La famosa corsa ciclistica italiana darà aiuto agli sforzi della propaganda di Israele per coprire le sue politiche oppressive contro i palestinesi.
Conferenza stampa del Giro d'Italia Gerusalemme, 18 settembre 2017
19 settembre 2017 - Ieri, ad una conferenza stampa congiunta a Gerusalemme, il ministro israeliano della cultura e dello sport Miri Regev e la sua controparte italiana Luca Lotti hanno confermato i programmi di fare partire il Giro d'Italia del prossimo anno, uno dei maggiori eventi ciclistici annuali del mondo, in Israele nel maggio 2018. La partenza della corsa è prevista a Gerusalemme, con tappe da Haifa a Tel Aviv e nel Naqab (Negev).
Alla conferenza stampa, i funzionari israeliani hanno dichiarato che la corsa, organizzata dal conglomerato mediatico italiano RCS MediaGroup, "celebrerà" 70 anni dalla fondazione di Israele.
Sharaf Qutaifan, dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), ha detto:
Fare partire il Giro d'Italia in Israele premia di fatto Israele per i suoi abusi dei diritti umani contro il popolo palestinese, compresi gli atleti, che durano da decenni. Israele ha bombardato gli stadi sportivi palestinesi, detenuto, incarcerato e ucciso gli atleti palestinesi, fatto irruzioni in associazioni sportive palestinesi e distrutto campi da gioco nella totale impunità. Tenere la corsa in Israele va contro gli ideali ed i principi dello sport.
Lavorando con il governo israeliano per “celebrare" il 70° anniversario di Israele, gli organizzatori della corsa di RCS MediaGroup, in effetti, celebreranno 70 anni di spossessamento dei palestinesi. La nostra Nakba, o “catastrofe" è cominciata nel 1948 quando circa 800.000 palestinesi indigeni sono stati espulsi con la forza dalle loro case e continua oggi con la politica di Israele di trasferimento forzoso sistematico, di demolizioni di case e di negazione del diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi sancito dall'ONU.
Affermare che questa corsa “unirà" in qualche modo è ridicolo e un affronto ai palestinesi costretti da decenni a farsi strada nel letale percorso a ostacoli di Israele fatto di bombe, pallottole, checkpoint, blocchi stradali e muri.
La decisione di RCS MediaGroup di tenere questa corsa in Israele lo rende complice nelle violazioni di Israele dei diritti umani dei palestinesi e sarà di aiuto agli sforzi della propaganda di Israele di usare questa corsa per coprire le sue politiche oppressive contro i palestinesi.
All'evento di annuncio, ministri israeliani hanno presentato ripetutamente Gerusalemme come capitale di Israele, andando contro l'opinione generale a livello internazionale.
Perché RCS MediaGroup sta usando la sua corsa per mascherare le politiche di occupazione e di apartheid di Israele?
Israele sta sborsando una somma stimata di 12 milioni euro ($14.3 milioni) per l'evento, compresi 4 milioni di euro ($4.8 milioni) direttamente a RCS MediaGroup per i diritti di ospitalità, come parte dei suoi tentativi di migliorare la sua scarsa reputazione nell'opinione pubblica mondiale. Un recente sondaggio della BBC mostra Israele come il quarto paese meno popolare nel mondo.
Dietro gli sforzi per fare partire la corsa in Israele c'è l'Israel Cycling Academy (ICA), fondata appena tre anni fa e sostenuta dal miliardario canadese Sylvan Adams. Durante la conferenza stampa di ICA ieri, Adams ha dichiarato apertamente che una “missione" della squadra ciclistica israeliana è di agire come ambasciatore per Israele. ICA è partner del Ministero israeliano del turismo,che sta operando per portare celebrità e figure influenti in Israele.
Un numero crescere di celebrità, da famosi giocatori di football statunitensi a candidati agli Oscar, stanno prendendo le distanze da questi sforzi di propaganda per migliorare l'immagine di Israele e coprire le sue violazioni dei diritti umani dei palestinesi.
Qutaifan ha concluso:
RCS MediaGroup dovrebbe trasferire la corsa e rispettare il suo obbligo di non aiutare o non incoraggiare le gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani dei palestinesi da parte di Israele. RCS avrebbe organizzato una corsa che fosse partita in Sudafrica durante l'apartheid?
Come palestinesi, il nostro traguardo è libertà, giustizia ed uguaglianza per tutti. Non ci fermeremo fino a che non lo raggiungeremo.
La Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI) è stata avviata nel 2004 per contribuire alla lotta per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza dei palestinesi. PACBI sostiene il boicottaggio delle istituzioni accademiche e culturali israeliane, data la loro profonda e costante complicità nella negazione da parte di Israele dei diritti dei palestinesi, come stabilito nel diritto internazionale. Visita PACBI ahttps://bdsmovement.net/pacbi e seguici su di Twitter@PACBI
Fonte: Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI)
Traduzione di BDS Italia