Maggio 2020 - Mentre la maggior parte del mondo si è arrestata sotto la minaccia del COVID-19, i palestinesi hanno dovuto fare i conti con due sofferenze: la pandemia e la nostra Nakba che continua.
Mentre affrontano l'impatto spaventoso della pandemia e del "corona-razzismo" (#CoronaRacism) di Israele, i palestinesi di tutto il mondo commemorano il 72° anniversario della Nakba - la premeditata e violentemente eseguita pulizia etnica della maggioranza dei palestinesi indigeni dalla loro terra d’origine nel 1948, per mano delle milizie sioniste, per fare spazio a uno stato escludente, basato sul colonialismo di insediamento.
Israele e il movimento sionista avevano sperato che i palestinesi avrebbero un giorno “dimenticato”, ma perpetrando ogni crimine immaginabile contro di noi, hanno involontariamente fatto in modo che non lo faremo mai. L'assedio e quello che lo storico israeliano Ilan Pappe chiama il "genocidio incrementale" di due milioni nel ghetto di Gaza; il furto incessante delle nostre terre e il trasferimento forzato delle nostre comunità, in particolare a Gerusalemme, nella Valle del Giordano e nel Naqab (Negev); gli infiniti insediamenti coloniali; e l'onnicomprensivo sistema di apartheid ci ricordano inesorabilmente che noi, gli indigeni della terra, possiamo raggiungere la libertà, la giustizia o l'uguaglianza solo dopo aver posto fine a questo spietato regime israeliano di oppressione.
Nonostante l’indicibile sofferenza della Nakba del 1948, la violenta espropriazione e la pulizia etnica della maggioranza del popolo palestinese, la maggior parte dei palestinesi esiliati dalla loro terra d’origine ha portato con sé le chiavi delle loro amate case, aggrappandosi alla speranza che sarebbero presto tornati. Da allora la chiave dei rifugiati palestinesi è diventata un simbolo della tragedia palestinese e una memoria del fatto che i nostri rifugiati un giorno ritorneranno. Il ritorno è diventato la nostra chiave per la giustizia - #KeyToJustice.
Solo questo anno ha visto la negazione dei diritti dei palestinesi e la violazione dei diritti internazionale da parte di Israele raggiungere nuovi massimi. Con il fraudolento Accordo del secolo di Trump come sfondo e usando la pandemia come copertura, il governo di estrema destra di Israele sta marciando verso l'annessione di parti del territorio palestinese occupato. Oggi, più che mai, i palestinesi si rendono conto che porre fine al decennale regime israeliano di colonialismo di insediamento, occupazione militare e apartheid richiede un ulteriore rafforzamento della potenza del nostro popolo e del movimento di solidarietà internazionale.
Nelson Mandela notoriamente ha detto che "la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi". Oggi, noi palestinesi condividiamo con le comunità oppresse di tutto il mondo la nostra profonda convinzione che la nostra libertà e giustizia si intrecciano con la loro. La nostra lotta per la liberazione fa parte e si interseca con l'ondata globale di lotte per la giustizia razziale, indigena, sociale, economica, di genere e climatica. Oltre la moralità; la nostra unità è più che mai una necessità.
Mentre riflettiamo sulla nostra Nakba e resistiamo alla Nakba che continua da parte di Israele, riflettiamo anche sui milioni di migranti, rifugiati e persone senza tetto, persone che non hanno un posto da chiamare casa a causa delle devastazioni causate da anni di capitalismo neoliberista, militarismo e distruzione climatica – una condizione di ingiustizia accresciuta oggi a causa della pandemia di COVID-19.
Molti rifugiati stanno fuggendo da guerre e repressione che sono alimentate da armi ed esperti militari israeliani, da Myanmar e Sudan del Sud a Ruanda e America Latina. Molti sono trattenuti ai confini o costretti a tragitti potenzialmente letali dalla tecnologia israeliana e da muri di ispirazione israeliana. Il confine degli Stati Uniti con il Messico è fortificato da un muro e torri di sorveglianza in parte costruite dalla più grande compagnia militare israeliana, Elbit Systems. Molti richiedenti d’asilo hanno perso la vita nel Mediterraneo a causa delle politiche antimigrazione illegali e immorali dell'UE che utilizzano i droni assassini israeliani. Israele stesso tratta i richiedenti d’asilo africani come un "cancro" che deve essere sradicato.
Il Giorno della Nakba di quest'anno, in condizioni orribili di pandemia, ci ricorda che la giustizia è davvero indivisibile, come afferma Angela Davis. La chiave della giustizia è mettere le persone davanti ai profitti e riallineare le priorità ovunque per disinvestire dal complesso militare-securitario e investire in salute, istruzione, protezione del clima, posti di lavoro dignitosi e vera sicurezza umana. #HealthcareNotWarfare
Mentre nel movimento BDS per i diritti dei palestinesi commemoriamo la Nakba, facciamo appello per rafforzare le campagne per porre fine alla complicità internazionale nella Nakba che continua da parte di Israele contro il popolo palestinese, in particolare tagliando i rapporti commerciali nel settore militare-securitario con Israele.
Ribadiamo il nostro appello per pressioni di boicottaggio/disinvestimento su società israeliane e internazionali complici elencate nel database dell'ONU o ancora non incluse -- come G4S, aziende Hewlett Packard, Elbit Systems, Caterpillar, Hyundai Heavy Industries, Volvo, Heidelberg Cement, e Cemex -- che sono implicate nei crimini di Israele contro i palestinesi, per fare loro cessare questa complicità.
Un obiettivo particolarmente importante del boicottaggio sono le compagnie israeliane di spionaggio e sorveglianza, come NSO Group e AnyVision, che consentono la repressione contro i difensori dei diritti umani e l'omicidio di giornalisti.
Il movimento BDS sta anche prendendo di mira il produttore ferroviario basco CAF, per il suo coinvolgimento nel progetto illegale israeliano della Metropolitana Leggera di Gerusalemme; il colosso assicurativo francese AXA, per aver investito in banche israeliane che si trovano nell'elenco delle Nazioni Unite delle società complici; le aziende HP per non aver posto fine alla loro complicità nelle gravi violazioni dei diritti umani in Israele; Puma per il suo sostegno alle squadre di calcio nelle colonie israeliane illegali; e la compagnia di sicurezza britannica G4S, per il suo coinvolgimento nell'addestramento della polizia israeliana nota per perpetrare crimini di guerra.
Chiediamo alle imprese e agli spazi culturali e comunitari di dichiararsi Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana.
Queste e simili tattiche di pressione sarebbero passi concreti e significativi verso la realizzazione della giustizia per i palestinesi e per molte comunità oppresse in tutto il mondo.
Questa crisi globale è un'opportunità per una mobilitazione globale a sostegno della giustizia sociale, razziale ed ecologica. Lavoriamo insieme per assicurarci di non tornare alla normalità, poiché quella "normalità" era il problema. Immaginiamo e lavoriamo per un cambiamento verso giustizia, dignità e diritti per tutti.
Fonte: BNC
Traduzione di BDS Italia