Gli attivisti per i diritti dei Palestinesi stanno plaudendo a una importante vittoria dopo che Orange ha confermato di aver accolto la loro principale richiesta di porre fine al suo rapporto con la sua affiliata israeliana.
La notizia che la multinazionale sta chiudendo il suo contratto con l'azienda israeliana Partner Communications era stata riportata all'inizio di questo mese dai media israeliani.
E 'ormai ufficiale che il marchio Orange Israele cesserà di esistere.
"Dannoso per gli affari"
"Questa notizia è un successo significativo per il movimento BDS e mostra che le compagnie internazionali e gli investitori stanno prendendo coscienza del fatto che essere legati al regime israeliano di colonizzazione, occupazione e apartheid è dannoso per il business," ha detto Guman Mussa, responsabile per il mondo arabo del Comitato Nazionale Palestinese del BDS, la coalizione palestinese che guida il movimento globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.
"Ci congratuliamo e ringraziamo tutti gli attivisti e le organizzazioni coinvolte in questa stimolante campagna internazionale durata sei anni", ha aggiunto Mussa.
La campagna che invitava Orange a tagliare i legami con Partner ha avuto inizio nel 2010 ha coinvolto sindacati e gruppi di attivisti in Francia, Tunisia, Marocco ed Egitto, paesi in cui Orange o sue società affiliate hanno milioni di abbonati di telefonia mobile.
La campagna ha ricevuto un notevole impulso nel maggio scorso quando BDS Egitto ha invitato a boicottare Mobinil, una controllata di Orange che dispone di 33 milioni di clienti egiziani.
In poche settimane, il direttore generale di Orange, Stéphane Richard, ha annunciato al Cairo che voleva porre fine all'accordo della sua azienda con Partner non appena possibile.
Orange non aveva "altra scelta"
"La cessazione del rapporto di Orange con Partner è una vittoria significativa per il movimento BDS," ha detto Abdulrahman Abu Salem di BDS Egitto, una coalizione di sindacati, partiti politici e gruppi di attivisti.
Orange ha negato di essersi mossa in risposta al boicottaggio e ha detto che stava ponendo termine al rapporto con Partner per ragioni puramente commerciali.
Ma Abou Salem ha fatto notare che solo poche settimane prima che la pressione su Mobinil si facesse più forte e il CEO Richard si precipitasse al Cairo, Orange aveva rinnovato il suo contratto con Partner per altri 10 anni.
“Con la prospettiva di un boicottaggio di massa incombente - ha affermato Abou Salem - Orange non aveva altra scelta che rendersi conto che investire nell’occupazione, trarre profitto dalla colonizzazione israeliana della terra palestinese e essere coinvolta nelle violazioni contro i diritti dei Palestinesi è commercialmente un cattivo investimento."
Partner Communications, che opera sotto il marchio Orange Israele, ha costruito e gestito una vasta infrastruttura di telefonia mobile negli insediamenti israeliani costruiti su terra palestinese nella Cisgiordania occupata, in violazione del diritto internazionale.
Favorendo e traendo profitto da tutto ciò , Orange ha partecipato a sistematiche violazioni dei diritti dei Palestinesi, secondo un’indagine pubblicata lo scorso anno da una coalizione di organizzazioni per i diritti umani francesi e palestinesi e di sindacati.
Orange Israele ha anche fornito il servizio gratuito e altre forme di sostegno ai soldati israeliani durante l’attacco a Gaza dell'estate 2014 in cui le forze israeliane hanno ucciso più di 2.200 palestinesi, tra cui 551 bambini.
Orange Israele inoltre ha sponsorizzato due unità dell'esercito israeliano, una dei quali - il battaglione di carri armati "Ezuz" - ha preso parte all'attacco a Gaza e ed è stato attivo in luoghi dove centinaia di civili palestinesi sono stati uccisi in crimini di guerra.
"Vittoria"
In Francia, i sindacati Solidaires e la Federazione PTT Sud Orange, che rappresenta i lavoratori di Orange, hanno accolto con favore la fine del rapporto di Orange con Partner.
Taoufiq Tahani, presidente dell'Associazione France-Palestine Solidarité, ha osservato che la decisione "è il risultato della mobilitazione, per diversi anni, di numerose organizzazioni impegnate nella solidarietà con la Palestina."
FIDH, la Federazione Internazionale per i Diritti Umani, che è co-autore del rapporto sulla complicità di Orange nei crimini di Israele,ha definito la chiusura del contratto di Orange con Partner "una vittoria per tutti i difensori del diritto internazionale e dei diritti umani."
Tra i tanti che hanno partecipato alle varie proteste e azioni, dai negozi Orange nelle strade del centro nelle città francesi alla assemblea generale annuale della società di Parigi, c’erano gli attivisti di BDS Francia.
"BDS Francia, che, insieme ad altri partner, ha portato avanti questa battaglia per anni, celebra questa vittoria per l'etica e per il diritto internazionale contro uno stato che non rispetta nessuno dei due," ha detto il gruppo.
La vittoria in una campagna incentrata sulla Francia e su una compagnia francese è tanto più significativo data la repressione crescente che gli attivisti BDS stanno subendo per mano dell'amministrazione del presidente François Hollande.
Il Comitato Nazionale Palestinese BDS osserva che Orange non è la prima importante società francese che esce dal mercato israeliano per la pressione del boicottaggio.
L'estate scorsa l’azienda Veolia che si occupa di servizi municipali e trasporti ha completato il ritiro da Israele e dalla Cisgiordania occupata dopo una campagna di sette anni che è costata miliardi di dollari alla società in contratti persi con i comuni e governi di tutto il mondo.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia