LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Il Palestinian Human Rights Organizations Council (PHROC) condanna l'arresto del difensore dei diritti umani Mahmoud Nawajaa. Giovedì scorso, Nawajaa è stato arrestato dalla sua abitazione dalle forze di occupazione israeliane (IOF). In violazione del diritto internazionale umanitario, è stato trasferito al centro interrogatori di Al-Jalama all'interno del territorio del 1948. Il PHROC invita la comunità internazionale a intervenire efficacemente per l'immediata liberazione di Nawajaa e ad assicurare che le autorità occupanti israeliane siano obbligate a rispondere dei crimini commessi contro i palestinesi.

All'alba di giovedì 30 luglio 2020, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno arrestato Mahmoud Nawajaa, un attivista di 34 anni e coordinatore del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nella sua abitazione, vicino alla città di Ramallah. Le IOF hanno portato Nawajaa al centro interrogatori di Al-Jalama [1] all'interno del territorio del 1948.

Il 2 agosto 2020, su richiesta dello Shin Bet (servizio di intelligence interno israeliano), un tribunale militare israeliano ha esteso la detenzione di Nawajaa per un periodo di 15 giorni per interrogarlo. La richiesta dello Shin Bet si basava sulla cosiddetta "indagine su un dossier secretato" e la partecipazione ad un partito politico illegale. Negando questa accusa, Nawajaa ha confermato al giudice militare che la sua attività è assolutamente nonviolenta e che non è membro di alcun partito.

Lunedì 4 agosto 2020, una corte d'appello militare israeliana ha ammesso un ricorso presentato dal suo difensore, un avvocato nominato dall'Associazione per i Diritti Umani e il Sostegno ai Prigionieri Addameer per difendere Nawajaa. Il tribunale ha pertanto ridotto il periodo della sua detenzione da 15 a 8 giorni.

Poiché Nawajaa è stato impedito di incontrare il proprio avvocato dal suo arresto, il giudice ha affermato che il tribunale militare deve esercitare il controllo sulla procedura dell’interrogatorio. Va notato che, in violazione delle procedure internazionali per un processo giusto e i diritti sanciti dalla Legge Internazionale sui Diritti Umani e dal Diritto Internazionale Umanitario, Nawajaa non ha incontrato il suo consulente legale dal momento in cui è stato arrestato.

Condannando fermamente l'arresto di Nawajaa, il PHROC:

  • Ricorda la decisione della Corte europea per i diritti umani, dell'11 giugno 2020, secondo la quale la condanna penale di attivisti sulla base della loro partecipazione alla campagna BDS viola il loro diritto alla libertà di espressione, sancito dall'articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti Umani. [2]
  • Sottolinea che Nawajaa gode di protezione sulla base della sua attività nel BDS e di opposizione alle politiche di discriminazione razziale attuate dallo stato coloniale israeliano contro i cittadini palestinesi. Tale protezione è garantita dalla Dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani, emessa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1998. [3]
  • Richiede alla comunità internazionale di agire tempestivamente per fare sì che Israele, in quanto potenza occupante, sia ritenuta responsabile per i crimini commessi nel territorio Palestinese occupato, in particolare per le violazioni sistematiche sui difensori dei diritti umani, e per garantire l'immediato rilascio di Nawajaa.
  • Afferma che le autorità occupanti israeliane non hanno il potere di processare i palestinesi sulla base della loro attività politica. I palestinesi sono sotto la giurisdizione palestinese, che consente azioni politiche, tra cui gli appelli per il boicottaggio e l’imposizione di sanzioni a Israele. Ciò è in linea con il diritto alla libertà di espressione sancito dall'articolo 19 della Legge Fondamentale Palestinese e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici.

 Fine

[1] Secondo l'Associazione per i Diritti Umani e il Sostegno ai Prigionieri Addameer, questo centro interrogatori si trova sull'incrocio di Al-Jalama lungo la strada principale di Haifa-Nazareth. Riaperto durante l'Intifada di Al-Aqsa, il centro di Al-Jalama è una struttura di detenzione di massima sicurezza, dove i prigionieri vengono trattenuti fino al completamento dell'interrogatorio. È situato in un edificio costruito durante il mandato britannico (www.addameer.org).

[2] http://hudoc.echr.coe.int/eng-press?i=003-6718555-8953654.

[3] Dichiarazione sul diritto e la responsabilità delle persone, dei gruppi e degli organi della società di promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali riconosciuti universalmente, 1998, https://www.ohchr.org/Documents/Issues/Defenders/Declaration/declaration .PDF.

Fonte : Al-Haq

Traduzione di BDS Italia