A Luigi Gubitosi, in qualità di Direttore Generale Rai,
A Fabrizio Piscopo, in qualità di Amministratore Delegato di Rai Pubblicità,
apprendiamo con stupore e profondo disappunto le notizie che ancora una volta la RAI intende rendersi complice dell’illegale occupazione israeliana dei Territori Palestinesi.
Secondo quanto riportato, i prodotti SodaStream, commercializzati in Italia da SodaStream Italia, saranno oggetto, per il mese di agosto 2015, di pubblicità sui canali Rai.
SodaStream è un’azienda che opera in palese violazione dei diritti umani e del diritto internazionale, e che trae profitto dal regime coloniale israeliano di apartheid e di occupazione a discapito del popolo palestinese.
Il principale sito produttivo della Sodastream si trova a Ma’ale Adumim, una tra le più grandi colonie israeliane costruite illegalmente nei Territori palestinesi occupati. In questo contesto, SodaStream beneficia di terra e risorse idriche confiscate ai proprietari palestinesi, di forza lavoro palestinese sfruttata, di sgravi fiscali e di norme sul lavoro e sulla protezione dell’ambiente che non vengono applicate.
Inoltre, Sodastream, attraverso le imposte comunali, sostiene le finanze della colonia di Ma’ale Adumim, che è anche responsabile della gestione della discarica di Abu Dis, anch’essa costruita illegalmente sui terreni confiscati ai palestinesi, dove ogni giorno vengono scaricate più di 1.100 tonnellate di rifiuti provenienti da Gerusalemme e da altri insediamenti israeliani in territorio occupato.
In Italia, sia Legambiente che il WWF, che sono state coinvolte in iniziative di promozione della Sodastream, una volta venuti a conoscenza della complicità dell’azienda riguardo alle violazioni dei diritti umani, hanno interrotto i rapporti con l’azienda, così come anche il Comune di Trieste.
Inoltre, Oxfam Italia ha sospeso la propria collaborazione con Paola Maugeri a causa del suo ruolo di testimonial per Sodastream.
È del tutto inaccettabile che la RAI, azienda finanziata in parte con fondi pubblici, venda spazi pubblicitari e dia risalto ad una compagnia che trae profitto dall’occupazione militare e dalla sofferenza del popolo palestinese.
In proposito, recentemente l'Unione Europea ha diramato raccomandazioni che intendono sensibilizzare i cittadini e gli operatori economici europei sui rischi associati alla conduzione di attività economiche e finanziarie negli insediamenti. Transazioni finanziarie, investimenti, acquisti, appalti e altre attività economiche (ivi compresi i servizi turistici) in insediamenti israeliani o che beneficiano insediamenti israeliani, comportano rischi di ordine legale ed economico derivanti proprio dal fatto che gli insediamenti israeliani, sempre secondo il diritto internazionale, sono costruiti su un territorio occupato e non sono riconosciuti quale parte legittima del territorio di Israele.
Pubblicizzando i prodotti SodaStream, non solo sarete sostenitori delle gravi violazioni del diritto internazionale che Israele commette quotidianamente, ma starete anche traendo indirettamente profitto da un regime coloniale che, praticando l’apartheid, nega i fondamentali diritti umani ad un intero popolo.
Ancora di più tenendo conto di quanto viene detto nel Vs. Codice Etico, paragrafo 3.7, Rapporti con i Terzi – Pubblicità:
“In particolare, la pubblicità deve essere leale, onesta, veritiera e corretta, riconoscibile come tale e non ingannevole, non deve contenere elementi suscettibili di offendere le convinzioni morali, civili, religiose e politiche del pubblico ovvero il sentimento di appartenenza a gruppi etnici, razze, nazionalità, categorie sociali o professionali, evitando ogni discriminazione tra i sessi e nel rispetto della dignità della persona umana […]”
Alla luce di quanto documentato in questa lettera, e anche dell'ennesimo massacro avvenuto la scorsa estate nella Striscia di Gaza ad opera di Israele, dove più di 2100 persone hanno perso la vita, vi invitiamo a riconsiderare la vostre politiche di promozione pubblicitaria e di evitare di dare risalto ad una azienda che, dietro alla maschera del “Greenwashing”, nasconde una verità composta da soprusi, discriminazioni e negazione dei diritti fondamentali.
Vi chiediamo di terminare immediatamente tutti i rapporti commerciali con Sodastream e di evitare qualsiasi attività promozionale dei suoi prodotti.
Stop Sodastream Italia
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bdsitalia.org/stop-sodastream