LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte.

Dal 4 al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio.

» Vedi il percorso di quest’anno.

» Lasciati ispirare dalle grandi mobilitazioni del passato.

Ma non finisce qua!

Il Tour de France parte quest’anno dall’Italia, dal 29 giugno al 2 luglio con tappe in Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.

» Vedi il percorso del Tour de France in Italia.

Chiudiamo la strada al genocidio!

Per maggiori informazioni e per segnalare le mobilitazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lo slogan #CiVediamoInGiro si è avverato. Dal sud al nord, in tutta ltalia, in quasi tutte le tappe, le sostenitrici e i sostenitori dei diritti del popolo palestinese hanno contestato la scelta del Giro d'Italia di far partire la gara da Gerusalemme e Israele. Grazie di cuore.

#CiVediamoInGiro

 

Catania

Catania

Le notizie sempre più tragiche (e sempre più distorte dai media) dei massacri di dimostranti palestinesi disarmati, che arrivano da Gaza e dagli altri Territori Palestinesi occupati, non sembrano toccare gli ineffabili organizzatori del Giro d’Italia, RCS Mediagroup, e l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Entrambi hanno ignorato i tantissimi appelli, dall’Italia e dal mondo, che hanno chiesto a gran voce lo spostamento della partenza del Giro da Israele, per le violazioni del diritto internazionale e delle stesse regole dell’UCI.

Mancano ormai pochi giorni dalla partenza e dalle prime tappe in Italia.

La campagna continua mantenendo la richiesta di spostare la partenza del Giro d’Italia da Israele e denunciando le complicità di organizzatori e sponsor in questa enorme operazione di propaganda orchestrata da Israele per darsi un'immagine di “normalità” e per coprire le violazioni di diritti umani e legalità internazionale ai danni dei palestinesi.

BDS Italia rivolge un appello ad attivisti e simpatizzanti impegnati a sostegno dei diritti dei palestinesi e a tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti umani e che amano lo sport pulito per una grande mobilitazione PRIMA e DURANTE il Giro (dal 4 al 27 maggio).

 Tante sono le azioni già in programma nelle località toccate dal Giro (vedi le tappe). Contatta i gruppi locali per partecipate: ​

  • Le tappe in Sicilia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Le tappe in Campania - Comitato BDS Campania Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Le tappe in Umbria - BDS Umbria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Le tappe in Emilia Romagna - BDS Bologna Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Le tappe in nel Nord-Est - Comitato del Nord-Est freniamo le ruote dell'occupazione
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Le tappe in Piemonte - BDS Torino Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
  • L'arrivo a Roma - BDS Roma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 Oppure organizza un’azione nella tua zona.

Per maggiori informazioni e per comunicare le iniziative in programma: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Che cosa si può fare

  • Promuovere una ampia partecipazione alle iniziative e alle azioni, coinvolgendo associazioni e gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani e nella promozione dello sport popolare, associazione di ciclisti, ciclofficine, ecc.  
  • Scaricare i materiali informativi, immagini, volantini e video dal sito web di BDS Italia
  • Invitare Sindaci, Consiglieri comunali e regionali ad adottati degli ordini del giorno di protesta e prese di distanza contro gli organizzatori del Giro e la partecipazione della squadra israeliana, complice dell’occupazione militare (esempio di Odg);
  • Cercare di ottenere l’attenzione dei media locali, con lettere, interviste e dichiarazioni
  • Organizzare una presenza a forte impatto visuale e comunicativo nel corso delle tappe, con cartelli e bandiere palestinesi, posizionandosi  se possibile, in punti strategici (alla partenza, all’arrivo o durante il percorso in salita);
  • In ogni caso evitare contrapposizioni con il pubblico sportivo, portando il messaggio che la nostra azione vuole difendere lo sport “pulito” contro le strumentalizzazioni dello sports-washing,
  • Documentare con foto e  video tutte le iniziative organizzate e mandarli a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Seguire l’hashtag #CambiaGiro e condividere eventi e post da Facebook e Twitter di BDS Italia 

Non esitate a contattare BDS Italia per info e scambio di idee.     

Diciamo al Giro d’Italia: Non pedalare per l’apartheid israeliana! 

Chiediamo a RCS Mediagroup e all’Unione Ciclistica Internazionale e di spostare la partenza della corsa!

Sosteniamo la lotta dei palestinesi per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza! 

BDS Italia

Ciclisti e sostenitori dei diritti umani dei palestinesi sono scesi in strada in 20 città in tutto il mondo sabato 10 marzo 2018 per la Giornata internazionale di azione #CambiaGiro / #RelocateTheRace.

Manifestazioni in bicicletta e azioni hanno chiesto all'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), l'organo direttivo del ciclismo, di spostare la partenza del famoso evento ciclistico Giro d'Italia, fissata per il 4 maggio da Gerusalemme. I partecipanti hanno sottolineato la negazione da parte di Israele dei diritti dei palestinesi, compresa la libertà di movimento, e il suo uso della corsa per coprire con lo sport il suo regime di occupazione e apartheid.

La giornata di azione è cominciata in Palestina, con la partecipazione di dozzine di giovani uomini e donne palestinesi ad una corsa "Contro Giro" in Cisgiordania da Ramallah a Qalandia, una località rinchiusa dal muro dell'apartheid e dai checkpoint militari di Israele. La corsa faceva parte degli eventi della Israeli Apartheid Week (Settimana contro l'apartheid israeliana) e ha sottolineato la continua distruzione di case e fattorie palestinesi da parte di Israele.

Ramallah - Giornata #CambiaGiro

Qalandia - Giornata #CambiaGiro
Qalandia, resti di una casa palestinese demolita da Israele. Nel 2016, Israele ha distrutto 33 case in questo villaggio.

In Svizzera, ciclisti hanno pedalato fino alla sede centrale dell'UCI a Aigle. Malgrado numerosi lettere e appelli per spostare l'inizio della corsa che citavano lo stesso codice etico dell'UCI, l'organizzazione non ha intrapreso azioni per impedire al ciclismo professionistico di essere complice nelle violazioni israeliane del diritto internazionale.

No Giro d'Italia in #Apartheid Israel! #RelocateTheRace #DéplacezLaCourse Short video of our protest last Saturday in front of the headquarter of the world cycling organisation UCI.

Posted by BDS Switzerland on Monday, March 12, 2018

Aumentano gli appelli rivolti all’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), l'organo di governo del ciclismo, perché prenda provvedimenti al fine di far spostare la partenza del Giro d’Italia da Israele.

Gli organizzatori RCS MediaGroup dovrebbero incassare 10 milioni di euro da Israele per avere organizzato nel paese la “Grande Partenza” del Giro 2018, in programma dal 4 al 7 maggio.

In cambio, RCS sta assistendo attivamente il governo israeliano nel diffondere la falsità di Gerusalemme est occupata come parte di Israele e di Gerusalemme come la sua "capitale unificata", allineandosi così al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e mettendosi contro l'intera comunità internazionale.

L'UCI non sta solo a guardare immobile mentre una delle sue competizioni più importanti viene sfruttata per coprire le violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani palestinesi, ma chiude anche un occhio mentre la Federazione ciclistica israeliana e la squadra ciclistica israeliana sponsorizzano e partecipano a gare che attraversano il territorio palestinese occupato.

Aumentiamo la pressione sul ciclismo professionale!
Aderite alla Giornata internazionale di azione #CambiaGiro - 10 marzo 2018

» Partecipate alle iniziative in Italia: 
   Bologna
   Catania
   Firenze
   milano
   Napoli
   RAVENNA
   Roma
   Torino
   Udine
   Vicenza

Pubblichiamo la lettera invitata all‘Unione Ciclistica Internazionale (UCI) in merito al coinvolgimento del Giro d’Italia, della federazione ciclistica e della squadra israeliana, entrambe membri UCI, in violazioni del diritto internazionale.

La lettera è stata firmata da oltre 40 organizzazioni della società civile italiana, tra cui sindacati con centinaia di migliaia di iscritti, gruppi cristiani e ebraici, ONG e organizzazioni per i diritti umani.

Invitiamo ad inviare la lettera all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

Alla cortese attenzione del:

Presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI)
Sig. David Lappartient

cc: Membri del Consiglio UCI

Oggetto: Giro d’Italia, federazione e squadra UCI coinvolti in violazioni del diritto internazionale

Signor Presidente, membri del Consiglio UCI,

nel codice etico della vostra Unione si afferma che non è consentito svolgere attività che possano ledere l’immagine dell’Unione stessa, che vanno conosciute ed osservate le leggi ed i regolamenti vigenti in tutti i Paesi nei quali essa agisce, e che il ciclismo deve essere e mantenersi pulito.

Pensiamo che, coerentemente con queste premesse, abbiate a cuore anche il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani universali da parte dei paesi in cui si svolgono le competizioni ed in particolare dove operano le varie federazioni nazionali.

Ebbene, tali valori sono quotidianamente calpestati da Israele, Stato in cui si svolgerà il Giro D’Italia 2018 e che, proprio in questi giorni, sta attuando una durissima repressione, uccidendo giovani vite e ferendo centinaia di manifestanti, per il solo fatto che protestano contro la decisione, illegale per il diritto internazionale, del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

Dopo che i ministri israeliani hanno minacciato di ritirare la sponsorizzazione dal Giro d'Italia per l'uso del termine "Gerusalemme Ovest", gli organizzatori della gara hanno scelto di riconoscere l'annessione illegale da parte di Israele della Gerusalemme Est occupata.

La società civile palestinese ha condannato il Giro d'Italia per avere ceduto alle pressioni politiche del governo Netanyahu di destra estrema cancellando il riferimento a “Gerusalemme Ovest” sul suo sito e usando invece quello a Gerusalemme. Questo, affermano i sostenitori dei diritti umani palestinesi, rende il Giro “ direttamente complice dell’ affermazione propagandistica israeliana” che Gerusalemme è una città “unificata” sotto la sua sovranità, che non è riconosciuta dall'ONU, dall'Unione Europea né dall'Italia.

English version 

Il 25-26 novembre, città in tutta Italia hanno manifestato su due ruote contro la decisione del Giro d’Italia di far partire la corsa rosa da Israele nel 2018. È stata una delle prime tappe italiane della campagna internazionale #CambiaGiro / #RelocateTheRace, che chiede a RCS, organizzatori del Giro, di spostare la Grande Partenza e non aiutare Israele a mascherare le sue violazioni dei diritti dei palestinesi.

  • Tra i firmatari Noam Chomsky, Moni Ovadia, e gli europarlamentari Eleonora Forenza, Sergio Cofferati e Curzio Maltese
  • In Italia hanno firmato oltre 40 organizzazioni, tra cui FIOM-CGIL e USB, Pax Christi, la Comunità cristiana di base di San Paolo, e la Rete Ebrei Contro l’Occupazione
  • La società civile palestinese scrive anche al Papa: “Rifiuti l’invito di Netanyahu a dare il via alla competizione in Israele”
  • Il 25-26 novembre, città in tutta l’Italia organizzano biciclettate e cicloraduni per denunciare l’uso del ciclismo come maschera per nascondere le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Noi, sottoscritti gruppi della società civile, impegnati per i diritti umani universali, per lo sviluppo sostenibile, la libertà di movimento ed il turismo etico siamo allarmati nel vedere che il Giro d’Italia, evento ciclistico a carattere mondiale, aiuta Israele nella violazione del diritto internazionale e dei Diritti umani dei palestinesi.

Portare la "Grande partenza" della gara per il 2018 in Israele non solo coprirà l’occupazione militare israeliana e le sue politiche razziste contro i palestinesi, ma aumenterà anche il senso di impunità di Israele, incoraggiandolo a proseguire nella negazione dei diritti del popolo palestinese sanciti dall’ONU.

Far partire la gara a Gerusalemme aiuterà Israele a rinforzare la sua illegale pretesa di sovranità sulla città. Da quando ha occupato e annesso illegalmente Gerusalemme est oltre 50 anni fa, Israele ha lavorato instancabilmente per espandere e consolidare i suoi insediamenti illegali di soli ebrei dentro e intorno alla città.

Secondo un relatore speciale delle Nazioni Unite, la stessa municipalità di Gerusalemme sta attivamente proseguendo, come scelta politica, della graduale "pulizia etnica" dei palestinesi attraverso la demolizione di case, espulsioni forzate e la revoca del diritto di residenza. Le azioni di Israele a Gerusalemme sono state ripetutamente condannate come illegali dalle Nazioni Unite.