LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Circa 20 attivisti BDS sono stati condannati sulla base della cosiddetta legge Lellouche, che vede la Francia in prima linea negli sforzi per contrastare il movimento di boicottaggio attraverso vie legali.

Quando Farida Trichine, insieme a 11 dei suoi amici, ha fatto irruzione in un supermercato francese, nel 2009, iniziando ad attaccare adesivi con slogan contro Israele su ortaggi importati dallo stato ebraico, si aspettava di essere scortata fuori dal negozio dalla polizia.

Quello che non si aspettava era di essere condannata per incitamento all'odio razziale e di essere intimata a pagare una multa di 650 dollari.

Tre mesi fa, un tribunale di Colmar ha condannato i 12 attivisti applicando una legge francese che ha esteso la definizione di discriminazione oltre ai consueti parametri di razza, religione e orientamento sessuale, includendo, così, anche i membri di gruppi cittadini.

Quella che Trichine, che indossava una maglietta con scritto "boicotta Israele" durante la protesta, considerava un’azione consentita dalla legge, è stata trattata dalle autorità come un reato motivato dall’ odio razziale.

"E' sorprendente che le nostre azioni siano considerate un crimine, quando i veri criminali sono i coloni, i macellai di Gaza", ha detto Trichine in un video messaggio nel 2011, subito dopo che i suoi guai legali erano cominciati.

Trichine, 54 anni, è una dei circa 20 attivisti anti-israeliani che sono stati condannati ai sensi della cosiddetta legge francese Lellouche. Dal nome dal parlamentare ebreo che l’ha introdotta nel 2003, la legge è tra gli strumenti legislativi più potenti al mondo per combattere il crescente movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, o BDS, e ha catapultato la Francia in prima linea negli sforzi per contrastare il movimento attraverso strumenti giuridici.

"Il governo francese, e la determinazione della magistratura nella lotta contro la discriminazione, con la legge Lellouche in particolare, sono precedenti esemplari per il Belgio e altre nazioni dove si sta cominciando a discriminare il BDS", ha detto Joel Rubinfeld, co-presidente del Parlamento europeo ebraico e presidente della Lega belga contro l’Anti-semitismo.

Le autorità francesi hanno agito energicamente, nelle ultime settimane, per reprimere discorsi contro Israele e gli ebrei. Il caso più notevole è stato quello di vietare il tour del comico Dieudonné M'Bala M'Bala, più volte condannato per aver sminuito l'Olocausto e aver dichiarato che la mafia ebraica governa in Francia, fra le altre offese. Ma il giro di vite ha anche travolto gli attivisti BDS le cui azioni hanno preso di mira Israele, non gli ebrei.

Attivisti filo-israeliani nel vicino Belgio stanno spingendo per una legge simile alla Lellouche, sperando così di indebolire l’attività BDS in quel paese. Nessun altro paese ha seguito l'esempio della Francia. 

In Francia questo inasprimento della pena sta scatenando molte reazioni da parte degli attivisti, che sostengono che la legge Lellouche è troppo restrittiva della libertà di parola.

Prima delle condanne di Trichine e dei suoi collaboratori, una petizione organizzata da attivisti filo-palestinesi in loro solidarietà non è riuscita a raccogliere più di 1.500 firme. Dopo le condanne, 51 gruppi - tra cui diversi sindacati e partiti politici con centinaia di migliaia di sostenitori - hanno condannato il verdetto denunciandolo come "un attacco intollerabile alla libertà di espressione”. Tre brevi documentari sono stati fatti sul caso, che è stato riportato in decine di articoli sulle principali pubblicazioni francesi.

"Queste condanne sono irragionevoli," ha detto Nicole Kiil-Nielsen, un membro francese del Parlamento europeo, in una sessione speciale sul caso a Strasburgo nel 2011. "I governi non fanno nulla per porre fine all'occupazione illegale israeliana e il tribunale francese sbaglia nel negare ai cittadini di agire attraverso il BDS."

Pascal Markowicz, a capo della task force legale contro il BDS nel gruppo CRIF, organizzazione che raccoglie le comunità ebraiche francesi, ha detto che la legge Lellouche non è stata emanata per il desiderio dei legislatori di proteggere Israele, ma per cercare di rafforzare i valori repubblicani francesi e contrastare tendenze settarie. La legge è stata approvata nel 2003, subito dopo gli inaspettati successi elettorali del partito di estrema destra “Fronte Nazionale” alle elezioni presidenziali.

Il provvedimento è stato concepito per rispondere a un crescente clima sociale di odio sia contro gli ebrei, che contro gli arabi e per contrastare la xenofobia. Tuttavia, è stato invocato più volte contro gli attivisti anti-israeliani. In Francia ci sono già stati 10 processi contro i sostenitori BDS secondo la legge Lellouche. 

Markowicz dice che questa legge è "la legislazione più efficace contro il BDS ad oggi." "Abbiamo avuto una sola assoluzione, per cui le statistiche stanno andando bene," ha detto.

Altrove in Europa, in paesi dove la libertà di parola è molto sentita, è più difficile emanare leggi come la Lellouche. Ma ciò non impedisce agli attivisti pro-Israele di combattere il BDS con leggi anti-discriminazione esistenti.

Nel 2007, il maggior sindacato inglese dell’istruzione, il British University and College Union, ha detto che avrebbe abbandonato l'intenzione di boicottare le istituzioni israeliane, dopo che gli era stato suggerito dai consulenti legali che così facendo, avrebbe violato le leggi anti-discriminazione. L'anno scorso, un tribunale britannico ha respinto una causa di discriminazione nei confronti del sindacato intentata da un attivista filoisraeliano, in quello che Jonathan Goldberg, uno dei principali avvocati britannici, ha definito " un disastro sia dal punto di vista legale che delle pubbliche relazioni " per i sostenitori di Israele. 

Nei Paesi Bassi, gli sforzi legali per ostacolare la politica anti-immigrazione di Geert Wilders, noto sostenitore di Israele, non hanno riscosso molto successo.

"La legislazione francese lì è efficace, ma sarebbe troppo impopolare qui", ha detto Gidi Markuszower, un importante attivista filo israeliano.

Negli ultimi mesi ci sono stati importanti disinvestimenti nei Paesi Bassi verso Israele, tra cui quelli della società idrica Vitens e PGGM, il più grande fondo pensione del paese. Azioni simili sono state annunciate di recente dal più grande fondo pensione in Norvegia e dalla Danske Bank, la banca più grande della Danimarca.

Ma in Francia, nonostante le numerose attività contro la politica di Israele, non vi è stato alcun disinvestimento da Israele negli ultimi tempi, un fatto che Markowicz attribuisce in gran parte alla legge Lellouche. 

Eppure, Markowicz riconosce che la legge è una spada a doppio taglio: non ultima, tra le reazioni alla legge, la campagna " Boicotto anch’io ", per sostenere Trichine ei suoi collaboratori. La legge Lellouche vieta anche appelli al boicottaggio dell'Iran per il suo programma nucleare, sollecitando la comunità ebraica a fare attenzione al modo in cui si esprime sulla questione.

Nonostante i costi delle spese processuali, Markowics è disposto a pagarne il prezzo. Per quanto riguarda le reazioni, Markowicz dice che queste questioni sono così lontane dalla vita ordinaria dei francesi, che non se ne fa una preoccupazione importante.

"Per noi, la questione del boicottaggio è importante, quindi dobbiamo combattere", ha detto. "Ma nella società francese, non è un problema sentito in maniera tale da provocare una forte reazione popolare, in un modo o in un altro.

Fonte: Haaretz

Traduzione di Raffaella per BDS Italia