Il Consiglio europeo per le Relazioni Estere (ECFR) pubblica un documento in cui raccomanda l'UE adottare misure contro le istituzioni finanziarie che facciano affari in Cisgiordania. Sensibile ribasso dei titoli bancari israeliani subito dopo che i media israeliani hanno riportato un articolo della Reuters sul documento.
Il grado di preoccupazione in Israele circa la possibilità di future sanzioni è stato particolarmente evidente per tutti martedì scorso, allorché la diffusione di un rapporto da parte di un think tank europeo ha fatto si che l'indice bancario di Tel Aviv perdesse 2.3 punti in meno di un'ora (2.46 complessivamente nella giornata).
Il report pubblicato dall’ECFR include una serie di indicazioni volte a distinguere tra le relazioni ufficiali UE-Israele e quelle che hanno connivenze con le attività negli insediamenti illegali in Cisgiordania, con una speciale enfasi sul sistema bancario (l'intero report disponibile al link).
Secondo gli autori del rapporto,Hugh Lovatt and Mattia Toaldo, "distinguere e differenziare, in ambito UE, tra Israele e le attività delle colonie sono degli strumenti più significativi a disposizione dell'UE per contrastare il sistema degli incentivi che Israele stesso pone in atto per mantenere lo status quo".
Per quanto riguarda il sistema bancario, si tratta per lo più di mutui e prestiti, ma anche investimenti e interessi di altro genere in ambito UE.
L'ECFR non ha di fatto autorità decisionale, si tratta solo di suggerimenti, cionondimeno in Israele è stato subito allarme, come dimostra l'immediato calo delle quotazioni.
Le tre maggiori banche - Hapoalim, Leumi and Discount hanno perso 2.6-2.7 punti percentuali ognuna, influenzando anche negativamente il volume di scambi.
Portavoce interni alle banche hanno detto di non tenere in considerazione il rapporto, che non ha valore formale. Il Ministero degli Esteri israeliano ha rifiutato, adducendo la stessa motivazione, di rilasciare commenti. Tuttavia il responso da parte dei mercati è stato di segno opposto.
E se da un lato le azioni potrebbero tornare a salire domani, questo inaspettato calo ha comunque rivelato la preoccupazione dell'imprenditoria israeliana verso le misure che la comunità internazionale potrebbe adottare contro l'occupazione, in particolare in ambito finanziario.
È significativo che una fonte del sistema bancario abbia riferito al quotidiano finanziario Globes che quanto suggerito dall’ECFR potrebbe rivelarsi come la più grande minaccia alle banche israeliane, addirittura più delle riforme che il governo intende intraprendere.
Fonte: + 972 mag
Traduzione di BDS Italia