L'atto illegale e anti-palestinese intrapreso dal governo Trump inverte il corso di decenni di politica ufficiale americana su Gerusalemme e va contro il consenso internazionale. La politica di Trump sulla Palestina non fa che evidenziare come da tempo sia giunto il momento che il mondo eserciti una pressione concreta su Israele perché esso rispetti i diritti del popolo palestinese, dando sostegno alla nostra lotta per i diritti e la dignità.
Dicembre 5, 2017 – E' appena giunta la notizia che il presidente Trump intende riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e che ne darà l'annuncio ufficiale domani.
Nell'attesa dell'annuncio già si delineano le conseguenze potenziali. Tutti i partiti e movimenti in Palestina hanno annunciato giorni di proteste di massa.
Il Comitato Nazionale Palestinese (BNC), la più ampia coalizione della societa' Palestinese che guida il movimento globale BDS per i diritti Palestinesi, ha dichiarato:
L'annunciata intenzione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme est occupata quale «capitale di Israele» e' un tentativo scandaloso di legittimare il controllo illegale della città da parte di Israele, tentativo effettuato da un'amministrazione statunitense xenofoba e razzista la cui stessa legittimità' e' nei migliore dei casi precaria. Questo atto illegale e anti Palestinese inverte decenni di politica ufficiale statunitense riguardo a Gerusalemme e va contro il consenso internazionale..
Il popolo Palestinese, sostenuto dalla maggioranza assoluta del mondo arabo e da milioni di persone di coscienza in tutto il mondo, non accetterà quest'ennesima resa americana all'estremismo israeliano.
Continueremo ad insistere per ottenere i nostri diritti sanciti dall'ONU e per porre fine al regime di occupazione israeliana, al colonialismo da insediamento e all'apartheid attraverso la resistenza popolare ed il movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
La dott.ssa Hanan Ashrawi ha dichiarato a nome dell'Organizzazione Palestinese di Liberazione (OLP) che l'amministrazione Trump «sta minando i principi globali di legalità nonché la reputazione, la credibilità, la sicurezza e gli interessi americani nel mondo».
Tale riconoscimento rappresenterebbe ad oggi il più grave atto di complicità da parte dell'amministrazione americana nei confronti del regime di apartheid imposto da Israele a Gerusalemme est e dell'accelerazione del processo di pulizia etnica della popolazione autoctona Palestinese di questa città.
Esso incoraggia il governo israeliano ed i coloni a continuare a rubare e distruggere case palestinesi, a confiscare terra palestinese e a revocare i diritti di residenza ai Palestinesi nati a Gerusalemme.
Quest'ultima presa di posizione dell'amministrazione Trump incoraggia Israele a continuare nella sua politica di negare l'accesso a Gerusalemme est alla maggior parte dei Palestinesi residenti nei territori occupati, compresa la possibilità di accedere ai luoghi di culto musulmani e cristiani nella Città Vecchia, di far visita ai nostri familiari ed amici, di usufruire dei servizi medici e di svolgere attività commerciali. Rende legittimo impedire ai Palestinesi di aver accesso al centro della loro vita culturale, spirituale e politica.
Essa dimostra una volta di più lo stretto legame tra l'attuale irrazionale governo statunitense e la sua controparte israeliana di estrema destra.e la visione fanatica del mondo che condividono. Ambedue le parti fomentano e manipolano il razzismo, la xenofobia e la paura ai propri fini politici. Inoltre essa alimenta la convinzione degli israeliani di destra, compresi alcuni rappresentanti del governo, di poter continuare a governare la vita di milioni di Palestinesi senza concedere loro la libertà ed i loro diritti.
La politica di Trump rispetto alla Palestina conferma l'importanza cruciale del movimento BDS per ottenere la libertà, la giustizia e l'uguaglianza per il popolo Palestinese.
Da decenni gli stati Uniti hanno sostenuto, giustificato Israele, esonerandolo dal dovere di assumersi le sue responsabilità per le politiche di pulizia etnica dei Palestinesi, di furto delle nostre terre per costruirvi insediamenti illegali per soli ebrei e di negazione dei diritti dei Palestinesi a Gerusalemme est ed altrove, sanciti dal diritto internazionale.
Mentre il governo statunitense continua a finanziare l'aggressione militare israeliana ed i crimini di guerra con ben 38 miliardi di dollari da stanziare nei prossimi 10 anni, esso continua a imporre tagli all'istruzione,alla sanità, all'impiego, all'ambiente ed agli altri settori della società statunitense. Questi gravi tagli vanno a colpire le fasce sociali più emarginate, in modo particolare le persone di colore. Ciò conferma il bisogno urgente di unire la lotta per la liberazione del popolo palestinese alle le lotte per la giustizia razziale, sociale, economica ed ambientale negli Stati Uniti e non solo.
Da tempo e'ora che il mondo eserciti una pressione concreta su Israele affinché questi rispetti i diritti del popolo palestinese dando sostegno alla nostra lotta per i diritti e la dignità.
Fonte: Comitato Nazionale BDS Palestinese (BNC)
Traduzione di BDS Italia