LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

di Ofer Neiman

L'élite accademica di Israele è mobilitata a favore del progetto nazionale ed è ben compensata dal regime.

Quando i suoi membri gridano cose come "fascismo", è doveroso che questa critica la rivolgano anche verso se stessi.

Il Professor Nati Linial, del dipartimento di informatica dell'Università Ebraica, ha recentemente ricevuto il prestigioso Premio Rothschild. Nel suo discorso alla Knesset in occasione della cerimonia per la premiazione  Linial ha scelto di parlare di fascismo, piuttosto che di argomenti scientifici. La scelta di impegnarsi sul versante della realtà politica è lodevole, ma la scarsa cura dell'oratore sui più fondamentali temi politici merita una revisione critica.

Il fascismo - incitamenti per strada e nei social media, e atti di violenza fisica contro i sostenitori della pace (ebraici) e persecuzione dei Palestinesi nelle strade - minaccia il benessere di molte persone per bene.  E' molto opportuno parlare di questo nella Knesset. È dubbio, tuttavia, che il fascismo sia la forza trainante fondamentale che in Israele sta dietro le dinamiche del male. Lo Stato di Israele si basa su una forza militare centrale, controllata dal governo al fine di conseguire i suoi obiettivi politici. Per quasi 70 anni, questi obiettivi sono stati determinati sulla base di posizioni fondamentalmente razziste, che differenziano le persone in base alla loro etnia o religione. La leadership israeliana, attraverso le varie generazioni, non è stata riluttante all'uso della forza militare e alla perpetuazione di crimini di guerra. In tutto ciò è stata partner anche la sua componente in apparenza benevola. Ad esempio, le gravissime violazioni dei diritti umani di Israele nella Nakba del 1948, la pulizia etnica del popolo palestinese, sono state condotte dai membri dell'élite laica e (apparentemente) socialista, e alcuni di questi crimini sono stati rivelati solo di recente. I membri attuali di questa élite supportano anche l'oppressione militare espansiva nei confronti dei Palestinesi, e alcuni hanno persino fiancheggiato il Likkud a destra.

L'élite accademica di Israele è ugualmente mobilitata a favore del progetto nazionale, ed è ben compensata dal regime - con prestigio, borse di studio e premi. I ricercatori anziani delle università israeliane, tra cui l'Università Ebraica, sono stati coinvolti nella creazione di strutture militari di importanza strategica per il regime. Le università in Israele, sono impegnate nello sviluppo di armi di significativa importanza economica e militare. Queste armi sono testate in "condizioni di laboratorio", per esempio sui residenti che vivono nella grande recinto che è la Striscia di Gaza, e sono vendute ad altri paesi. L'ossessione delle università israeliane per le armi è di dominio pubblico. Il Technion, ad esempio, non si fa scrupoli di offrire un programma di studi nel campo delle "esportazioni della sicurezza".

Durante l'operazione Margine Protettivo di Israele, l'attacco su Gaza dell'estate del 2014, l'università ebraica e quella di Tel Aviv sono state mobilitate per questo scopo. La Hebrew University ha organizzato la "[raccolta di] prodotti per i soldati in prima linea, in conformità con le richieste delle unità militari", e la Tel Aviv University ha dichiarato che "abbraccia le forze di sicurezza".

L' Università di Tel Aviv ospita l'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale (INSS), in cui molti dei ricercatori hanno discutibili trascorsi militari. L'INSS produce documenti di sintesi con raccomandazioni militari per il governo israeliano, come la "dottrina Dahiya" che sostiene la distruzione sproporzionata di intere aree.

Molti ricercatori di primo piano nel campo della matematica e delle scienze sono impiegati in posizioni di rilievo nelle unità di intelligence e tecnologia militare israeliana. Molti di loro sono stati formati sul programma Talpiot della Hebrew University e dell'esercito israeliano. Alcuni hanno vinto premi per il loro contributo a questo sistema. Queste unità di élite sono partner nello sviluppo di armi innovative. Sono anche partner nelle attività di estorsione di informazioni utili a distruggere le vite delle vittime dell'opposizione israeliana. L'industria delle alte tecnologie si è sviluppata in Israele, in larga misura, dall'interno di queste unità.

Nel corso di un precedente dibattito riguardo la potenziale apertura di uno speciale corso accademico dell'Università ebraica per il personale dello Shabak (Servizio di Sicurezza Nazionale), il professor Linial ha dichiarato che non avrebbe necessariamente obiezioni all'esistenza di questi studi, anche se sul versante accademico non dovrebbero essere fatti compromessi. Si possono suggerire ulteriori motivi di opposizione a un tale corso di studi: lo Shabak è uno strumento violento per l'imposizione collettiva della occupazione militare su milioni di esseri umani. E 'anche un mezzo per opprimere i cittadini palestinesi di Israele. Lo Shabak è viziato da comportamenti come la negazione di cure mediche e la tortura, così come gli omicidi extragiudiziali. La collaborazione tra un'università israeliana e lo Shabak fornisce un imprimatur pubblico e morale ad approvazione di questo torbido apparato.

Precedenti governi israeliani, che il professor Linial loda nel suo discorso per il loro sostegno nel promuovere l'educazione sui valori universali, si sono impegnati (come indicato) in atti criminali non meno gravi di quanto lo sia l'attuale governo. L'autore David Grossman, un "figura esemplare" di cui parla nel suo discorso il professor Linial, ha giustificato la gestione guerrafondaia di Benyamin Netanyahu nel confronto con l'Iran. Grossman, simile ad altri pilastri della nazione liberal, antifascista, israeliana, ha sostenuto le guerre per scelta di Israele contro Gaza e il Libano negli ultimi dieci anni. Durante questi attacchi, e dai loro primi momenti, Israele ha ucciso in flagrante innocenti, compresi i bambini, in numeri che minimizzano il numero delle vittime dei soldati israeliani canaglia ( "mele marce") o dei picchiatori fascisti israeliani per le strade.

Il fascismo può infatti germogliare ovunque. Tuttavia, i motivi della sua ascesa sono diversi. Il fascismo in Germania è cresciuto in seguito alla frustrazione per la prima guerra mondiale e la crisi economica del 1929, ma non direttamente a causa del regime che lo precedeva. La (debole) Repubblica di Weimar, il cui ministro degli Esteri e altre figure di alto livello erano ebrei, aveva adottato una costituzione che non discriminava in base alla razza e religione. La Germania non è stata poi definita come "Stato cristiano e democratico", o come "Stato Bianco e democratico". Al contrario quando un regime è forte e razzista, quando apertamente discrimina sulla base delle sue leggi fondamentali che determinano il carattere dello stato, si prevede l'emergere di elementi più violenti all'interno di un tale regime. Tale è la situazione in Israele, e questo era stato predetto anni fa dalla filosofa politica Hannah Arendt.

E' conveniente ritrarre il fascismo come un'aberrazione rispetto ai valori dello Stato di Israele. Una tale lettura della realtà non tiene conto di un dato fondamentale: Israele ha un regime di apartheid ancorato ad una esplicita differenziazione tra Ebrei e la "minaccia demografica" araba. Questo apartheid è supportato da una maggioranza assoluta del sistema politico, tra cui quello che è soprannominato il "campo della pace". Quando l'esistente discriminazione e violenza dello stato non forniscono 'la sicurezza personale', il pubblico domanda, e i leader incoraggiano, l'inasprimento di queste politiche, in nome dei valori etnocratici espliciti e fondamentali dello Stato. Israele è uno stato di apartheid molto più di uno stato fascista. In termini costituzionali, c'è un abisso tra Israele e gli stati occidentali. In Israele, al contrario di questi, il fascismo si sviluppa dall'apartheid sponsorizzata dallo stato.

Nel suo libro, “Intellettuali, Verità e Potere” il professor Shlomo Sand cita numerosi casi in cui gli intellettuali hanno aderito ai sistemi di oppressione, anche quando essi stessi ammettevano di essere ambasciatori di libertà, uguaglianza e pace. Una lettura comoda e selettiva della realtà aveva loro consentito di adottare un approccio del tipo "un piede qui, un piede lì". Il professor Linial ei suoi amici nella torre d'avorio accademica, molti dei quali sono persone buone e oneste, hanno contribuito, almeno strutturalmente, al sistema di apartheid in Israele. Essi hanno goduto i suoi frutti, e fatto quasi nulla per sfidare le sue fondamenta. Il tempo ci dirà se potranno indirizzare critiche anche verso se stessi.

Fonte: alternativenews.org

Traduzione di BDS Italia