di Rafeef Ziadah
Ho iniziato la mia vita sotto l’assedio e i bombardamenti israeliani. Mi ricordo che anche da bambina, mentre l’odore dei colpi d’artiglieria riempiva l’aria di Beirut nel 1982 e noi correvamo per mettere in salvo le nostre vite, mi chiedevo : “Perché il mondo sta permettendo che questo accada?” Sul viso dei bambini di Gaza di oggi vedo un’altra generazione nata con lo stesso trauma, e con la stessa domanda. Come si può permettere che tutto questo accada?
Gaza è stata sotto assedio israeliano per sette anni. I pescatori vengono sparati quando escono in mare. Il commercio è bloccato. Il viaggiare è quasi impossibile. L’acqua è contaminata. I rifornimenti degli ospedali stanno scarseggiando. L’economia è tenuta sotto controllo fino al collasso, ad un passo dalla catastrofe. Israele raziona qualsiasi cosa entri a Gaza, dalle calorie ai libri della letteratura mondiale.
Nel Luglio 2004, la Corte Internazionale di Giustizia ha decretato che il Muro israeliano e il relativo regime delle colonie nella Cisgiordania occupata, della confisca della terra, delle strade segregate e delle restrizioni di movimento sono illegali secondo il diritto internazionale, e che i governi hanno il dovere legale di agire. Tuttavia, a 10 anni di distanza, la comunità internazionale continua a distogliere il suo sguardo, fallendo nel tentare di sollevare un solo dito per mettere Israele di fronte alle sue responsabilità. I Ministri degli Affari Esteri dell’Unione Europea, perfino dopo aver sentito le notizie del massacro di Shuja’iya, ha chiesto la demilitarizzazione solamente di Gaza. Mentre invece è l’arsenale altamente tecnologico di Israele, finanziato con aiuti statunitensi, generose borse di ricerca dall'Unione Europea e dal prospero multimiliardario commercio bellico, che fa piovere orrore sui civili.
Lasciando da parte le parole, i governi occidentali sostengono l’assedio di Gaza, la costruzione degli insediamenti e, conseguentemente, i periodi massacri di Israele. L’impunità garantita ad Israele è completamente incompatibile con la volontà democratica delle persone, come l’attuale effusione internazionale di solidarietà con Gaza sta dimostrando.
Se i governi si rifiutano di agire, allora il vasto supporto internazionale di cui Israele gode deve essere contrastato dalle masse popolari internazionali della società civile, usando le metodologie che hanno isolato il Sud Africa dell’apartheid.
Dal suo lancio nel 2005 ad opera della società civile palestinese, il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) si è guadagnato il sostegno di sindacati, partiti politici e movimenti popolari e di un gran numero di persone in tutto il mondo che hanno espresso il loro impegno etico nel boicottare tutti i prodotti israeliani, non solo quelli provenienti dai territori occupati. Come risultato, la pressione del BDS sta ora cominciando ad avere degli impatti molto importanti.
Artisti come Roger Waters dei Pink Floyd, i Massive Attack e i Faithless have si sono rifiutati di esibirsi in Israele in risposta agli appelli per il boicottaggio culturale. Intellettuali della scena pubblica come Stephen Hawking, Alice Walker e Judith Butler hanno preso posizioni simili. Un grande passo è stato recentemente fatto da un gruppo di premi Nobel e da altre personaggi pubblici che hanno pubblicato una lettere sul Guardian chiedendo ai loro governi di “attuare immediamente un embargo militare totale e legalmente vincolante su Israele.”
La compagnia di sicurezza inglese G4S sembra stia cercando ora di ridimensionare il suo coinvolgimento nel sistema carcerario israeliano che detiene bambini palestinesi senza alcun processo, a seguito della campagna internazionale che ha visto le Chiede statunitensi e la Bill Gates Foundation disinvestire dalla compagnia. La catena John Lewis è recentemente diventata l’ultimo venditore al dettaglio europeo a pore fine al suo commercio con l’azienda israeliana SodaStream, la cui quotazione in borsa si è dimezzata nel giro di un anno. I leader dei movimenti dei coloni israeliani si sono lamentati del fatto che i boicottaggi dei consumatori non li rendono in grado di esportare più in Europa. I ministri israeliani descrivono il BDS come una “minaccia strategica” allo status quo, e perfino gli Stati Uniti avvertono ora che Israele potrebbe affrontare un isolamento internazionale.
L’attacco su Gaza non è una guerra tra due parti uguali. E’ una carneficina portata avanti da un potente Stato militare, armato e supportato dall’Occidente, contro una popolazione impoverita, assediata ed estromessa dalla sua terra. E’ facile parlare, per i governi. E finchè le parole saranno l’unica cosa che possono fare, la vita dei nostri figli avrà sempre meno valore. Dobbiamo aumentare a livello internazionale la nostra campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni per porre fine all’impunità di Israele.
Fonte: theguardian.com
Traduzione: BDS Italia