LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

La Banca europea per gli investimenti (BEI) sospenderà i prestiti a “quasi tutte" le aziende ed enti pubblici israeliani

Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC)

Le nuove linee guida dell'Unione Europea impediranno ministeri, enti pubblici e imprese israeliani che operano nei Territori palestinesi occupati di ricevere prestiti per un valore di centinaia di milioni di euro ogni anno dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), è emerso oggi. L'UE interromperà anche i finanziamenti concessi ai ministeri, enti pubblici e imprese private israeliani per le attività che svolgono nei Territori palestinesi occupati, anche se hanno sede all'interno dei confini pre-1967 di Israele.

Secondo una versione trapelata delle linee guida, l'UE mira a garantire che le proprie istituzioni rispettino l'obbligo di non riconoscere la sovranità di Israele nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967, tra cui la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza, così come le alture del Golan siriano.

Le nuove linee guida escludono qualsiasi entità israeliana con attività nei Territori occupati palestinesi dagli strumenti finanziari dell'UE, come i prestiti. Tra coloro che sono esclusi dal ricevere prestiti della BEI sono le principali banche israeliane tra cui Bank Hapoalim, Mizrahi Tefahot Bank e Bank Leumi, perché tutti operano illegalmente nei Territori palestinesi occupati ( TPO), anche con filiali negli insediamenti illegali israeliani. Bank Hapoalim ha ricevuto una linea di credito di € 75 milioni dalla BEI nel 2006 ed è probabile che ha utilizzato una parte di quella somma per le sue operazioni di finanziamento degli insediamenti di ampio respiro.

Recenti prestiti della BEI, come i € 120 milioni concessi alla società nazionale israeliana dell'acqua Mekorot nel 2011 o i € 40 milioni prestati alla società di auto elettriche Better Place nel 2012, non sarebbero stati concessi in base alle nuove norme dato che entrambe le società hanno attività consistenti negli insediamenti illegali. Dal 1981, la BEI ha fornito finanziamenti per un importo di circa € 1 miliardo agli enti israeliani.

Zaid Shuaibi , portavoce del Comitato Nazionale Palestinese BDS ( BNC ), la più grande coalizione della società palestinese che forma la leadership e il punto di riferimento palestinese per il movimento globale BDS, ha detto:

"Praticamente tutti i ministeri e le autorità nazionali israeliani, le grandi banche israeliane e altre imprese private partecipano alla discriminazione e all’oppressione del nostro popolo e alla colonizzazione del nostro paese. Molti di loro giocano un ruolo chiave nel mantenere ed espandere gli insediamenti israeliani illegali e le infrastrutture del regime di occupazione. Queste nuove linee guida dovrebbero porre fine all’ammissibilità di Israele ai prestiti della BEI".

"A prescindere dallo scopo e dalla portata di queste misure europee, stanno già mandando segnali forti in Europa e nel mondo in generale che l'era delle sanzioni contro Israele è iniziata. Queste linee guida contribuiranno sicuramente a erodere ulteriormente la posizione di Israele nell'opinione pubblica internazionale e a incoraggiare i cittadini europei e di altri paesi a prendere seriamente in considerazione l'adesione al crescente movimento BDS per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza in Palestina. La ' S ' del BDS sta diventando sempre più realistica, come risultato."

Michael Deas , coordinatore BNC in Europa, ha spiegato:

"Queste linee guida indicano che campagne di pressione dal basso della società civile stanno costringendo l'Unione europea ad assumere le sue responsabilità legali di non riconoscere il regime israeliano di occupazione, colonizzazione ed Apartheid contro il popolo palestinese e per porre fine ad alcuni aspetti della sua profonda complicità nel mantenere questo sistema illegale e criminale".

Le nuove linee guida sono state accolte con favore da studenti e accademici di coscienza in Palestina e in Europa, che si sono mobilitati contro i progetti congiunti finanziati dall'UE tra università europee e imprese negli insediamenti illegali come la società di prodotti cosmetici Ahava, la quale verrà esclusa secondo i nuovi criteri di ammissibilità dell’UE, oppure tra le istituzioni accademiche europee e le loro controparti israeliane, che sono tutte profondamente complici nella pianificazione, nell’implementazione e nella giustificazione dell’occupazione e dell'apartheid israeliane.

"Linee guida simili dovrebbero essere adottate in modo da porre fine alla vergognosa politica dell'UE di concedere finanziamenti per la ricerca a imprese militari israeliane, come la Elbit Systems, che collaudano i loro sistemi mortali “sul campo” contro i civili palestinesi e arabi. Aziende militari israeliane forniscono armi e tecnologia che permettono ad Israele di commettere atrocità e violazioni quotidiane dei diritti umani. I contribuenti europei si chiederanno perché il denaro pubblico venga concesso ad aziende di armi israeliane in un momento di forti tagli alla spesa pubblica", ha aggiunto Shuaibi.

Molti noti personaggi internazionali, tra cui premi Nobel, hanno aderito alla richiesta della società civile palestinese per un embargo militare contro Israele e le sue imprese di armi.

Shuaibi ha detto:

"Anche se queste linee guida rappresentano un passo importante nella giusta direzione, non esonerano l'UE dalle sue responsabilità legali di non riconoscere e sostenere il regime israeliano di occupazione, colonizzazione e Apartheid in molti altri settori. Nel settore del commercio, ad esempio, la semplice etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti illegali non è sufficiente, perché possono ancora essere venduti nei mercati europei. La commercializzazione di questi prodotti dovrebbe essere completamente vietata, perché l'Unione europea ha la responsabilità di assicurare che gli insediamenti israeliani non traggano beneficio dal commercio nei mercati europei".

"Inoltre, dobbiamo ancora vedere come queste linee guida saranno attuate dall'UE. La società civile, tra cui attivisti BDS, dovrà svolgere un ruolo importante nel monitoraggio della loro attuazione, facendo in modo che tutte le entità israeliane non ammissibili siano effettivamente escluse dal ricevere fondi comunitari."

"Mentre Israele si prepara a ripulire etnicamente più di 30.000 beduini palestinesi dalla loro terra nel deserto Naqab (Negev) nel sud di Israele, ognuno di noi dovrà lavorare sodo per assicurare che l'Unione europea riconosca che l'Apartheid israeliana è la stessa da entrambi i lati della linea verde, e che l'UE ha la responsabilità di non sostenere le violazioni dei diritti umani commesse da soggetti pubblici e privati israeliani contro i cittadini palestinesi di Israele e i rifugiati palestinesi".

NOTE PER I REDATTORI

1. Le nuove regole di ammissibilità sono stabilite per “strumenti finanziari” dell'Unione europea, come la Banca europea per gli investimenti di cui al punto 12 lettera b) delle linee guida: "nel caso degli strumenti finanziari, saranno considerate ammissibili come destinatari finali soltanto le entità israeliane che non operano nei territori di cui al punto 2 [ quelli occupati da Israele nel 1967 ], né nell'ambito di strumenti finanziari dell'UE né in altro contesto.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:205:FULL:IT:PDF

2. Molte grandi banche israeliane hanno filiali all'interno dei Territorio palestinesi occupati e concedono prestiti agli insediamenti israeliani illegali
http://www.whoprofits.org/company/bank-hapoalim
http://www.whoprofits.org/content/financing-israeli-occupation

3. Maggiori informazioni sulle operazioni all'interno dei Territori palestinesi occupati di Mekorot e Better Place sono disponibili ai seguenti link:
http://electronicintifada.net/content/quartet-ex-envoys-investment-helps-israel-greenwash-settlements/8805
http://stopthewall.org/sites/default/files/Mekorot%20Factsheet%20Final.pdf

4. Elbit Systems - azienda leader militare di Israele, ha ricevuto generosi finanziamenti dell’UE nonostante il suo ruolo nella fornitura di droni in Israele usati per uccidere civili e nella costruzione del muro d’Apartheid di Israele, dichiarato illegale nel 2004.
http://www.stopthewall.org/stop-eu-research-funding-elbit-iai-and-other-israeli-companies

Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS

Traduzione di BDS Italia