LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato i suoi principali ministri col fine di discutere delle modalità da intraprendere per contrastare le iniziative promosse dal movimento BDS, che ormai iniziato a proliferare in Europa e in tutto il mondo. In particolare erano presenti alla riunione, oltre che Netanyahu, il ministro degli Affari esteri Avigdor Lieberman, il ministro dell’Economia Naftali Bennet, e il ministro degli Affari Strategici Yuval Steinitz.

La proposta principale della discussione è stata preparata da Yossi Kuperwasser, Capo di Stato Maggiore del Ministro degli affari strategici; alla riunione hanno preso parte anche i rappresentanti del Mossad e Shin Bet e il Coordinatore delle attività di governo nei Territori ( COGAT ).

Secondo i media israeliani, "la discussione ha avuto luogo a porte chiuse" ed è stato imposto un "blackout mediatico", al punto che gli uffici dei ministri presenti "non hanno nemmeno voluto confermare ufficialmente lo svolgimento della riunione".

Esiste una divergenza di opinione tra Steinitz e il ministro israeliano degli Affari Esteri (MFA), il primo sollecita un approccio più proattivo e provocatorio. La proposta di Steinitz è quella di "investire risorse consistenti" in una campagna pubblica per la somma di "100 milioni di shekel" (circa 21 milioni di euro). Per pagare "il materiale delle pubbliche relazioni e delle campagne legali e mediatiche aggressive contro le organizzazioni che boicottano".

L’MFA, però, ha affermato di preferire "modi più discreti, più diplomatici", sostenendo che "una campagna pubblica contro (gli attivisti BDS) giocherebbe a loro favore, li stimolerà". Secondo il Jerusalem Post, Lieberman ha promesso la scorsa settimana che "entro 45 giorni a venire, l'opinione pubblica conoscerà il piano che Israele ha messo in atto per combattere il boicottaggio".

Le idee apparentemente discusse dai ministri prevedono in particolare di intentare cause legali "presso tribunali europei e nord americani contro le organizzazioni pro-boicottaggio” e “un’azione legale contro le istituzioni che boicottano le colonie ... e le imprese israeliane (complici)". C'è ancora la possibilità di "incoraggiare una legislazione anti-boicottaggio nelle capitali amiche nel mondo, come Washington, Ottawa e Canberra" e "di attivare la lobby pro-Israele negli Stati Uniti" per raggiungere tale obiettivo.

Un altro argomento di discussione, "la mancanza di conoscenza e il difetto di localizzazione da parte dell’intelligence israeliana sulle organizzazioni BDS". Anche se il ministro degli Affari Strategici Steinitz "ha affidato al Dipartimento dell'esercito israeliano un budget di diversi milioni di shekels, con l'obiettivo di incrementare la sorveglianza militare di tali organizzazioni", ha riferito Haaretz, "probabilmente il Primo ministro darà istruzioni al servizio di sicurezza Shin Bet e Mossad di intensificare i loro sforzi”.

Fonte: Middle East Monitor

Traduzione di BDS Italia