Il BDS sostiene i palestinesi affinché continuino a sopportare e resistere all'oscurità del colonialismo e dell'apartheid finché non raggiungiamo la luce della libertà, della giustizia, dell'uguaglianza e della dignità.
Oggi (8 luglio 2023, NdT) sono 18 anni dallo storico appello della più grande coalizione palestinese che ha come scopo il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro il regime israeliano di occupazione militare, colonialismo di insediamento e apartheid. In questo anniversario riconosciamo i molti giorni bui che hanno gettato un'ombra sui nostri cuori. Solo quest'anno, i palestinesi di tutto il mondo hanno affrontato un'escalation di massacri, atrocità, assedi, pogrom, attacchi aerei e appelli smascherati al genocidio da parte di Israele. Per quanto dolorosi e devastanti, questi sono anche segni dell'ora più buia di questo regime di oppressione che dura da 75 anni e dell'avvicinarsi della luce della liberazione.
Da Gerusalemme a Gaza, da Masafer Yatta a Jenin, da an-Naqab alla Galilea, e attraverso i nostri campi profughi in Palestina e in esilio, resistiamo alla colonizzazione della nostra terra e allo sfollamento forzato del nostro popolo, così come resistiamo al loro tentativo di colonizzare le nostre menti con orrore e disperazione. Con la nostra resistenza popolare nelle sue molte e diverse forme, siamo risoluti, resistiamo e insistiamo sul nostro pieno "menu di diritti".
Il BDS sostiene i palestinesi affinché continuino a sopportare e resistere all'oscurità del colonialismo di insediamento e dell'apartheid finché non raggiungiamo la luce della libertà, della giustizia e della dignità. Il movimento BDS nonviolento e antirazzista è ora sostenuto da movimenti di massa che lottano per la giustizia razziale, sociale, indigena, economica, climatica e di genere e rappresentano decine di milioni di persone in tutto il mondo, nonché da dozzine di gruppi ebraici progressisti.
Personaggi internazionali tra cui i premi Nobel Arcivescovo Desmond Tutu, Annie Ernaux, Charles P. Smith, Mairead Maguire, Adolfo Peres Esquivel, Jody Williams, Rigoberta Menchú e Betty Williams, e autori influenti tra cui Naomi Klein, Stéphane Hessel, Judith Butler, tra molti altri, hanno sottoscritto il BDS, l'embargo militare contro Israele o altre misure di responsabilità legate al movimento BDS in solidarietà con i diritti dei palestinesi.
Per celebrare il 18° anniversario del movimento BDS, stiamo evidenziando il suo ruolo indispensabile nel determinare un cambiamento di narrativa senza precedenti intorno alla Palestina e ai diritti inalienabili del popolo palestinese, e stiamo selezionando i momenti più significativi (al di fuori del mondo arabo) dell'impatto legato al movimento BDS nel promuovere il riconoscimento delle responsabilità e nel combattere la complicità statale, aziendale e istituzionale in tutto il mondo.
POLITICHE LIBERE DALL'APARTHEID
2023: l'appello unificato dei palestinese contro l'apartheid è emesso dal Dipartimento anti-apartheid dell'OLP, dal movimento BDS, dal Consiglio delle organizzazioni palestinesi per i diritti umani (PHROC), dalla Rete di ONG palestinesi (PNGO) e dal Ministero della giustizia palestinese. Chiede la creazione di un "Fronte globale per smantellare il regime israeliano di occupazione coloniale di insediamento e apartheid".
2020 - 2023: 10 ex presidenti e oltre 700 parlamentari, personalità eminenti e leader della società civile del Sud del mondo rispondono all'appello palestinese contro l'apartheid israeliana esortando le Nazioni Unite a indagare sull'apartheid israeliana, riattivare il Comitato speciale delle Nazioni Unite contro l'apartheid e imporre sanzioni. Da allora, guidati dal Sudafrica e dalla Namibia, un numero crescente di stati ha riconosciuto l'apartheid di Israele e la società civile di tutto il mondo sta spingendo per un'azione delle Nazioni Unite ora.
2023: città in tutto il mondo tagliano i legami con il regime israeliano di occupazione e apartheid, tra cui Barcellona, Liegi, Verviers, Oslo e Belem.
2023: vengono lanciate le comunità libere dall'apartheid convocate dall'American Friends Service Committee (AFSC), sostenute da decine di confessioni e altre comunità del Nord America che si impegnano a "allontanarsi da ogni e qualsiasi sostegno all'apartheid israeliana, all'occupazione e al colonialismo di insediamento.”
2016 - 2023: migliaia di circoli sociali, ristoranti, negozi, uffici, sindacati studenteschi, consigli comunali e organizzazioni in tutto il mondo si dichiarano Zone libere dall'apartheid.
2021-2022: Amnesty International (2022), Human Rights Watch , B'Tselem (2021) e Al-Haq (2022) pubblicano rapporti dirompenti che concludono che Israele sta perpetrando il crimine contro l'umanità di apartheid sul popolo palestinese.
RESPONSABILITÀ E SANZIONI A LIVELLO STATALE
2023: il parlamento sudafricano vota per il declassamento delle relazioni diplomatiche con Israele. Il ministro delle relazioni internazionali e della cooperazione Naledi Pandor chiede alla Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro i "leader dell'apartheid israeliana" responsabili del "massacro del popolo palestinese".
2023: il Comitato PEGA del Parlamento europeo riconosce che lo spyware proviene da Israele e viene testato illegalmente sui palestinesi, diventando il primo organismo ufficiale dell'UE a riconoscere che i legami militari con Israele rappresentano un rischio significativo per i diritti umani e a chiedere di limitarli. Ciò avviene dopo le continue pressioni della campagna #BanSpyware del movimento BDS e di una recente Giornata globale di azione contro lo spyware, con oltre 3,4 milioni di persone in tutto il mondo che chiedono di vietare lo spyware.
2022 - 2023: dopo un'iniziativa dei cittadini europei (ICE) durata un anno che mirava a vietare il commercio con gli insediamenti, la commissione europea per le petizioni (PETI) decide all'unanimità che la Commissione europea deve rispondere alla nostra richiesta di fermare il commercio con gli insediamenti illegali.
2020: in un'importante vittoria legale per il BDS, la Corte europea dei diritti umani (CEDU) decide all'unanimità che la condanna repressiva del 2015 emessa dalla più alta corte francese nei confronti di attivisti BDS che sostengono in modo non violento il boicottaggio di Israele viola l'articolo 10 (libertà di espressione) della Convenzione europea sul diritti umani.
2016: l'alto rappresentante dell'UE, Federica Mogherini, afferma il #RightToBDS nella regione dell'UE, a seguito di campagne di base e lettere firmate da oltre 350 organizzazioni per i diritti umani e 30 eurodeputati. Lo stesso anno, i Paesi Bassi respingono le richieste di punire le attività del BDS sulla base del fatto che comportano "discriminazione" contro Israele, affermando che "i diritti umani, incluso il divieto di discriminazione, mirano a proteggere esplicitamente individui [e] gruppi di individui", non stati.
2014: il governo cileno congela i colloqui sull'accordo di libero scambio con Israele a seguito della campagna di parlamentari e di cittadini palestinesi nel paese.
2014: Rio Grande do Sul (Brasile) annulla un progetto con la più grande società militare israeliana Elbit Systems di costruzione di un microsatellite per l'esercito brasiliano, e la provincia di Buenos Aires (Argentina) annulla un contratto con la società nazionale di distribuzione dell’acqua israeliana Mekorot per un importante impianto di depurazione.
2013: l'UE emana delle linee guida che vietano il finanziamento da parte sua di attività e progetti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati (TPO) e a Gerusalemme Est.
DISINVESTIMENTO
2009-2021: il fondo sovrano norvegese da 1,3 miliardi di dollari nel 2009 disinveste da Elbit Systems e nel 2021 disinveste da 2 società collegate agli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati (TPO). Sempre nel 2021, con un patrimonio di oltre 95 miliardi di dollari, il più grande fondo pensione norvegese KLP disinveste da 16 società a causa dei loro legami con le colonie.
2020: l'Università di Manchester (Regno Unito) disinveste quasi 2 milioni di sterline da società complici dell'oppressione israeliana. Negli Stati Uniti, gli studenti della Columbia University, dell'Università dell'Illinois Urbana-Champaign e della San Francisco State University votano tutti per disinvestire dall'apartheid israeliana.
2021 e 2012: nel 2021, i fondi New Zealand Superannuation Funds, che nel 2012 avevano disinvestito da Elbit Systems, disinvestono dalle banche israeliane. Sempre nel 2021, l' East Sussex Pension Fund (Regno Unito) disinveste da Elbit Systems.
2016 e 2014: la Presbyterian Church USA nel 2014 disinveste da HP, Caterpillar e Motorola Solutions. Nel 2016, la United Methodist Church disinveste da G4S e da tutte le banche israeliane.
2012: la Quaker Friends Fiduciary Corporation e il gigante statunitense dei fondi pensione TIAA-CREF disinvestono quasi 73 milioni di dollari da Caterpillar.
RESPONSABILITÀ ECONOMICA E AZIENDALE
2023: con l'ascesa del governo israeliano di estrema destra e i suoi piani giudiziari di vasta portata, l'economia israeliana sta affrontando una grave instabilità e la fuga di capitali, esacerbando ulteriormente l'impatto della campagna palestinese in corso per isolare l'apartheid. Moody's declassa le prospettive di credito di Israele; le aziende tecnologiche statunitensi iniziano a chiudere le operazioni israeliane; le aziende hi-tech israeliane si trasferiscono all'estero; gli investimenti nell'alta tecnologia israeliana sono in forte calo ed l’ex presidente del Consiglio economico nazionale israeliano, il prof. Eugene Kandel, prevede 2 scenari per l'economia israeliana, "un attacco di cuore o un cancro". In breve, Israele sta rapidamente diventando una #ShutDownNation.
2023: #BDS dichiara di avere vinto una vittoria importante quando G4S, la più grande società di sicurezza del mondo, disinveste completamente dall'apartheid israeliana vendendo le sue quote nella accademia di addestramento della polizia israeliana.
2023: Carrefour annuncia che non aprirà alcun negozio negli insediamenti, per evitare il "rischio di complicità", provocando una campagna di controboicottaggio contro l'azienda da parte di coloni israeliani di estrema destra. La continua complicità di Carrefour con l'apartheid significa anche che la campagna BDS #BoycottCarrefour sta continuando.
2022: il marchio di gelati multinazionale e socialmente responsabile Ben & Jerry's smette di operare nell'Israele dell'apartheid. Nel 2021, il consiglio di amministrazione indipendente dell'azienda aveva deciso di interrompere la vendita dei suoi prodotti in Israele e nei suoi insediamenti illegali.
2018: AXA IM, la consociata interamente controllata da AXA, disinveste da Elbit Systems, a seguito delle pressioni della coalizione Stop AXA Assistance to Israeli Apartheid. I continui investimenti di AXA in banche israeliane profondamente complici significano che la campagna #BoycottAXA sta continuando.
2016: Orange abbandona l'affiliata israeliana a seguito dell'importante campagna BDS e la società irlandese di materiali da costruzione CRH esce dal mercato israeliano vendendo la sua partecipazione nella sua società israeliana complice Nesher Cement.
2015: il conglomerato francese Veolia cede sotto la massiccia pressione del BDS, che gli costa appalti globali del valore di oltre $ 20 miliardi, ponendo fine a tutte le sue attività israeliane.
2014: la società israeliana SodaStream è costretta a chiudere la sua fabbrica nella colonia illegale vicino a Gerusalemme occupata a seguito di una campagna BDS mondiale che ha costretto molti rivenditori a scaricare i suoi prodotti.
2013: Unilever chiude la sua fabbrica nella colonia israeliana illegale di Barkan a seguito di minacce di boicottaggio e pressioni da parte di organizzazioni per i diritti umani. Nello stesso periodo viene pubblicato un rapporto delle Nazioni Unite che condanna le società che operano in insediamenti illegali e le invita a ritirarsi .
2011: il grandissimo produttore svedese di Mul-T-Lock Assa Abloy chiude la sua fabbrica nella colonia israeliana illegale di Barkan dopo le pressioni delle organizzazioni per i diritti umani e della Chiesa di Svezia.
2011: Agrexco, il principale esportatore di frutta e verdura di Israele e obiettivo primario del BDS, fallisce per mancanza di investitori dopo anni di calo delle vendite in 13 paesi europei.
SOLIDARIETA' SINDACATI-LAVORO
2005 - 2023: le principali federazioni e organizzazioni sindacali di tutto il mondo hanno approvato il BDS, tra cui: Congresso dei sindacati sudafricani-COSATU e Federazione sudafricana dei sindacati; Congresso irlandese dei sindacati; Central Única dos Trabalhadores-CUT (Brasile); CTA Autonoma (Argentina); Congresso sindacale (Regno Unito); LO (Norvegia); Solidaires (Francia); Unione canadese dei lavoratori postali; United Electrical-UE e filiali di United Auto Workers-UAW presso l'Università della California, NYU e UMass Amherst (USA); Confederazione dei sindacati cristiani (Belgio); Central Unitaria de Trabajadores de Colombia; Sindacati affiliati alla WFTU tra cui CITU, AICCTU (India); Federazione Italiana Metalmeccanici-FIOM (Italia).
2023: le federazioni sindacali MLC, CTSPP e FPBOU (Mauritius) invitano il proprio governo a sostenere la ricostituzione del Comitato speciale delle Nazioni Unite contro l'apartheid.
2009 - 2021: dopo l'attacco alla Freedom Flotilla nel 2009, i lavoratori portuali di tutto il mondo impediscono alle navi dell'apartheid israeliana di attraccare o scaricare in India, Sud Africa, Svezia, Turchia e Stati Uniti. Nel 2021, i lavoratori portuali guidano o sostengono iniziative , come Block the Boat dell'AROC, che impedisce alle navi israeliane di caricare/sbarcare nei porti da Oakland, California (USA) a Durban (Sudafrica) per protestare contro le atrocità israeliane a Gaza e Gerusalemme.
2017: All India Kisan Sabha, che rappresenta 16 milioni di agricoltori indiani, sostiene l'appello per il BDS e sostiene la campagna contro gli interventi agroalimentari israeliani in India.
BOICOTTAGGIO CULTURALE
2004 - 2023: migliaia di artisti influenti e altre figure culturali in tutto il mondo in tutti i campi, oltre a diversi sindacati e collettivi di artisti significativi, sostengono il boicottaggio culturale di Israele. Questi artisti includono pop e rock star, rapper, DJ e produttori, autori e drammaturghi vincitori del Premio Pulitzer, importanti registi e attori, artisti visivi, ballerini e molti altri. Vengono lanciati impegni come Black for Palestine, Musicians for Palestine e Visual Arts for Palestine, oltre a impegni in America Latina, India, Sud Africa e in tutta Europa. Tra le personalità incluse ci sono i musicisti Roger Waters, Brian Eno, FKA Twigs, Seun Kuti, Patti Smith e Rage Against the Machine, gli scrittori Sally Rooney, John Berger, Henning Mankell, China Miéville, Caryl Churchill e Kamila Shamsie, l'artista visivo Tai Shani e la fotografa Nan Goldin, solo per citarne alcuni.
2004 - 2023: artisti di fama mondiale annullano spettacoli ed eventi nell'Israele dell'apartheid dopo gli appelli di artisti palestinesi e internazionali e difensori dei diritti umani. Questi includono Lorde, Lana del Rey, Shakira, Natalie Portman, Elvis Costello, Pharrell, The Killers, Gil Scott-Heron, Lauryn Hill, Gilberto Gil, Zakir Hussain, Faithless, Big Thief, Rodrigo y Gabriela, Marianah, U2, Bjork, Snoop Dogg, Cat Power, Vanessa Paradis, Gorillaz e molti altri.
2004 - 2023: personaggi di spicco del cinema, anche a Hollywood, chiedono una solidarietà significativa con i palestinesi e approvano misure di responsabilità contro Israele. Questi includono Mark Ruffalo, Susan Sarandon, Tony Kushner, Tilda Swinton, Pedro Almodovar, Miriam Margolyes, Boots Riley, Alia Shawkat, Ken Loach, Julie Christie, Jim Jarmusch, Thandiwe Newton, Gael García Bernal, Maxine Peake, Mike Leigh, Sarah Schulman , James Schamus, Mira Nair, Viggo Mortensen, Harriet Walter e molti altri.
2004 - 2023: centinaia di artisti boicottano eventi e luoghi internazionali sponsorizzati da ambasciate e consolati israeliani o che censurano ed escludono artisti che sostengono i diritti dei palestinesi, incluso il BDS. Questi includono artisti che si ritirano dal Sydney Festival , dal festival Pop-Kultur Berlin, dal festival Ruhrtriennale, dai German techno clubs e molti altri.
2018 - 2019: la campagna durata un anno per boicottare l'Eurovision ospitata a Tel Aviv si traduce in una riduzione dei visitatori internazionali di circa il 90%, costringendo gli organizzatori a regalare letteralmente posti vuoti a soldati e coloni israeliani. Israele è costretto a rimuovere il concorso da Gerusalemme, non riuscendo a utilizzare il concorso per rafforzare la sua annessione illegale della città e l'occupazione della Gerusalemme Est palestinese. Più di 150.000 persone, centinaia di artisti e oltre 100 organizzazioni e centri LGBTQIA+ aderiscono alla campagna. I media mainstream lo descrivono costantemente come l'Eurovision più controverso di sempre. In milioni di post, la parola più twittata accanto all'hashtag ufficiale dell'Eurovision in Israele, a parte "Israele", è "apartheid".
BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E ATTIVISMO NEI CAMPUS
2013 - 2023: l'American Studies Association (ASA) con sede negli Stati Uniti vota per il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane, così come le associazioni seguenti: Middle East Studies Association (MESA), Associazione degli antropologi neri, Associazione per gli studi asiatici americani (AAAS), Native American e Indigenous Studies Association (NAISA), British Society for Middle Eastern Studies (BRISMES), Canadian Society for Socialist Studies (SSS) e Latin American Council of Social Sciences (CLACSO), con più di 800 centri di ricerca in 55 paesi.
2014 - 2022: la Graduate Institute Student Association , il giornale studentesco di Harvard The Crimson , più di 50 gruppi di studenti della New York University , la Canadian Federation of Students , la Student Federation of the Austral University of Chile (FEUACh), la UK National Union of Students , tra gli altri, approvano mozioni a sostegno del BDS.
2021: in numeri senza precedenti, centinaia di dipartimenti accademici, programmi, società e sindacati e decine di migliaia di studiosi in tutto il mondo sostengono i diritti dei palestinesi, inclusi boicottaggi o altre misure di responsabilità.
2021: l'Associazione dei professori dell'Università di Brasilia (Brasile) vota all'80% contro la collaborazione con l'apartheid israeliana.
2011: l'Università di Johannesburg (Sudafrica) interrompe i legami con l'Università israeliana Ben-Gurion (BGU) a causa della complicità con l'apartheid israeliana.
2005: l'Association of University Teacher-AUT (Regno Unito) adotta il boicottaggio accademico di Israele.
BOICOTTAGGIO SPORTIVO
2021 - 2022: innumerevoli stelle e squadre dello sport si battono per i diritti dei palestinesi e si rifiutano di utilizzare lo sport per ripulire l’immagine dell'apartheid israeliana.
2018 - 2022: Oakland Roots SC, Premier League Qatar Sports Club, UiTM, la più grande università della Malesia, Luton Town FC, Forest Green Rovers FC e Chester FC abbandonano la sponsorizzazione di PUMA o si impegnano a non firmare contratti con PUMA a causa della sua complicità con l'apartheid israeliana.
2021: una partita "amichevole" tra l'FC Barcelona e il club israeliano razzista Beitar Jerusalem viene annullata dopo che l'FC Barcelona ha condizionato la partita a non essere giocata a Gerusalemme, dove Israele continua la sua graduale pulizia etnica delle comunità indigene palestinesi.
2021: la Malesia nega alla squadra di squash israeliana di partecipare al torneo mondiale.
2018: a seguito di una campagna di pressione, la squadra di calcio maschile dell'Argentina annulla un viaggio nell'Israele dell'apartheid per una partita "amichevole".
2017: più della metà dei giocatori della NFL (Stati Uniti) prenotati si ritirano da un viaggio di propaganda tutto spesato organizzato per migliorare l'immagine di Israele.
ANTI-PINKWASHING
2019 - 2023: oltre 50 registi hanno ritirato i loro film dal TLVFest sponsorizzato dal governo israeliano, in risposta all'appello dei gay e dei partner palestinesi di tutto il mondo.
2023: l'artista britannico Sam Smith, vincitore del Grammy Award, annulla la sua esibizione nell'Israele dell'apartheid, per non compromettersi con l'artwashing e il pinkwashing israeliani per mascherare l’oppressione dei palestinesi.
2022: la Pride di Lisbona rifiuta la partecipazione dell'ambasciatore del regime israeliano di apartheid, affermando che sarebbe "ipocrita" consentire a uno stato di apartheid di partecipare a una celebrazione della "lotta per i diritti LGBTI +, i diritti umani e l'uguaglianza".
2020-2021: nel 2020, il Queer Cinema for Palestine (QCP) viene lanciato come impegno per i registi queer che si impegnano a non partecipare agli eventi sponsorizzati dal Governo israeliano, incluso il TLVFest. Oltre 200 cineasti queer hanno firmato la promessa. Nel 2021, la prima edizione del QCP film festival è organizzata da una coalizione di 30 gruppi in tutto il mondo come iniziativa di solidarietà in sostegno ai palestinesi autoctoni.
Questi successi del movimento BDS sono solo un'istantanea di dove ci troviamo oggi. Grazie per averci aiutato a trasformare l'oscurità in luce continuando a essere solidali con la nostra lotta non violenta e antirazzista contro l'apartheid, l’occupazione coloniale di insediamento e per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza dei palestinesi!
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Fonte: BNC
Traduzione di BDS Italia