Si fa ardua ed in salita la strada dei profitti per Veolia, la società che vanta un curriculum di violazioni dei diritti umani di “tutta vergogna”. Solo per citarne alcune, ricordiamo innanzitutto la sua partecipazione alla costruzione della metropolitana leggera di Gerusalemme, che è stata progettata per collegare gli insediamenti illegali costruiti su Gerusalemme Est con il territorio israeliano di Gerusalemme Ovest (questo viola il diritto internazionale umanitario e la quarta Convenzione di Ginevra, articolo 49, per quanto riguarda la protezione delle persone civili in tempo di guerra); inoltre, la società fornisce anche servizi di autobus per le colonie israeliane e gestisce la discarica di rifiuti Tovlan nei territori occupati palestinesi.
Veolia ha anche pubblicato un annuncio razzista per autisti dove viene richiesto che essi abbiano completato il servizio militare e che abbiano l’ebraico come lingua materna. Ha inoltre annunciato che avrebbe operato tratte ferroviarie "kosher" ma che potremmo più appropriatamente definire di apartheid, tratte cioè in cui sarebbero state previste aree di soggiorno segregate per gli uomini (nella parte anteriore del treno) e per le donne (nella parte posteriore).
Accogliamo quindi con gioia le due notizie che qui riportiamo.
La prima è che Veolia ha ritirato l’offerta per il contratto della gestione dei rifiuti di Londra settentrionale sotto la pressione del boicottaggio (http://www.bdsmovement.net/2012/veolia-withdraws-bid-for-north-london-waste-contract-under-boycott-pressure-10256, da cui è ripresa anche l’introduzione informativa di questo articolo); in breve, nel corso degli ultimi 2 anni, una grande campagna dell’action Group No alla Veolia (NO2VAG) ha lavorato duramente per fare pressione sui consiglieri affinchè si escludesse Veolia da un contratto del valore di 4,7 miliardi di sterline. Gli/le attivist* hanno inoltre presentato lettere all’Autorità per i rifiuti di Londra Nord (NLWA) per documentare le azioni illegali commesse e hanno raccolto una petizione firmata da diverse migliaia di persone contro la selezione della società.
La seconda notizia (http://www.stl-psc.org/?p=385) è che il Consiglio cittadino di St. Louis nello stato del Missouri ha rifiutato di approvare un contratto con Veolia Water, rimandando la votazione finché non ci fosse una completa indagine sulla storia della società. La decisione è stata presa alla luce di nuove informazioni sul coinvolgimento della società nella discriminazione etnica in Palestina, così come grazie ad una raffica di telefonate, e-mail e riunioni in cui si esprimeva "preoccupazione per le pratiche della società in quanto a diritti umani e le sue condizioni finanziarie”.
Queste le ultime notizie di successi nella campagna internazionale che mira al disinvestimento da Veolia, non possiamo che aspettarci nuovi successi. Perché il BDS funziona!
Fonti: BDS Movement e The Palestine Solidarity Committee
Traduzione e redazione di BDS Italia