LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Il Comitato Nazionale Palestinese per il BDS, la più ampia coalizione della società civile palestinese alla guida del movimento BDS, invita tutta la società civile araba e progressista e i gruppi di base in tutto il mondo a esercitare pressioni significative sui governanti dispotici degli Emirati Arabi Uniti che ospiteranno la COP28 dal 30 novembre al 12 dicembre, anche con il boicottaggio della conferenza.

La dittatura degli Emirati Arabi Uniti commette innumerevoli crimini contro cittadini e lavoratori migranti degli Emirati Arabi Uniti, orribili violazioni dei diritti umani, perpetra crimini di guerra nello Yemen e mantiene un’alleanza di sicurezza militare con l’apartheid israeliana

Come società civile palestinese ci impegniamo a boicottare completamente la COP28 e lavoreremo insieme ai movimenti di tutto il mondo per opporci alla farsa che consiste a consentire a uno stato di polizia che è uno dei maggiori produttori di combustibili fossili del mondo di ospitare la conferenza delle Nazioni Unite con il compito di combattere la crisi climatica.

La lotta contro il regime israeliano di colonialismo e apartheid è intrinsecamente connessa con le lotte per i diritti politici e civili contro altri regimi oppressivi, così come con le lotte per la giustizia sociale, economica e climatica a livello globale. Molte delle stesse aziende e istituzioni che facilitano e traggono profitto dall’oppressione israeliana e dalla pulizia etnica sono anche coinvolte nella privatizzazione dell’acqua e di altre risorse naturali, nel furto delle terre indigene, nelle industrie estrattive e nello sfruttamento delle comunità agricole, e nella promozione di false soluzioni. Molti di loro sostengono anche il ruolo crescente dei produttori di combustibili fossili nelle COP. 

Perché i difensori dei diritti umani e gli attivisti per la giustizia climatica trovano problematica la COP di quest'anno che si svolgerà a Dubai?

  1. Greenwashing della colonizzazione israeliana e dell’apartheid:

L’interesse del regime israeliano di apartheid per la COP28 fa parte della sua strategia volta a allontanare le critiche dal suo sistema di oppressione contro i palestinesi usando la tecnologia israeliana come un attore significativo negli sforzi internazionali contro il cambiamento climatico, una strategia nota come greenwashing. Si prevede la partecipazione di una nutrita delegazione israeliana al vertice per ricevere elogi da parte del regime degli Emirati Arabi Uniti, che ha normalizzato le relazioni con Israele tre anni fa.

  1. Normalizzazione dell’attuale governo israeliano di estrema destra:

Mentre l'attuale governo israeliano, il più di estrema destra, razzista e fondamentalista di sempre, intensifica le sue politiche di insediamento coloniale e di apartheid contro il popolo palestinese, la dittatura degli Emirati Arabi Uniti si è affrettata a invitare il primo ministro Netanyahu e il presidente Isaac Herzog a partecipare al vertice. Li accompagneranno delegazioni ufficiali del Ministero dell'Economia israeliano, del Ministero degli Affari Esteri e del cosiddetto "Ministero della Protezione Ambientale", insieme a diverse aziende israeliane coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi.

Il regime degli Emirati Arabi Uniti ha precedentemente accolto i ministri israeliani estremisti di questo governo, come il fanatico Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir e il Ministro delle Finanze  Betzalel Smotrich, che si definisce apertamente come "fascista". Da notare che l'amministrazione statunitense e l’Unione Europea, principali partner dei crimini israeliani, rifiutano di incontrare questi ministri fascisti.

3. Promozione delle aziende coinvolte nei crimini israeliani:

La delegazione del regime israeliano di apartheid al vertice sta organizzando numerosi eventi per promuovere tecnologie e "soluzioni" nei campi dell'energia, della scarsità d'acqua, dell'agricoltura e della tecnologia alimentare che sono state sviluppate e utilizzate per opprimere i palestinesi e sfruttare le nostre risorse naturali. 

La società israeliana Netafim, ad esempio, complice del progetto di insediamento illegale di Israele, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale, parteciperà al vertice COP28 degli Emirati Arabi Uniti a Dubai. Un'altra società complice che probabilmente farà parte della delegazione ancora non annunciata è Mekorot, la compagnia nazionale israeliana di gestione dell'acqua, nota per aver rubato acqua dalle falde acquifere palestinesi e per aver consentito l'apartheid idrica, è nel database delle Nazioni Unite per il suo coinvolgimento nelle colonie illegali. 

Potrebbe partecipare anche il Fondo Nazionale Ebraico (JNF), uno dei pilastri del regime di colonialismo di insediamento, responsabile della pulizia etnica del nostro popolo.

Nel 2021, la delegazione israeliana alla COP26 era guidata dal vice amministratore delegato di Israel Chemicals Ltd, la società che fornisce all’esercito israeliano il fosforo bianco utilizzato nei proiettili sparati contro i palestinesi a Gaza. 

  1. Greenwashing del dispotico regime degli Emirati:

Ospitando il vertice sul clima, il regime degli Emirati aspira a ripulire le sue flagranti violazioni dei diritti umani negli Emirati Arabi Uniti e i crimini di guerra nello Yemen, espandendo al contempo il suo business dei combustibili fossili ed esacerbando la crisi climatica, come riportato da Amnesty International e Human Rights Watch. 

Un atto di ipocrisia che ha suscitato la reazione dei gruppi per i diritti umani e dei movimenti che chiedono giustizia climatica, è stata la nomina del Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell'Industria e delle Tecnologie avanzate degli Emirati Arabi Uniti, amministratore delegato della gigantesca compagnia petrolifera statale ADNOC e presidente del consiglio di amministrazione della società energetica di Abu Dhabi Masdar, come presidente designato della COP. Più di 400 gruppi che militano per il clima e l’ambiente, oltre a politici europei e americani, hanno chiesto la sua rimozione.

Molti attivisti dei movimenti per il clima e per la giustizia sociale quest'anno si terranno lontani dalla COP per protestare contro quanto sopra e per paura della repressione del regime. La legge degli Emirati Arabi Uniti consente alle autorità di sicurezza di arrestare chiunque senza un ordine giudiziario per un periodo massimo di 90 giorni, che può essere esteso. Chiunque sia accusato di danneggiare la "reputazione degli Emirati Arabi Uniti" e dei suoi simboli e istituzioni può essere punito con una pena detentiva fino a 10 anni.

  1. Piattaforma per i grandi inquinatori e i consumatori di combustibili fossili:

Gli attivisti per la giustizia climatica si sono costantemente opposti alla trasformazione dei vertici COP in “opportunità di greenwashing”, in cui le comunità più colpite dalla crisi climatica e gli attivisti di base sono esclusi dalle discussioni e dalle decisioni, mentre le grandi aziende inquinatrici come Coca Cola e Siemens partecipano come sponsor .

Gli attivisti denunciano la farsa dei paesi sviluppati, i maggiori consumatori di combustibili fossili, che impongono limitazioni ai paesi del Sud del mondo, che si trovano ad affrontare la maggior parte dei disastri indotti dalla crisi climatica, tra cui inondazioni e tifoni devastanti e l’innalzamento del livello del mare. 

Campagne intersezionali per la giustizia climatica e contro l’apartheid

La Palestina è una causa che riguarda i diritti umani e la giustizia climatica. La difesa della nostra terra e delle nostre risorse, e la nostra opposizione alle aziende e alle istituzioni israeliane che praticano il greenwashing, fanno parte della nostra lotta di liberazione, che è intrinsecamente legata alle lotte globali per i diritti degli indigeni, i diritti alla terra e alla lotta contro l’industria dei combustibili fossili e il colonialismo climatico. Insieme, possiamo rafforzare la nostra lotta comune per una giustizia climatica vera e significativa. 

Attraverso il boicottaggio della COP28 e altre strategie, il Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) invita tutti a unirsi a lui per denunciare il vertice COP28 per questa farsa e il regime dispotico degli Emirati Arabi Uniti per le sue violazioni dei diritti umani e i suoi profitti nell’estrazione di combustibili fossili. Costruiamo lotte intersezionali contro le aziende che partecipano al greenwashing dell'apartheid israeliana e impongono false soluzioni a livello globale. Troviamo insieme soluzioni giuste alla crisi.

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia