LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

In una lettera aperta alcune organizzazioni della società civile palestinese esortano il Papa a non prestare in nessun modo il proprio nome al “Giro d’Italia 2018” a causa del suo utilizzo per occultare l’occupazione militare e le gravi violazioni dei diritti umani da parte di Israele.

Sua Santità Papa Francesco
Palazzo Apostolico
00120 Stato della Città del Vaticano

Sua Santità,

I più cordiali saluti dalla Terra Santa.

Le scriviamo a nome delle più importanti e rappresentative organizzazioni della società civile palestinese per esortare Sua Santità a non concedere la propria benedizione o a non prestare in nessun modo il suo nome alla competizione ciclistica “Giro d’Italia 2018” a causa della sua vergognosa insistenza nell’occultare l’occupazione militare e le gravi violazioni dei diritti umani da parte di Israele.

Noi, insieme alla società civile internazionale e a gruppi religiosi di tutto il mondo, difendiamo i nostri diritti umani sanciti dall’ONU attraverso una pressione non-violenta su Israele.

Siamo al corrente che Lei è stato invitato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a dare inizio o benedire il “Giro d’Italia 2018”, che si prevede faccia la propria “Grande partenza” in Israele il prossimo maggio. Condanniamo questo cinico tentativo da parte del governo israeliano di estrema destra di utilizzare il Suo importante nome nel tentativo propagandistico di nascondere la sua brutale occupazione e la continua costruzione di colonie illegali sulla terra palestinese occupata, soprattutto a Gerusalemme est.

Condividiamo il Suo amore per lo sport e la Sua convinzione nella sua capacità di “arricchire la vita delle persone” e di “diffondere una cultura dell’incontro e della solidarietà”. Sosteniamo anche la Sua opinione secondo cui una delle sfide nello sport professionistico è “conservare la lealtà dello sport, proteggerlo dalle manipolazioni e dalla commercializzazione”. Di conseguenza sosteniamo fortemente l’assoluto impegno per i diritti umani e per i principi antirazzisti in ogni sport.

Tuttavia regimi oppressivi, come Israele, hanno sempre tentato di strumentalizzare gli sport per rilegittimarsi e sfuggire alle proprie responsabilità in base alle leggi internazionali.

Gli organizzatori del “Giro d’Italia” sostengono che la gara ciclistica riguarda solo lo sport e non ha niente a che vedere con la politica. Tuttavia, in cambio di milioni di dollari di diritti per la sponsorizzazione da parte del governo israeliano, stanno attivamente aiutando Israele a dipingere in modo ingannevole Gerusalemme est palestinese occupata come parte di Israele e sua capitale unificata, e stanno collaborando con un’impresa che è attiva nelle colonie israeliane illegali.

Il “Giro d’Italia” sta avvalorando le pretese illegali di Israele di sovranità sulla città di Gerusalemme nella sua totalità diffondendo immagini, mappe e video, anche della moschea di Al Aqsa e della chiesa di Santa Maria dell’Agonia, come parte di Israele, mentre né il Vaticano, né l’Italia, né l’UE, né l’ONU né il resto del mondo riconoscono la sovranità di Israele su Gerusalemme est né su una parte qualunque di Gerusalemme, orientale o occidentale, come capitale di Israele.

La tappa della corsa nel sud di Israele passerà su terre di proprietà dei beduini palestinesi nativi, compreso il villaggio di Al Araqib, che è stato demolito da Israele 120 volte dal 2010. Al Araqib è solo uno delle decine di villaggi dei beduini palestinesi che Israele ha dichiarato “non riconosciuti”, negando loro i servizi fondamentali per obbligare sistematicamente i suoi abitanti ad andare in “townships predisposte”.

Lei ha invocato un “impegno per garantire che lo sport sia sempre più inclusivo e che i suoi benefici siano realmente accessibili a tutti”. Israele ha ripetutamente violato questo principio. Israele ha bombardato e distrutto gli stadi e le strutture sportive palestinesi ed ha sistematicamente negato il diritto di spostarsi agli atleti palestinesi. Ha imprigionato e sparato a atleti palestinesi e ucciso bambini palestinesi che giocavano a pallone, più di una volta.

Netanyahu ha definito la corsa come “un evento fondamentale nei festeggiamenti del settantesimo anniversario della Fondazione dello Stato di Israele”. Si tratta di un affronto per ogni palestinese e per ogni persona con una coscienza in tutto il mondo, che commemorerà il maggio 2018 come l’anniversario della Nakba (“catastrofe”), quando circa 800.000 palestinesi nativi, musulmani e cristiani, furono cacciati a forza e con premeditazione dalla loro patria. Ciò ha segnato l’inizio della nostra spoliazione come popolo  e della continua e sistematica negazione dei nostri diritti umani da parte di Israele.

Esortiamo Sua Santità a rifiutare questo invito da parte di Netanyahu e del “Giro d’Italia”. Invitiamo inoltre Sua Santità ad unirsi alle persone di coscienza e alle organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo per chiedere pubblicamente al “Giro d’Italia” di spostare la corsa da Israele, fino al momento in cui Israele rispetterà i suoi obblighi in base al diritto internazionale e riconoscerà i diritti dei palestinesi.

Cordialmente

Council of National and Islamic Forces in Palestine
General Union of Palestinian Workers
Palestinian General Federation of Trade Unions
Palestinian Trade Union Coalition for BDS (PTUC-BDS)
Palestinian NGO Network (PNGO)
Palestinian Nat’l Institute for NGOs
Federation of Indep. Trade Unions
Global Palestine Right of Return Coalition
Occupied Palestine and Syrian Golan Heights Initiative
General Union of Palestinian Teachers
Palestinian Federation of Unions of University Professors and Employees (PFUUPE)
General Union of Palestinian Women
General Union of Palestinian Writers
Union of Palestinian Farmers
Grassroots Palestinian Anti-Apartheid Wall Campaign (STW)
Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
Popular Struggle Coordination Committee (PSCC)
Civic Coalition for the Defense of Palestinian Rights in Jerusalem
Coalition for Jerusalem
National Committee to Commemorate the Nakba
Union of Public Employees in Palestine-Civil Sector
General Union of Palestinian Peasants
Union of Palestinian Charitable Organizations
Union of Professional Associations
Women Campaign to Boycott Israeli Products
Palestinian Economic Monitor
Union of Youth Activity Centers-Palestine Refugee Camps
Agricultural Cooperatives Union
National Committee for Grassroots Resistance

Fonte: bdsmovement.net

Traduzione di BDS Italia