E' ormai una guerra aperta quella tra il M5S di Roma e Acea. Dopo le polemiche sulla presunta privatizzazione dei giorni scorsi, i grillini capitolini stavolta puntano il dito contro un accordo - un "Memorandum of understanding", per essere precisi - sottoscritto lo scorso 2 dicembre da Acea con la società Mekorot, alla presenza del primo ministro italiano e dell'omologo israeliano che ha come oggetto la collaborazione nel settore delle risorse idriche.
"Acea farebbe bene a pensare ai beni comuni e all'acqua pubblica", attaccano i consiglieri comunali De Vito, Raggi, Frongia e Stefano, perché Mekorot è una società già in passato finita nell'occhio del ciclone. Come ricordano gli esponenti del M5S, "la società olandese di acqua potabile Vitens ha sciolto i rapporti con la società Mekorot in quanto quest'ultima vìola il diritto internazionale a causa del suo coinvolgimento attivo nell'impresa degli insediamenti israeliani abusivi ed è responsabile del saccheggio delle risorse idriche nei territori palestinesi occupati e dell'esclusione dei palestinesi dalla fornitura di acqua". Un'accusa molto pesante, proposta sotto forma d'interrogazione al sindaco Marino e alla sua giunta, un'interrogazione in cui citano anche un rapporto delle Nazioni Unite secondo il quale "nel 2016 le falde acquifere della striscia di Gaza saranno inutilizzabili, ed entro il 2020 il fenomeno raggiungerà dimensioni tali da rendere il danno creato irreversibile". E il motivo è semplice: Israele "ruba" di fatto l'acqua ai palestinesi. Per questo i grillini si domandano "perché sia stato sottoscritto l'accordo con Mekorot (principale compagnia idrica a partecipazione statale di Israele) che contribuisce a legittimare le violazioni del diritto internazionale umanitario e se alla luce di quanto posto in evidenza intendano risolvere tale accordo".
Leggi il testo dell'interrogazione.
Fonte: Il Post