Il 9 febbraio si sono svolte proteste davanti a 40 supermercati Sainsbury in tutta la Gran Bretagna, con volantinaggio e sensibilizzazione dei clienti insieme a lettere consegnate alla direzione per protestare il commercio tra Sainsbury e le imprese esportatrici israeliane di prodotti agricoli. Le città partecipanti includono Aberdeen, Edimburgo, Glasgow, Newcastle, Durham, Manchester, Leeds, Liverpool, York, Halifax, Keighley, Bradford, Keighley, Sheffield, Birmingham, Cambridge, Bristol, Portsmouth, Salisbury, Goldalming, Guildford, Dorchester, Ferndown, Poole, Bournemouth, Vasca da bagno, Taunton, Plymouth, Truro, Chard, Chicester, Framlington, West Surrey, Southampton, North Devon, Brighton, Cardiff, sei quartieri di Londra, e Hull.

Sono state scattate fotografie in molti negozi di prodotti agricoli etichettati con provenienza da Israele. La reazione alle proteste da parte della direzione dei negozi variava. Invece la reazione dei consumatori è stata, nel complesso, molto positiva. È chiaro che un numero di persone è aperto all'idea del boicottaggio e molti clienti già boicottano come un atto individuale di protesta contro le violazioni dei diritti umani di Israele.

 

Le proteste segnano l'avvio di una campagna a lungo termine invitando Sainsbury (una delle più grandi catene di supermercati in Gran Bretagna ) a seguire i passi del Co-operative UK e interrompere i rapporti con qualsiasi impresa coinvolta nel commercio con insediamenti israeliani illegali. La campagna è sostenuta da Boycott Israel Network, Corporate Watch, Jordan Valley Solidarity (UK), War on Want, Scottish Palestine Solidarity Campaign e la Palestine Solidarity Campaign (Inghilterra e Galles). Quest’ultima, due settimane fa, all’assemblea annuale, ha votato all'unanimità di sostenere la campagna 'Coltivando l’ingiustizia' e di lanciare la campagna contro Sainsbury il 9 febbraio. È significativo che Sainsbury si preoccupava di preparare un comunicato stampa preventivo il 9 febbraio, nel tentativo di giustificare la sua politica attuale. Allo stesso tempo suggerisce che Sainsbury prenda sul serio le preoccupazioni di Corporate Watch, il quale sta portando avanti ricerche sulle attività delle aziende israeliane esportatrici di prodotti agricoli, in particolare nella Valle del Giordano occupata, ed ha recentemente comunicato a Sainsbury i risultati delle ricerche. Il comunicato di Sainsbury insieme alla risposta della Boycott Israel Network, che verranno pubblicati a breve, aprono potenzialmente la porta per il dialogo tra le campagne e la direzione di Sainsbury.

Foto dell'azione a Sheffield

Fonte: Palestine Solidarity Campaign - UK

Traduzione di BDS Italia