di Rafeef Ziadah
Il 18 settembre 2012, la Commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo ha approvato il protocollo sulla valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali (ACAA) con un margine di pochi voti.
L'ACAA è un annesso all'Accordo di Associazione UE-Israele e in pratica permette l’accesso dei prodotti industriali ai mercati UE-Israele senza ulteriori accertamenti e valutazioni sulla conformità. Con il voto favorevole della commissione la questione verrà ora discussa in seduta plenaria nel Parlamento europeo dove la decisione finale sarà presa.
Allo stato attuale, vi è un solo allegato al protocollo ACAA, il quale tratta prodotti farmaceutici, ma in futuro altri allegati possono essere aggiunti. Molti ritengono che i prossimi potrebbero essere su cosmetici e giocattoli. Difensori dei diritti umani in tutta Europa si sono mobilitati per contestare questo miglioramento nelle relazioni economiche tra l'UE e Israele citando le continue violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani da parte di Israele contro il popolo palestinese.
Mentre i sostenitori dell’ACAA affermano che non costituisce un miglioramento formale dell’Accordo di associazione UE-Israele, è chiaro che significherebbe un importante rafforzamento delle relazioni dell'UE con Israele, con una ulteriore integrazione di Israele nel mercato UE. I negoziati sul protocollo ACAA sono stati avviati inizialmente nei primi mesi del 2009, ma sono stati sospesi nel giugno 2010, dopo l'attacco israeliano alla flottiglia per Gaza il 31 maggio 2010. Questo voto cancella quella sospensione, anche se nessuno è stato chiamato a rispondere per le uccisioni a bordo della flottiglia per Gaza. È importante sottolineare che questo accordo potrebbe creare un precedente, aprendo la strada per discussioni su altri protocolli attualmente sospesi, come ad esempio il protocollo sulla partecipazione di Israele ad alcuni programmi comunitari il quale è stato sospeso nel 2008.
Ci sono rilevanti questioni giuridiche che riguardano l'attuale formulazione dell’ACAA. Poiché si tratta di un protocollo annesso all'Accordo di associazione UE-Israele, esso ha la stessa applicazione territoriale, che secondo l'articolo 83 riguarda lo "Stato di Israele". In violazione del diritto internazionale, Israele definisce il suo territorio quale comprendente gli insediamenti nei Territori palestinesi occupati. La Commissione europea non ha fornito garanzie circa la portata territoriale dell'ACAA.
Particolarmente preoccupante in merito all’ACAA è la sua applicazione al settore farmaceutico. L'industria farmaceutica israeliana è profondamente coinvolta nell’occupazione israeliana, con conseguenze devastanti per i palestinesi e per i servizi sanitari di base. Un rapporto della Coalizione delle donne per la pace in Israele sull’industria farmaceutica israeliana e l'occupazione conclude che la Cisgiordania e la Striscia di Gaza sono un mercato schiavo delle aziende farmaceutiche israeliane e internazionali, il ché ha conseguenze gravi per la popolazione sotto occupazione.
La facilità di accesso ai mercati UE che il protocollo ACAA darebbe ad Israele è in netto contrasto con la morsa di Israele sull'economia palestinese in generale e in particolare del settore farmaceutico. Ad esempio, il ministero israeliano della Sanità consente solo farmaci registrati in Israele di entrare nei Territori palestinesi occupati, vietando l’ingresso ai farmaci provenienti dai vicini paesi arabi e, ancora più grave, ai generici più economici prodotti in paesi come Cina e India.
Mentre il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione affermando che "la presenza palestinese in Cisgiordania, con particolare riguardo all’Area C, e a Gerusalemme Est, è stata compromessa da politiche del governo israeliano", vi è una netta divergenza tra condannare le violazioni israeliane nei Territori palestinesi occupati e rafforzare i legami commerciali con Israele.
L'UE è diventata il più grande esportatore verso Israele, per un ammontare di 16,8 miliardi di euro nel 2011, e il secondo mercato per le importazioni da Israele. Il 24 luglio 2012, durante una riunione del Consiglio di associazione UE a Bruxelles, a Israele sono state offerte 60 nuove attività di cooperazione con l'UE. Difensori dei diritti umani hanno ben chiaro che Israele non dovrebbe essere ricompensato per le sue aggressioni in alcun modo né sotto nessun accordo, protocollo o piano d'azione. Tutti gli accordi di questo genere devono essere sospesi fino a quando Israele non sia conforme alle norme del diritto internazionale e della legislazione internazionale sui diritti umani.
C'è molto lavoro da fare tra ora e il voto finale sull’ACAA al Parlamento europeo per chiarire ai funzionari che le persone di coscienza in Europa si rifiutano di continuare il 'business as usual' con Israele e preferiscono vedere l'UE adottare misure per evitare che Israele commetta altri crimini contro i palestinesi.
Fonte: Huffington Post
Traduzione di BDS Italia