10 aprile 2010
Un messaggio "dal cuore della sofferenza dei cristiani palestinesi" per chiedere la fine dell'occupazione israeliana e la riconciliazione tra i due popoli. È questo il messaggio contenuto nel documento "Kairos Palestina", pubblicato l'11 dicembre a Betlemme da un gruppo di teologi e vescovi palestinesi di diverse confessioni cristiane, con il patriarca emerito Michel Sabbah come primo firmatario. Il testo verrà presentato a Verona lunedì 12 in un incontro pubblico organizzato da don Nandino Capovilla, coordinatore dell'associazione Pax Christi, autore di numerosi volumi sul conflitto mediorientale e sulla situazione dei cristiani nella regione e curatore della seguita newsletter "Bocchescucite". Il documento verrà presentato in un incontro presso il teatro dell'Istituto Montanari alle 18,30 da p. Raed Abushalia, parroco del villaggio palestinese di Taybeh, figura molto vicina a Michel Sabbah, e membro del coordinamento Kairos del Patriarcato di Gerusalemme. Insieme a p. Abushalia, interverrà Fulvio Scaglione, vicedirettore del settimanale Famiglia cristiana.
L'appello Kairos Palestina – che può essere scaricato e sottoscritto sul sito www.kairospalestine.ps - deve il titolo all'omonimo documento Kairos che un gruppo di cristiani sudafricani impegnati contro l'apartheid sottoscrissero nel 1985, dichiarando il regime segregazionista contro la popolazione nera un peccato e condannando la giustificazione teologica dell'ideologia retta sullo sviluppo separato. Il documento rimane uno dei simboli più importanti della lotta nonviolenta contro l'apartheid: proprio ad essa il collettivo di rappresentanti religiosi palestinesi si riferisce idealmente. Il documento Kairos palestinese fa appello perché termini l'occupazione israeliana nei Territori, sostiene la campagna internazionale di boicottaggio, ritiro degli investimenti e sanzioni economiche nei confronti di Israele e chiede ai politici palestinesi la fine della separazione tra la Cisgiordania e la striscia di Gaza.
Come spiega Rifat Kassis, coordinatore dell'iniziativa, "con questo testo affermiamo che l'occupazione israeliana è un male e un peccato, così come ogni giustificazione teologica che ne viene elaborata". Kassis sintetizza il contenuto del documento come un "messaggio di speranza che nasce dalla disperazione, dalla consapevolezza dell'assenza di pace e del deteriorarsi continuo della situazione. Affrontiamo ogni giorno la confisca di terre, la separazione del Muro, le violenze e gli arresti". Kassis continua spiegando come "il testo sia anche un messaggio di fede: crediamo che il nostro paese abbia una missione particolare nel testimoniare come la parola di Dio non esclude nessuno". Infine "è un messaggio d'amore che chiede una resistenza basata sull'amore dell'altro. In questo senso la resistenza nonviolenta è dovere e obbligo del cristiano".
In questi mesi il documento Kairos è stato al centro di incontri e appelli in tutto il mondo: si sono svolte presentazioni in Olanda, Norvegia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Malesia, Stati Uniti, Salvador e Sudafrica. Il testo è stato ripreso da diverse testate internazionali: tradotto in Italia dalla rivista di approfondimento Il Regno, è stato ripreso da numerose testate e ampiamente diffuso da Pax Christi. Don Nandino ha incontrato personalmente gli autori del documento nel corso del suo ultimo viaggio in Israele e Palestina nello scorso mese di febbraio.
Fonte: PeaceLink