Oggi [8 maggio, N.d.T.], lo sciopero della fame di massa dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane entra nella sua critica quarta settimana, e questo significa che per centinaia di scioperanti sarebbe difficile o impossibile reggersi in piedi. Dando ascolto all'appello del 6 maggio del Movimento dei Prigionieri Palestinesi che guida questo sciopero per porre fine alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e per garantire dignità e condizioni umane ai prigionieri politici, il Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC) lancia un appello:
Affinché l'Autorità Palestinese interrompa immediatamente il cosiddetto “coordinamento sulla sicurezza” con le forze israeliane di occupazione. Questa collaborazione è contro l’opinione della maggioranza dei palestinesi ed è in violazione della decisione del marzo 2015 della Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), unica rappresentante legittima del popolo palestinese.
- Per un'azione legale contro i funzionari israeliani, compreso il Ministro della Pubblica Sicurezza, Gilad Erdan, e i funzionari dell'Amministrazione penitenziaria e delle agenzie di intelligence israeliane per i loro ruoli rispettivi nei gravi crimini commessi nei confronti dei prigionieri palestinesi, compreso la tortura. Poiché i tribunali israeliani non li ritengono responsabili, i tribunali esteri devono applicare la giurisdizione universale e assicurare che ai trasgressori dei diritti umani non sia garantita l'impunità.
- Affinché i medici in tutto il mondo rifiutino l'alimentazione forzata come forma di tortura e le credenziali di qualsiasi medico che consente a partecipare a questo crimine. Ci sono rapporti che indicano che Israele ha intenzione di fare venire medici stranieri per sottoporre ad alimentazione forzata i prigionieri palestinesi, questi piani devono essere condannati e contrastati.
- Per l'intensificazione delle campagne BDS per fare sì che Israele sia ritenuto responsabile per i crimini che commette contro il popolo palestinese, compreso il trattamento crudele e disumano dei prigionieri politici palestinesi. Hewlett-Packard (HP) e G4S, in particolare, sono aziende che dovrebbero subire un boicottaggio crescente per la loro complicità con il brutale sistema di incarcerazione e con gli abusi che Israele impone ai prigionieri politici palestinesi.
Il sostegno alle richieste dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame si è diffuso attraverso vari paesi arabi, specialmente in Egitto, Giordania, Libano e Marocco, con un numero crescente di celebrità che si uniscono al #SaltWaterChallenge. I sindacati palestinesi inoltre hanno espresso il loro appoggio, insieme ai difensori dei diritti umani in tutto il mondo.
Il BNC è sicuro che questo sciopero della fame per la dignità e la libertà rinforzerà ulteriormente la resistenza popolare non violenta alle ingiustizie israeliane e porterà avanti le aspirazioni del movimento BDS per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza.
Fonte: Comitato Nazionale Palestinese per il BDS
Traduzione di BDS Italia