di Stan Hoben
A Westminster lo scorso lunedì, 1 dicembre, i deputati hanno chiesto al governo di adottare azioni concrete per sanzionare Israele con diversi parlamentari che hanno chiesto un embargo militare totale. Il dibattito dei parlamentari senza incarichi di governo, ha evidenziato la crescente frustrazione in seno al Parlamento intorno al fallimento del governo di rispondere alla chiamata del 13 ottobre per il riconoscimento di un futuro Stato palestinese, e più in generale il fallimento nel ritenere Israele responsabile dei suoi obblighi verso il diritto internazionale.
Rispondendo alla petizione END THE CONFLICT IN PALESTINE (METTERE FINE AL CONFLITTO IN PALESTINA), che è stata firmata da 124.490 persone, Grahame Morris - che in precedenza, il 13 ott, ha presentato lo storico dibattito concluso con l'affermazione che il governo dovrebbe riconoscere lo Stato di Palestina, ha iniziato il suo discorso denunciando la mancanza di un'azione significativa da parte del governo del Regno Unito per aiutare a porre fine al conflitto:
"C'è stata una lacuna nella logica dei ministri. So che hanno fatto sforzi enormi, ma ora c'è una discrepanza crescente nella credibilità tra logica e azione, il che è inaccettabile. Se vogliamo vedere la fine dell' orribile ciclo di violenza e di abusi dei diritti umani, e se vogliamo portare le due parti al tavolo dei negoziati in buona fede, abbiamo bisogno di riempire questa lacuna."
Ha continuato proponendo le tre fasi che il governo britannico dovrebbe ora seguire:
"Che cosa dobbiamo fare? I deputati, e speriamo anche il Ministro, possono prendere in considerazione la mia proposta di mettere fine a scambi commerciali e agli investimenti negl'insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania."
"Personalmente, non penso che dovremmo aver bisogno di boicottare le merci degli insediamenti; non dovrebbe essere consentito comprarli innanzi tutto. Il governo britannico dovrebbe lavorare a livello europeo per garantire che i prodotti della sofferenza e dello sfruttamento siano vietati.
"Ci sono prove schiaccianti per dover porre fine anche al commercio di armi con Israele, visto le prove delle Nazioni Unite sulle gravi violazioni del diritto internazionale verificatesi prima, durante e dopo il più recente attacco a Gaza. Il Regno Unito non dovrebbe avere alcuna parte nella fornitura di armi e di componenti che permettono che queste cose accadano ".
Le opinioni di Morris sono stati riprese da molti altri deputati che hanno affermato semplicemente che le sanzioni e un embargo sulle armi avrebbero funzionato. Sir Gerald Kaufman, deputato del Partito laburista, ha citato George Bush Sr. sulla ritenuta alla fonte di 10 miliardi di sterline come garanzia sui prestiti a Israele e il deputato Hywel Williams ha suggerito di seguire l'"esempio del governo spagnolo", che ha congelato la vendita di armi a Israele la scorsa estate durante il massacro di Gaza.
Il deputato nordirlandese Mark Durkan, ha puntualizzato che Israele non può "continuare a pensare di poter ignorare tutto il mondo per sempre."
Il dibattito non è stato per nulla a senso unico. Un certo numero di parlamentari ha difeso la posizione del governo, riportando l'argomento cardine di Israele circa le "dichiarazioni unilaterali" palestinesi e incolpando l'Autorità Palestinese di istigazione, e ha sollecitato solo maggiori sforzi per "riavviare colloqui diretti".
Seguendo il protocollo, la sessione si è conclusa con il Ministro, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth, il signor Tobias Ellwood che, rispondendo alle domande, ha ribadito quale sia la posizione del governo circa uno Stato palestinese, e respinto a priori qualsiasi prospettiva di sanzioni:
L'onorevole deputato riguardo al fatto di introdurre sanzioni ha detto: Non credo che si debba fare ora che stiamo cercando di riportare le persone al tavolo delle trattative. Sarebbe un passo indietro tenuto conto di dove siamo adesso.
Siamo d'accordo che il Popolo Palestinese abbia il diritto ad uno stato palestinese sovrano, indipendente, democratico, contiguo e che viva in pace e sicurezza accanto a Israele. Tuttavia, temo che dovremo rimandare il diritto al riconoscimento della Palestina a quando sarà più probabile arrivare ad una soluzione a due stati.
Si sono susseguiti 40 relatori in una sessione lunga 4 ore. Il tono generale del dibattito è stato quello di sollecitare un'azione unilaterale concreta. Si è detto che il tempo delle chiacchiere è finito, occorre riconoscere l'opinione pubblica in tutto il Regno Unito e mettere in evidenza il lampante divario tra le grandi parole di condanna del governo britannico e le scarse azioni.
Il testo completo della sessione parlamentare è disponibile al link.
Fonte: Mondoweiss
Traduzione BDS Italia