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Il 15 marzo 2017 la Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale (ESCWA) pubblicava un rapporto in cui si accusava Israele di aver stabilito un “regime di apartheid che opprime e domina il popolo palestinese”. Tuttavia, pochi giorni dopo, il rapporto chiamato "Israeli Practices towards the Palestinian People and the Question of Apartheid" è stato ritirato dal sito delle Nazioni Unite per decisione del segretario generale dell’ONU, António Guterres.
Il ritiro del documento suscitava forti polemiche, tanto che la stessa direttrice dell’ESCWA, Rima Khalaf, decideva per protesta di dimettersi dalla sua carica.
Il rapporto era stato compilato da Virginia Tilley, professoressa dell’Università dell’Illinois, e da Richard Falk, inviato speciale dell’ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi e professore emerito della Princeton University.
L’intero documento è stato ora tradotto in italiano da Traduttori Per la Pace (gruppo di traduttori professionisti volontari) e curato da Progetto Palestina.
Volantino a cura di BDS Italia sul movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni nei confronti di Israele
Video del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS.
Sottotitoli di BDS Italia
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Questo rapporto si incentra sugli aspetti meno esaminati di quelle leggi e politiche israeliane in Cisgiordania che discriminano la popolazione palestinese a vantaggio dei coloni. Il rapporto mette in evidenza le pratiche israeliane che sembrano avere come unico scopo comprensibile la promozione della vita nelle colonie, laddove in molti casi soffoca la crescita delle comunità palestinesi e arriva a trasferirne forzosamente gli abitanti. Le politiche Israeliane controllano molti aspetti della vita quotidiana dei palestinesi che vivono in Area C e a Gerusalemme Est. Tali politiche spesso non hanno giustificazioni di sicurezza plausibili per i danni che causano: ad esempio negano l’accesso alle reti elettriche, idriche e stradali, respingono le richieste di permessi edilizi per case, scuole, ambulatori e infrastrutture, demoliscono case e perfino intere comunità. Per contro, le politiche israeliane, ad esempio gli enormi incentivi finanziari del governo, promuovono gli insediamenti ebraici e ne incoraggiano l’espansione nell’«Area C» in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, spesso utilizzando terre e altre risorse che di fatto sono vietate ai Palestinesi. In alcuni casi, le politiche discriminatorie d’Israele hanno portato allo sgombero forzoso dei palestinesi da quelle stesse aree poi usurpate dagli insediamenti.
Le recensioni della stampa:
Lucio Caracciolo - La Repubblica, 6 dicembre 2012
Le Mond Diplomatique (Il Manifesto), dicembre 2012
Francesca Bolino - La Repubblica, 9 dicembre 2012
Stefania Ragusa - Corriereimmigrazione.it, 12 novembre 2012
Prezzo: €16,00 €13,60
Pagine: 216
Data pubblicazione: 2012
ISBN:9788857512907
International boycott, divestment, and sanctions (BDS) efforts helped topple South Africa's brutal apartheid regime. In this urgent book, Omar Barghouti makes the case for a rights-based BDS campaign to stop Israel's rapacious occupation, colonization, and apartheid against the Palestinian people. This considered, convincing collection contributes to the growing debate on Israel's violations of international law and points the way forward to a united global civil society movement for freedom, justice, self-determination, and equality for all.
by Omar Barghouti
Reviews:
Hypocrisy-seeking missile: Omar Barghouti's BDS reviewed, Abe Greenhouse, Electronic Intifada
ISBN: 9781608461141
Published: April, 2011
Type: Paperback
Price: $16.00
Negli ultimi anni lo Stato d'Israele ha accentuato una politica di segregazione e repressione nei confronti dei palestinesi che in molti hanno definito peggiore dell'apartheid sudafricana. Cosa fare di fronte a una situazione politica che rende la reclusione di un'intera popolazione una condizione durevole? Il 9 luglio 2005, a un anno dal parere della Corte Internazionale di Giustizia che invitava Israele a smantellare il «muro dell'apartheid», oltre 170 organizzazioni della società civile palestinese, in rappresentanza sia dei profughi e dei palestinesi che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sia dei cosiddetti «arabi israeliani», hanno rivolto alla coscienza civile del mondo democratico un appello a fare contro Israele quello che fu fatto contro l'apartheid in Sudafrica: boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni. Proposta già sostenuta da alcuni intellettuali israeliani, come Ilan Pappé e Tanya Reinhart, e da diversi opinionisti occidentali, come Naomi Klein. Questo libro spiega le ragioni della necessità del boicottaggio, nei confronti del complesso culturale-militare-industriale israeliano, che si configura oggi come la sola reale alternativa alla violenza.
di Alfredo Tradardi, Diana Carminati
ISBN 978-88-89969-75-5
Pagine 132
Anno 2009
Immagini messe a disposizione per gli attivsti del BDS da parte dell'artista Carlos Latuff. Clicca l'immagine per la versione alta risoluzione.