L’impresa risponde alle accuse di lesione dei diritti della popolazione palestinese mosse da alcune associazioni  “Siamo parte di un raggruppamento temporaneo di imprese contattate per la sola esecuzione di un tratto di linea, quasi esclusivamente in sotterraneo, con un impatto ambientale di gran lunga inferiore a quello generato da altre opere infrastrutturali”

Riceviamo e pubblichiamo. “L’Impresa Pizzarotti & C. S.p.a. non ha svolto, né svolge tuttora, alcun ruolo decisionale in merito alla pianificazione ed alla progettazione della linea ferroviaria che collegherà Tel Aviv con la città di Gerusalemme. La società è impegnata come mandante in un raggruppamento temporaneo di imprese contattate per la sola esecuzione di un tratto di linea, quasi esclusivamente in sotterraneo, con un impatto ambientale di gran lunga inferiore a quello generato da altre opere infrastrutturali, grazie all’utilizzo dello scavo meccanizzato, che, nell’ambito delle metodologie di scavo, è senza dubbio la migliore in termini di incidenza sull’ambiente.

 

Si precisa e ribadisce, pertanto, che l’Impresa Pizzarotti non è stata mai coinvolta in nessuna decisione riguardante la scelta dei criteri posti alla base della progettazione esecutiva, che appartengono esclusivamente al Committente Israel Railways Ltd.

Circa l’esecuzione dei lavori, la nostra società partecipa alla realizzazione del lotto in questione, fornendo assistenza tecnica per la realizzazione del Tunnel T2 e del Tunnel T3 per la sola tratta da scavarsi con fresa meccanica a piena sezione, che è integralmente situata all’interno del confine segnato dalla Green Line, mentre non risulta coinvolta né nella realizzazione delle opere del portale est della galleria T3, né nello scavo del tratto lungo circa 1.000 metri che, pur essendo in sotterraneo, si trova oltre il confine della Linea verde.

Per le ragioni sopra esposte nessuna lesione dei diritti delle popolazioni interessate dalla realizzazione dell’infrastruttura è stata posta in essere. Analogamente, nessuna violazione delle disposizioni contenute nel Codice Etico aziendale e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è stata compiuta da alcun soggetto, interno od esterno, operante in nome e per conto dell’Impresa Pizzarotti.

Da più di cento anni, la Società opera nel rispetto delle leggi e dei regolamenti dei Paesi nei quali svolge la propria attività, oltre che nell’osservanza dei principi e valori stabiliti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite e dalle Convenzioni e Risoluzioni che tutelano la pace ed il rispetto dei diritti umani, ed essa ribadisce, il proprio fermo impegno a proseguire nella stessa direzione, anche in occasione di tale progetto”.

Fonte: La Repubblica – Parma