BEIT IKSA, Cisgiordania – Un treno ad alta velocità che colleghi due città principali sembra essere d’obbligo per un paese sviluppato. Ma la ferrovia Tel Aviv-Jerusalem, un progetto da 2 miliardi di dollari, tanto atteso in Israele, ha tutte le potenzialità per trasformarsi in un incubo politico, dopo che gli urbanisti hanno trasferito parte del tragitto del treno in Cisgiordania.

Il tragitto si insinua due volte nel territorio occupato, in una sezione per un breve tratto e in un’altra, per mettere a tacere le obiezioni dei cittadini israeliani, che non hanno voluto il passaggio dei binari nel “retro del loro giardino”.

I detrattori del progetto dicono che in questo modo si viola il diritto internazionale perché la costruzione comporta la confisca di terra occupata palestinese e non porterà alcun  beneficio ai residenti della Cisgiordania.

 

Il governo palestinese “farà ricorso a tutti i mezzi possibili, legali e della diplomazia, per tentare di mettere fine a questa violazione dei diritti dei palestinesi” ha dichiarato il portavoce Ghassan Kahatib. Che ha fatto appello alle compagnie straniere perché si ritirino dal progetto.

Un’azienda italiana e una russa, in quest’ultimo caso statale, sono coinvolte nella costruzione della ferrovia e – secondo la Israel Railways – una sussidiaria delle ferrovie tedesche statali fornirà un parere tecnico per una sezione,  in territorio dello Stato di Israele.

Qualunque progetto che rafforzi l’occupazione di Israele in Cisgiordania, appare come contrario alle posizioni sostenute da Unione Europea e Russia, entrambi membri del Quartetto dei mediatori in Medio Oriente. I palestinesi vogliono la creazione di uno stato in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, territori che Israele ha occupato nel 1967 e gli Stati Uniti stanno cercando  di riportare le due parti al tavolo di negoziati che favoriscano accordi di pace per la creazione di uno stato.

I vertici del governo israeliano assicurano di aver adottato misure tali da consentire che in futuro i palestinesi possano beneficiare della ferrovia Tel Aviv-Gerusalemme. Il portavoce del Ministero dei Trasporti, Avner Ovadiah, ha affermato che il piano di progettazione è di tale estensione che potrebbe collegare Gaza a Ramallah, il centro del commercio e sede delle autorità in Cisgiordania. Quest’ultima e la Striscia di Gaza si trovano agli estremi opposti di Israele e la maggior parte della ferrovia attraverserà il territorio israeliano.

Ma la ricercatrice Dalit Baum, afferma che si tratta di “un cinico stratagemma proposto solo per giustificare la legalità del tragitto della ferrovia”. La Baum ha redatto un documento sul progetto pubblicato nel corso della settimana da un’organizzazione israeliana, la Coalizione delle donne per la Pace”. La maggior parte dei 6 chilometri (3,75 miglia) del tratto di ferrovia in Cisgiordania si sviluppa in tunnel sotterranei.

Fonte: Associated Press

Traduzione a cura della Coalizione italiana Stop That Train