Alla signora Lorenza Mazzetti
Gentilissima Signora,
Vogliamo dirLe innanzitutto che conosciamo le tragiche, dolorose esperienze della sua adolescenza, che la nostra generazione in parte ha condiviso e contribuito a far conoscere, essendo molti e molte di noi insegnanti. Ai nostri figli abbiamo trasmesso la memoria e il dolore di quanti le hanno vissute. Quelle vicende sono parte fondante della nostra memoria e ci hanno in ogni momento spinto a essere dalla parte degli oppressi.
Siamo venuti a conoscenza dell’invito a Lei fatto da parte del Festival degli scrittori di Gerusalemme. Vorremmo chiederle come aderenti dell’ICACBI (Italian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel), che si è costituita seguendo le richieste del PACBI (Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel) e BDS Italia, di riflettere sulla sua adesione e sulle implicazioni etiche di accettare l’invito a prendere parte a questo festival. Festival che ha stretti legami con l’establishment politico e culturale di Israele e che viene usato per cercare di dare di quello Stato una immagine di normalità, con una comunità artistica e culturale appassionata e dinamica.
Siamo a conoscenza che, secondo la tradizione dei precedenti festival sarà il Presidente dello stato di Israele a presiedere l’apertura del festival. Festival finanziato dalla Fondazione Gerusalemme, dal Ministero degli Esteri e dalla Municipalità di Gerusalemme con l’obiettivo di “migliorare l’immagine di Gerusalemme”.
Noi le chiediamo di non prestare il suo nome a questa manifestazione di propaganda, perché Gerusalemme è il simbolo di un regime coloniale e di apartheid, che ha ridotto i Territori Palestinesi Occupati a semplici bantustan. Non è necessario, crediamo, ricordare quanto è andato approfondendosi il processo di confisca di terra palestinese e di distruzione delle case, l’espansione delle colonie all’interno e intorno alla città, il blocco al movimento delle persone nei territori palestinesi della Cisgiordania, il blocco all’accesso alla terra, alle cure mediche, all’educazione; l’imprigionamento degli attivisti per i diritti umani senza imputazioni e senza processo; la quotidiana umiliazione e violenza che viene esercitata dai soldati israeliani ai checkpoint; infine l’assedio della striscia di Gaza dove ancora oggi un milione e mezzo di persone sono imprigionate con enormi difficoltà per lavorare, per uscire dai confini e per far entrare medicinali di importanza fondamentale per la cura di alcune malattie. In maniera simile cresce il sistema di apartheid dei cittadini palestinesi in Israele con leggi e politiche, nel campo educativo, nel lavoro, nel matrimonio che negano loro gli stessi diritti dei cittadini ebrei.
E la negazione dei diritti coinvolge anche i profughi palestinesi che oggi, nel 2012, sono oltre 7 milioni nel mondo e che da oltre 60 anni attendono di tornare nelle loro case, come previsto dalla risoluzione 194 delle Nazioni Unite.
Israele persiste nel rifiuto di adempiere al diritto internazionale e di concedere i diritti di base al popolo palestinese. Allora è necessario che le persone di coscienza nel mondo pongano attenzione all’appello della società civile palestinese per il BDS (Boycott, Divestment and Sanctions) nei confronti di Israele e delle sue istituzioni complici, così come artisti e cittadini di tutto il mondo fecero nella lotta contro l’apartheid del Sud Africa. Accogliendo questa richiesta Lei si unirà ai sempre più numerosi scrittori internazionali che hanno aderito all’appello, come John Berger, Arundhati Roy, Alice Walker, Judith Butler, Naomi Klein, Eduardo Galeano, che hanno rifiutato, tra molti altri, di essere complici del sistema di apartheid israeliano. Ed è con la convinzione che la campagna di boicottaggio sia un modo efficace di mettere pressione su Israele affinché cessi le sue politiche di oppressione che le chiediamo di declinare l'invito a partecipare al festival.
Nel profondo rispetto della Sua storia personale e collettiva, che è anche la nostra storia, ci siamo permessi di scriverLe questa lettera.
Con stima,
Torino, 6 marzo 201
per ICACBI*, Diana Carminati
BDS Italia**
Comitato di solidarietà Palestina Milano
Comitato BDS Campania
Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese
* ICACBI è la Italian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel. La campagna fa diretto riferimento a quella lanciata nel 2004 dal PACBI, Palestinian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel. La campagna si inserisce nella campagna più generale, promossa il 9 luglio 2005 dalla società civile palestinese, per il boicottaggio, i disivestimenti e le sanzioni di Israele, nota con l'acronimo BDS. Hanno firmato 332 persone fra cui 33 docenti e ricercatori universitari, 27 artisti, intellettuali e operatori culturali, oltre a studenti universitari e attivisti.
** BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale.