Comunicato del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS
- La campagna del BDS è costata a Veolia miliardi di dollari per contratti persi
- La vendita della partecipazione nella metropolitana leggera di Gerusalemme significa che Veolia ha del tutto abbandonato il mercato israeliano
Palestina occupata – Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) ed i suoi partner mondiali festeggiano il ritiro della grande azienda francese Veolia dalla Metropolitana leggera di Gerusalemme (JLR), un sistema illegale di trasporto costruito per agevolare la crescita e l’espansione delle colonie israeliane sul territorio occupato della Palestina.
La vendita della sua partecipazione nel progetto JLR mette fine ad ogni coinvolgimento di Veolia nel mercato israeliano, compresi tutti i progetti che violano il diritto internazionale e i diritti umani del popolo palestinese.
La vendita è conseguenza di una vasta campagna di boicottaggio durata 7 anni contro Veolia, a causa della sua complicità nell’occupazione israeliana, che le costa per appalti in tutto il mondo una cifra stimata in oltre 20 miliardi di dollari.
Veolia ha venduto quasi tutte le sue attività in Israele nell’aprile 2015, ma era rimasta finora in possesso di una quota del 5% del progetto JLR. Giovedì sera il gruppo di ricerca sui diritti umani ‘Who Profits’ ha riferito che Veolia ha liquidato la sua quota del 5% del progetto JLR.
Sotto la pressione del BDS, Veolia non è riuscita a vincere grossi contratti con autorità locali europee, statunitensi e del Kuwait. Consigli comunali in tutta Europa hanno emesso delibere che escludevano l’azienda dagli appalti, a causa del suo coinvolgimento nelle violazioni israeliane dei diritti umani.
In seguito al massacro israeliano a Gaza dell’estate 2014, per esempio, l’amministrazione del Kuwait ha escluso Veolia da un appalto per il trattamento dei rifiuti solidi del valore di 750 milioni di dollari.
I vertici di Veolia hanno ammesso che la campagna è costata all’azienda “importanti contratti”, ed analisti finanziari hanno ripetutamente parlato del costo finanziario della campagna contro Veolia.
Alla fine del 2013, il rating degli investimenti Veolia è stato declassato a livello “spazzatura”, a causa del suo enorme debito di oltre 20 miliardi di dollari – quasi pari al valore totale degli appalti persi da Veolia fino ad allora.
Il Coordinatore Generale del Comitato Nazionale Palestinese (BNC) del BDS, Mahmoud Nawajaa, ha descritto il totale ritiro di Veolia dai progetti illegali israeliani come una vittoria di tutti gli attivisti per i diritti umani che hanno fatto pressione sull’azienda:
“La campagna strategica e mirata del movimento BDS ha costretto una delle più grandi aziende d’Europa ad abbandonare il mercato israeliano.”
“Il ritiro di Veolia da Israele è un esempio per tutte le aziende che sono complici delle violazioni israeliane dei diritti umani. E’ una vittoria per il movimento BDS e per tutti i nostri partner degli altri movimenti per i diritti, che hanno contribuito a far pressione sull’azienda.”
Nawajaa ha aggiunto: “Auspichiamo un’azione legale da parte di organizzazioni specializzate contro Veolia, per costringerla a pagare indennizzi alle comunità palestinesi penalizzate dalle sue violazioni del diritto internazionale.”
Il JLR è considerato uno dei più nefandi tentativi coloniali di Israele di normalizzare e rafforzare la sua presa sul territorio occupato di Gerusalemme Est e di legare ancor più strettamente gli insediamenti della città allo stato di Israele. Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha ritenuto il progetto funzionale alle colonie illegali israeliane nei Territori Palestinesi Occupati (TPO). Il coinvolgimento di Veolia, tra altre analoghe operazioni illegali israeliane, ha reso l’azienda complice nelle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele.
La campagna del BDS contro Veolia è stata lanciata a Bilbao, nella regione basca, nel novembre 2008, per costringere l’azienda a porre fine al suo coinvolgimento nelle violazioni israeliane dei diritti umani palestinesi.
Nel 2007 il gruppo francese di solidarietà AFPS e l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) hanno portato l’azienda in tribunale in Francia per costringerla ad interrompere la complicità con le violazioni israeliane del diritto internazionale.
Oltre che per il suo coinvolgimento nel progetto JLR, Veolia è stata presa di mira anche per il suo ruolo nei servizi di raccolta rifiuti, acqua e autobus per le colonie illegali israeliane. Con l’aumentare della pressione della campagna, Veolia ha trasferito il controllo di questi progetti ad altre aziende.
Riya Hassan, coordinatrice europea del BNC (Comitato Nazionale Palestinese del BDS), ha detto: “Veolia è ancora un obbiettivo per attivisti sindacali, ambientalisti ed attivisti anti privatizzazioni, a causa del suo primato nelle politiche contro i diritti dei lavoratori e del suo coinvolgimento nella privatizzazione dell’acqua pubblica. Tutti coloro che sono ancora colpiti dalle politiche di Veolia e stanno lottando perché venga ritenuta responsabile del suo operato e per ottenere gli indennizzi possono continuare a contare sulla nostra solidarietà. Il movimento BDS prende a cuore la solidarietà tra le diverse lotte.”
Fonte: Comitato Nazionale Palestinese BDS
Traduzione di BDS Italia