L’assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il sostegno alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), riunita a Cagliari il 30 agosto presso il teatro Adriano, a seguito delle varie sessioni e gruppi di lavoro (BDS economico, BDS culturale ed esercitazioni) che si sono svolti nel corso della giornata ha prodotto il seguente documento.
L’assemblea ritiene illegittime le esercitazioni che si svolgeranno in Sardegna a partire dal mese di settembre, in particolare quelle israeliane in quanto portate avanti da un governo che occupa la Palestina tutta illegalmente e fa della pratica di guerra d’aggressione uno dei capisaldi della sua politica estera. Per questi motivi, nel quadro della più ampia lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, l’assemblea si impegna in una attività di contrasto delle esercitazioni perché queste vengano bloccate. Individua a tal fine, come primi momenti di mobilitazione la manifestazione del 13 settembre prevista a Capo Frasca, il sit-in previsto a Lanusei in occasione dell’inizio del “processo Quirra” e la manifestazione prevista a Roma per il 27 settembre e si impegna a promuovere, attraverso una maggiore strutturazione delle relazioni tra i soggetti che hanno partecipato all’assemblea, una manifestazione da convocarsi a Decimomannu (CA) in occasione delle esercitazioni israeliane.
Chiede che i parlamentari che hanno partecipato all’assemblea si rendano portatori di una istanza di trasparenza presso la Regione Autonoma della Sardegna affinché vengano resi pubblici sul portale dell’amministrazione i verbali del COMIPA e affinché il Ministero della difesa renda pubblico, nel dettaglio, il calendario delle esercitazioni previste. Nell’ottica di una maggiore territorializzazione della vertenza contro le esercitazioni si impegna alla redazione di un documento da inviare a tutte le amministrazioni locali della Sardegna perché esprimano la loro contrarietà alle esercitazioni.
L’assemblea fa proprio l’appello della società civile palestinese per una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni e individua nel BDS uno strumento di lotta utile ed efficace, da portare avanti tramite campagne di sensibilizzazione popolare e di pressione sul mondo politico e sulle rappresentanze istituzionali. In particolare, sulla scorta di quanto è emerso nell’intervento di Omar Barghouti, si propone di focalizzare le campagne su obiettivi specifici e individua nell’ambito farmaceutico e alimentare (tra gli altri Teva e Sodastream), il terreno sul quale portare avanti una campagna di sensibilizzazione degli operatori del settore, delle associazioni dei consumatori e degli enti locali.
Per quanto riguarda il boicottaggio accademico e culturale propone inoltre un rafforzamento delle network esistente tra docenti e discenti, la promozione di momenti di riflessione comune sugli obiettivi istituzionali di tale strumento, sulla sua legittimità e sui suoi confini. Si impegna ad un monitoraggio territoriale degli accordi in essere tra realtà accademiche e di ricerca locali e istituzioni israeliani e sulla denuncia delle politiche di apartheid che, anche in campo accademico e culturale, vengono praticate.
L’assemblea fa propria la campagna contro la partecipazione israeliana all’Expo di Milano del 2015 e aderisce all’assemblea pubblica sul tema che si svolgerà il 19 ottobre a Milano.