Come realtà impegnate nella difesa dei diritti del popolo palestinese e dei diritti GLBTQ, apprezziamo il fatto che quest'anno, a differenza degli anni passati, il Lovers Film Festival (ex TGLFF) non abbia tra i suoi partner istituzioni dello stato di Israele, uno stato che da decenni pratica l'apartheid e la pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese.
L'assenza delle istituzioni sioniste è coerente con il claim della rassegna ("queering the borders", “mandare all’aria le frontiere”) e rappresenta un piccolo ma significativo passo avanti nel contrasto al pinkwashing israeliano, ovvero alla strumentalizzazione che lo stato di Israele compie delle tematiche GLBTQ per mascherare l'oppressione del popolo palestinese, investendo milioni di euro a livello mondiale in campagne di propaganda per presentare in particolare la città di Tel Aviv come patria dei diritti GLBTQ.
Ci fa piacere la presenza al cinema Massimo, in programma domenica 18 giugno, del regista sudafricano John Trengove, che insieme ad altri ha recentemente aderito al boicottaggio del Tel Aviv International LGBT Film Festival, scrivendo una lettera agli organizzatori nella quale tra l’altro dice: “non posso sorvolare sul fatto che il Festival (e la mia partecipazione ed esso) possa essere un mezzo per distogliere dalle violazioni dei diritti umani commesse dallo stato di Israele”.
Auspichiamo che tutto ciò rappresenti uno stimolo al confronto aperto sul tema del pinkwashing e del boicottaggio di Israele con tutte le realtà GLBTQ torinesi.
Anche in quest'ottica invitiamo tutti/e a partecipare alla prima tappa del Piemonte Pride, sabato 17 giugno a Torino ore 16 piazza Carlo Felice, dietro lo striscione STOP ISRAELI PINKWASHING.
BDS Torino e Progetto Palestina