LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Oggi la Francia ha messo in guardia i suoi cittadini e le sue compagnie dall’avviare attività finanziarie negli insediamenti israeliani nei territori occupati.

Il governo ha avvisato che le aziende potrebbero incorrere in azioni legali relative “alla terra, all’acqua, alle risorse minerarie o di altro tipo”, così come “rischi per la propria reputazione.”

Questo passo potrebbe avere implicazione per l’economia israeliana ben oltre alle attività limitate agli insediamenti stessi.

Il Comitato Nazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni palestinese (BNC) ha dato il benvenuto a questa notizia.

Ci si aspetta che Spagna, Germania, Italia, Svezia e Lussemburgo pubblichino delle indicazioni simili nei prossimi giorni, in ciò che appare essere una mossa coordinate dagli Stati dell’Unione Europea.

L’avvertimento francese segue i passi intrapresi similmente da Regno Unito ed Olanda, spinti da un tentativo di patrocinio da parte di gruppi della società civile e di membri del Parlamento europeo.  

“Rischi”

Le nuove indicazioni pubblicate dal Ministero degli Affari Esteri francese afferma che “La Cisgiordania, comprese Gerusalemme Est, Gaza e le Alture del Golan, sono territori occupati da Israele a partire dal 1967. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale.”

Come conseguenza, “esistono rischi legati alle attività economiche e finanziarie negli insediamenti. Le transazioni finanziarie, gli investimenti, gli acquisti, gli approvvigionamenti, così come altre attività economiche nelle colonie o altre attività che portano vantaggi agli insediamenti, comportano rischi legali ed economici legati al fatto che gli insediamenti israeliani, secondo il diritto internazionale, sono costruiti su territori occupati e pertanto non riconosciuti come facenti parte del territorio di Israele.”

L’avviso francese è scritto in linguaggio quasi identico a quello emesso dal Regno Unito lo scorso dicembre, suggerendo così un alto livello di coordinamento intergovernativo.

Ampie implicazioni

Mentre alcuni possono comprendere l'avvertimento colpire solo gli insediamenti e non l'economia israeliana più in generale, la frase "[attività] che portano vantaggi agli insediamenti" - che compare sia nella dichiarazione del Regno Unito che in quella francese - potrebbe essere significativa.

Avverte imprese di essere saggie e di evitare le transazioni o le attività commerciali che possono non necessariamente essere situate all'interno degli insediamenti stessi.

Un esempio pratico di ciò è stata la decisione del gigante pensionistico olandese PGGM all’inizio di quest’anno di disinvestire da tutte e cinque le maggiori banche commerciali israeliane.

Sebbene questa mossa fosse stata causata nello specifico “dall’immorale” coinvolgimento delle banche nelle attività degli insediamenti, PGGM aveva concluso che era impossibile separare le attività commerciali delle banche relative agli insediamenti da quelle non connesse.

Al tempo, l’attivista palestinese Omar Barghouti definì la decisione di PGGM "senza precedenti" nella sua portata poiché il gigante delle pensioni disinvestì da tutte le banche israeliane, e non solo dalle loro operazioni all'interno della Cisgiordania occupata.

Dato che l'economia degli insediamenti è profondamente intrecciata col resto dell'economia israeliana, la clausola "[attività] che portano vantaggi agli insediamenti” può incoraggiare le imprese caute a seguire il precedente di PGGM ed evitare il coinvolgimento con tutte le aziende israeliane che hanno interessi economici sostanziali nella colonizzazione della terra palestinese.

Questo è stato un punto di svolta raggiunto dalla coalizione European Coordination of Committees and Associations for Palestine (ECCP), che ha invitato l'Unione Europea a sollecitare le imprese a "cessare tutti gli scambi commerciali con aziende di esportazione israeliane che operano all'interno degli insediamenti israeliani illegali, dal momento che il commercio con tali società fornisce capitale per le imprese coinvolte nel mantenimento e nell'espansione delle colonie israeliane.”

Il benvenuto palestinese

Zaid Shuabi, un portavoce del BNC, la coalizione della società civile palestinese che guida il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, ha dato il benvenuto alla notizia con un comunicato mandato via email. 

"I governi europei stanno continuando a reagire all’intransigenza di Israele e all'ondata di supporto pubblico per i diritti dei palestinesi intraprendendo azioni contro il regime colonialista di Israele", ha detto Shuabi.

"Le aziende europee come G4S, Veolia, JCB e Alstom giocano un ruolo chiave nell’impresa israeliana degli insediamenti. Invitiamo gli altri paesi europei a seguire l'esempio di Francia, Regno Unito e Olanda e a prendere provvedimenti analoghi. "

Mentre sperava che l'annuncio di oggi avrebbe "incoraggiare le imprese francesi ad abbandonare la loro complicità con l’illegale colonizzazione israeliana" Shuabi aggiunto che "la Francia, l'UE e tutti gli Stati europei devono fare molto di più per porre fine al coinvolgimento delle imprese europee nelle violazioni israeliane dei diritti umani , compreso l’esplicito divieto di relazioni commerciali con enti pubblici e privati israeliani in territorio palestinese occupato, ed assicurando che le imprese coinvolte in crimini di guerra siano consegnate alla giustizia ". 

 

 

 

Fonte: electronicintifada.net

Traduzione: BDS Italia