Diritti umani e diritto internazionale per tutti: no all'impunità della politica israeliana in Palestina
L'occupazione israeliana dei territori palestinesi che dura da oltre 40 anni, l'espandersi continuo degli insediamenti illegali nei territori occupati di Cisgiordania e Gerusalemme est, l'embargo sulla striscia di Gaza che ha preceduto e seguito l'attacco militare con 1400 vittime, devono avere fine. Fanno parte di una politica che viola permanentemente il diritto internazionale, godendo di una ingiustificata e ingiustificabile impunità. Tutti i diritti umani sono negati: da quelli economici e sociali, a quelli civili e politici. Il Muro/recinto, che arriverà a 750 km, i 600 posti di blocco e militari, l'esclusione dall'uso di molte strade, riservate agli israeliani, non solo limitano la libertà di movimento, di lavoro e di comunicazione della popolazione palestinese, ma prefigurano un nuovo sistema di apartheid (segregazione razziale).
Il Tribunale Russell per la Palestina su: "Le responsabilità dell'Europa" (Barcellona, marzo 2010) chiede alla UE e a ognuno dei suoi Stati membri di "imporre le sanzioni necessarie su Israele attraverso misure diplomatiche, commerciali e culturali, per porre fine all'impunità". E chiede la fine dell'impunità della politica israeliana anche il rapporto del Giudice Goldstone, per conto delle Nazioni Unite, riconosciuto dal voto del Parlamento Europeo, che documenta le prove di crimini di guerra e contro l'umanità commessi dall'esercito israeliano durante l'attacco a Gaza.
In base a queste considerazioni, il XXV Congresso nazionale della FIOM, mentre esprime la propria piena solidarietà ai Comitati popolari palestinesi per la resistenza non violenta contro il Muro, l'occupazione e la colonizzazione, come a tutte le azioni nella stessa direzione dei movimenti pacifisti israeliani, ritiene indispensabile una nuova e più forte fase di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese e per mettere fine all'impunità di Israele, attraverso:
- azioni di pressione nei confronti del Governo italiano perché si adoperi per la sospensione degli accordi commerciali (anche in sede europea) che prevedono condizioni privilegiate per Israele; la revoca del trattato di cooperazione tecnologica e militare con Israele
- tutte le azioni possibili nel quadro della Campagna internazionale BDS (boicottaggio, ritiro di investimenti, sanzioni) promossa dalle associazioni palestinesi, inclusi i sindacati, definendo opportunamente modalità e obiettivi efficaci
- invio di delegazioni in Palestina e Israele, per favorire la conoscenza diretta della situazione, sostenere e rafforzare i legami di amicizia e solidarietà con i movimenti per la resistenza non violenta e per la pace palestinesi e israeliani.
Alessandra Mecozzi più 30 firme di delegati/e
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