louis Palestine Solidarity Committee
63. International Women's Peace Service
64. Free Gaza Scotland
65. Democratic Progressive Youth Union
66. Cultural Centre of Maghazi Association
67. Progressive Popular Front for Students
68. Heritage Benevolent Association
69. Al Mirsad for the Rights of Palestinian Refugees
70. The Palestinian Association for the Treatment of Addiction
71. The Arab People Union – All Branches
72. Arab People Parliament
73. Cardiff Palestine Solidarity Campaign
74. Northwest BDS Coalition
75. Palestine Solidarity Committee – Seattle
76. Madison-Rafah Sister City Project
77. Oberlin College Students for a Free Palestine
78. If Americans Knew
79. Rachel Corrie Foundation for Peace and Justice
80. Women for Palestine (Gaza)
81. Australians for Palestine
82. Women for Palestine (Australia)
83. Coalition for a Free Palestine (South Africa)
84. Canada Palestine Association
85. Voice of Palestine (Canada)
86. Innovative Minds (inminds.com)
87. Leeds Palestine Solidarity Campaign
88. Trade Union Friends of Palestine (Ireland)
89. Centre for Civil Society Economic Justice Project, Durban, South Africa
90. The National Union of Families of Martyrs
91. Palestinian Media Forum
92. The Palestinian Youth Coalition in Lebanon
93. Ireland Palestine Solidarity Campaign
94. Badil Resource Centre for Palestinian Residency and Refugee Rights
95. Boycott Israel Network
96. Forum Palestina (Italia)
Fonte: Australians for Palestine
Traduzione a cura del Forum Palestina