COOP sulla sospensione temporanea di merci prodotte nei territori palestinesi occupati: "Non accettiamo le accuse di razzismo o di discriminazione nei confronti di Israele. Ripetiamo che il nostro non è un boicottaggio, ma una sospensione commerciale limitata a quelle merci e non ai prodotti israeliani. ".
In merito alla decisione presa di sospendere la vendita delle merci provenienti dai territori palestinesi occupati e a seguito del perdurare di reazioni allarmate e di accuse di razzismo, Coop precisa di non aver mai effettuato nessun boicottaggio su Israele nè su altri, essendo questa una modalità estranea al proprio modo di operare e che spetta eventualmente ai singoli consumatori.
A seguito di richieste dei propri soci e consumatori in merito all'origine di alcuni prodotti ortofrutticoli etichettati "made in Israel", ma potenzialmente provenienti anche dai territori occupati, Coop ha richiesto di sospendere l'approvvigionamento esclusivamente dei prodotti provenienti da queste aree, al fine di valutare se esistono possibilità di specificare maggiormente l'origine e così da salvaguardare un diritto di informazione al consumatore.
A riprova di nessun atteggiamento ostile, Coop sta attualmente commercializzando regolarmente i prodotti israeliani: le arachidi a marchio Coop provengono proprio da aziende agricole del territorio di Israele (oltre che dall'Egitto).
Siamo fiduciosi di poter trovare in breve tempo, con la collaborazione del fornitore, una soluzione per una informazione più completa e per la riammissione in vendita dei prodotti.
Roma, 25 maggio 2010
Per informazioni:
Silvia Mastagni – responsabile ufficio stampa Coop
Tel. 06 441811 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.