La politica commerciale dell'UE non può ignorare le convenzioni di Ginevra: il Parlamento europeo deve respingere il protocollo ACAA con Israele
Il 23 ottobre ci sarà il voto al Parlamento europeo sul protocollo ACAA (Valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali) annesso all´accordo di associazione UE-Israele. Il protocollo ACAA deve essere respinto perché Israele viola apertamente e consapevolmente il diritto internazionale sui diritti umani. I membri del Parlamento europeo devono votare no all´ACAA e scegliere di sostenere i diritti umani in Palestina e in tutto il mondo.
I negoziati sul protocollo ACAA sono stati inizialmente avviati all'inizio del 2009, subito dopo l'attacco israeliano a Gaza che ha ucciso più di 1.400 palestinesi, tra cui più di 300 bambini.[1] I negoziati sono stati sospesi nel giugno 2010, dopo l'attacco israeliano alla flottiglia per Gaza il 31 maggio 2010, in cui furono uccisi nove civili. Nonostante che nessuno dell'esercito israeliano sia mai stato chiamato a rispondere per questi omicidi, il 18 settembre 2012 la commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo ha approvato il protocollo ACAA, aprendo la strada per il voto del 23 ottobre al Parlamento europeo.
Il protocollo riconosce i prodotti farmaceutici israeliani come conformi alle norme europee, determinando così per un più facile accesso al mercato dell'UE tali prodotti e un precedente per un maggiore ingresso di altri prodotti industriali israeliani. Questo più facile accesso ai mercati dell'UE che il protocollo ACAA fornirebbe a Israele è in netto contrasto con morsa in cui Israele tiene economia palestinese, in generale, e il settore farmaceutico in particolare. Ad esempio, il Ministero israeliano della Sanità consente ai soli farmaci registrati in Israele l´ingresso nei Territori palestinesi occupati (Tpo), bloccando farmaci dai vicini paesi arabi e, ancora più importante, negando l'accesso ai meno costosi farmaci generici prodotti in paesi come la Cina e l'India.
Qualsiasi miglioramento nelle relazioni commerciali UE-Israele non tiene conto delle continue violazioni ben documentate dei diritti umani e del diritto umanitario da parte di Israele nei territori palestinesi occupati.[2] L' accordo di associazione UE-Israele stessa è subordinato al rispetto dei diritti umani. Si afferma chiaramente all'articolo 2 che "Le relazioni tra le parti, così come tutte le disposizioni dell'accordo stesso, si fondano sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici".
In un mondo globale e interconnesso, la politica commerciale dell'UE non può esistere come in un vuoto, ignorando norme fondamentali sui diritti umani e scollegata dalle condizioni sul campo, come quelle in Israele e nei Territori palestinesi occupati. Le politiche commerciali non possono contraddire le richieste di lunga data dell'Unione europea di porre fine alle violazioni dei diritti, premiando così l'artefice stesso di tali violazioni, Israele, con un maggiore accesso ai mercati dell'UE.
Firmato:
ACSUR-Las Segovias
Alternatives Asia
Association Belgo-Palestinienne
Associazione per la pace (Italian Peace Association)
Association internationale des Techniciens, Experts et Chercheurs (AITEC, France)
Attac-France
BDS Italia
BDS Group Berlin
Belgian movement for international solidarity - intal
Biladi Palestinian Association
Boycott ! Supporting the Palestinian BDS Call from within (Israeli citizens for BDS)
City of Leicester NUT
COBI - Coordination Boycott Israel, Belgium
Council For the Advancement of Arab British Understanding (caabu)
Comité de Soutien au Peuple Palestinien, Belgique
Ecologistas en Accion (Espagne)
Frantz Fanon Foundation
Gruppo di sostegno alla Palestina - Milano
LAP-Leuvense Actiegroep Palestina, Belgium
Russell Tribunal on Palestine
Stichting Diensten en Onderzoek Centrum Palestina (Netherlands)
Support from Netherlands Palestine Committee !
Vredesactie
War on Want (UK)
Note:
[1] Vedi il Rapporto di Amnesty International: "Operation 'Cast Lead': 22 days of death and destruction":
[2] Vedi monitoraggio e rapporto di documentazione di Al-Haq e il rapporto annuale di Amnesty International per il 2012 su Israele e i Territori palestinesi occupati.