LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Sindaco di Napoli  sig.r de Magistris
Assessori della Giunta del Comune di Napoli
Consiglieri del Consiglio Comunale di Napoli

Gentile Sindaco di Napoli.

Gentili Assessori e Consiglieri del Comune di Napoli,

La nostra città è gemellata con le due città palestinesi di Nablus e di Ramallah, recentemente a lutto per l’uccisione di loro giovani figli e teatro di durissime incursioni militari israeliane, che sono state da più parti considerate “punizioni collettive”, vietate dalla IV Convenzione di Ginevra. Ramallah sta piangendo Ahmed Sabarin di 21 anni ed Ahmed Arafat di 19 anni del campo profughi di Jalazon  e Mohammed Tafiri di 30 anni.  Nablus ha seppellito Ahmed Saaed Al Saud Khaled, del campo profughi di Ein Beit al-Mai (a ovest di Nablus)  di 27 anni.  

Napoli, città gemella, non può tacere di fronte al loro lutto ed alla tragedia che le ha investite. I raid ed i rastrellamenti dell’esercito israeliano anche in queste due città hanno sparso con la morte, anche distruzione materiale, terrore ed angoscia.

Dopo il presunto rapimento il 12 giugno di due giovani coloni israeliani nell’area C, a totale controllo israeliano, della città di Al-Khalil, Hebron, le forze israeliane hanno messo a ferro e fuoco la Cisgiordania, sequestrando, tra gli altri, bambini anche sotto i 12 anni, donne,  5 giornalisti e 11 membri del Parlamento palestinese, portando così a 24 il numero dei parlamentari palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane. Molti di essi sono trattenuti in “detenzione amministrativa”, cioè senza capo d’accusa. Durante questa così detta  “Operation Brother’s Keeper” l’esercito israeliano ha preso a bersaglio città, villaggi, proprietà private, scuole, università come la Bir Zeit University e centri medici come il Al-Sadaq Medical Society di Betlemme, ha raso al suolo case, danneggiato o distrutto attrezzature e suppellettili, sequestrato computer. Su Gaza, violando nuovamente gli accordi di cessate il fuoco stipulati con l’Egitto il 21 novembre 2012,  sono di nuovo stati effettuati più di 12 raid aerei e tra le vittime anche un bambino di 7. http://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/us-academics-condemn-barbaric-israeli-raids-palestinian-universities

Mentre circa 200 prigionieri politici palestinesi portavano avanti il loro sciopero della fame, giunto al 63esimo giorno (all’alba del 25/6 sciopero cessato per 63 prigionieri), contro l’infamia della “detenzione amministrativa” (senza capo d’accusa, rinnovabile senza limiti di sei mesi in sei mesi), i media italiani si distoglievano dai campionati mondiali per condannare la misteriosa scomparsa dei tre giovani coloni israeliani, ma non certo quella, contemporanea e per nulla misteriosa, perché termina nelle prigioni israeliane, di oltre 500 palestinesi di tutte le età, anche minori di 12 anni (a seguito di questa operazione sono più di 250 i bambini palestinesi nelle carceri israeliane http://www.infopal.it/il-numero-di-bambini-palestinesi-nelle-carceri-israeliane-supera-i-250/) né per parlare dei motivi che spingono questi prigionieri a privarsi del cibo, fino allo sfinimento ed a rischio della vita, con una coraggiosa lotta nonviolenta. Se essere città sorelle non significa dar voce l’una all’altra nel momento della prova e del bisogno, in che cosa consiste questa “sorellanza”?!

Nablus e Ramallah condividono con tutto il popolo di cui sono parte le ferite che in questi giorni si aggiungono alle abituali umiliazioni e violazioni di diritti e sarebbe ben debole e vile legame quello che non lo riconoscesse, deprivandole della loro identità.

L’associazione palestinese di diritti umani e di sostegno ai prigionieri, Addameer, fa sapere di aver documentato finora 104 nuovi ordini di detenzione amministrativa.  http://nena-news.it/cisgiordania-samer-al-issawi-di-nuovo-carcere/#sthash.GcvKa81o.dpuf

Samer Issawi, prigioniero senza accusa che ottenne la libertà e di tornare alla sua Gerusalemme, rifiutando la deportazione, grazie ad uno sciopero della fame di otto mesi, è stato nuovamente sequestrato dalle forze israeliane, che dall’inizio di quest’anno hanno imprigionato anche la sorella avvocato Shireen, in sciopero della fame.

Vi chiediamo di manifestare alle amministrazioni delle due città di Nablus e di Ramallah i sentimenti di fratellanza e di vicinanza della cittadinanza della città di Napoli in tali inaccettabili circostanze, che si configurano come “punizione collettiva” contro la cittadinanza di Nablus e di Ramallah e di presentare loro il nostro cordoglio per le vittime loro concittadini e connazionali.

Vi chiediamo di levare forte la voce della nostra città, medaglia d’oro della Resistenza, contro il reiterarsi delle violazioni dei diritti umani della popolazione palestinese ed in particolare contro il sequestro nove palestinesi, chiusure, rastrellamenti e raid, distruzione e vandalizzazione di abitazioni private e sedi di servizi medici ed università.

Vi chiediamo di sollecitare il Governo ed il Parlamento italiani “di farsi interpreti presso il governo israeliano delle istanze di giustizia e legalità che da decenni l’ONU sostiene presso Israele, e che rimangono ancora disattese”, come chiede il 24/6/2014 Pax Christi. http://www.paxchristi.it/?p=8843 .

Vi chiediamo  di sostenere la richiesta delle organizzazioni palestinesi indirizzata a Catherine Ashton il 21 giugno http://www.addameer.org/etemplate.php?id=702

-perché l’UE esprima una forte condanna di queste punizioni collettive,

-richieda il rilascio dei Palestinesi detenuti arbitrariamente, inclusi quelli in “detenzione amministrativa”,

-richieda che Israele prontamente investighi, secondo gli standard della legalità internazionale e consideri anche le uccisioni di Palestinesi, inclusi Ahmad Sama’da e Mahmoud Jiahd Mohammad Dudeen;

-chieda a Israele di appellarsi all’Avvocatura Generale per chiarire a tutti gli ufficiali della sicurezza che la tortura è assolutamente proibita.

Vi chiediamo di accogliere la richiesta dei prigionieri palestinesi che hanno effettuato uno sciopero della fame di 63 giorni contro l’obbrobrio giuridico della “detenzione amministrativa”, facendo vostra la loro richiesta e proponendo al Governo italiano di sostenerla presso il Governo israeliano. http://www.addameer.org/etemplate.php?id=703

Vi chiediamo di chiedere a Parlamento e Governo italiani di sospendere gli Accordi di cooperazione militare con Israele, Stato belligerante e che viola le Convenzioni di Ginevra sulle popolazioni civili sotto occupazione militare.

Vi chiediamo, in fine, di sostenere la richiesta del movimento pacifista e del movimento BDS per la revoca della consegna degli aerei d’addestramento militare M346 Aermacchi ad Israele, poiché essa viola la legge italiana 185/1990, che vieta all’Italia di fornire armi a paesi in guerra.

Napoli, 25 giugno 2014

Comitato BDS Campania
Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio –Campania
Confederazione COBAS Napoli
Bisca
Gridas- Gruppo risveglio dal sonno
Pax Christi Napoli
Scuola di Pace Napoli