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Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

union-boycottIl Presidente di Histadrut afferma che il movimento per il boicottaggio di Israele sta "facendo un buon lavoro in tutto il mondo".

NEW YORK - Ofer Eini, il presidente della confederazione sindacale Histadrut, ha detto mercoledì ai leader ebraici a New York di non sottovalutare il potere del movimento BDS per il boicottaggio, e si è impegnato a parlarne il più possibile per combattere gli sforzi del movimento a seminare sentimenti anti-israeliani tra i sindacati internazionali.

Eini, che è anche vice presidente della Confederazione Sindacale Internazionale, è intervenuto durante un incontro sui rapporti tra i movimenti sindacali israeliano e statunitense, e sui lavori fatti per contrastare la campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) per delegittimare Israele. L'evento è stato ospitato dalla Conferenza dai Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche Americane e dal Congresso Ebraico Mondiale.

Eini ha detto che il movimento BDS contro Israele sta "facendo un buon lavoro in tutto il mondo", citando, come esempio della sua portata, gli sforzi fatti durante la conferenza della Confederazione Sindacale Internazionale lo scorso giugno a Vancouver.

"C'era il rischio che la merce israeliana non poteva più transitare nei mari del mondo", ha detto Eini, a seguito della potenziale opposizione dei sindacati internazionali a rapporti con Israele, "e a mio avviso, ciò significherebbe la distruzione dell'economia israeliana".

Eini, in quello che potrebbe essere un'allusione alle sue aspirazioni politiche, ha concluso il suo discorso affermando che "nulla – né la campagna BDS, né nessun altro fenomeno – mi fermerà dal continuare a stringere rapporti con i palestinesi per il bene dello Stato di Israele".

Eini ha anche parlato delle iniziative israeliane volte ad aiutare il movimento sindacale palestinese, citando il proprio lavoro su corsi per i palestinesi in modo da lavorare in progetti di costruzione in Israele, sulla creazione di una hotline IDF per facilitare i trasporti nei territori, e sul garantire che gli accordi sulle pensioni si applichino ai lavoratori palestinesi così come a quelli israeliani.

Ha anche detto che nell'ultimo mese servizi di consulenza legale sono stati istituiti per i lavoratori palestinesi in Israele.

Nonostante questi sforzi, ha detto Eini, la campagna BDS sta guadagnando terreno a livello internazionale, ma lui spera di poterla combattere.

"L'unione di una democrazia che vuole una società egualitaria può essere il ponte" verso quella società, ha detto, aggiungendo che spera che le iniziative con israeliani e palestinesi nel contesto di lavoro possa essere una piccola manifestazione di un processo verso la pace.

Durante le domande e risposte, Eini ha menzionato l'incontro con il presidente dell'AFL-CIO Richard Trumka la scorsa settimana, dicendo che ha rafforzato i forti legami tra Israele e i sindacati statunitensi, e che aveva invitato Trumka a fare una visita ufficiale in Israele.

"I sindacati statunitensi ci sostengono e ci rafforzano", Eini ha detto, notando che si era incontrato con Trumka in precedenza. "Credo che il nostro rapporto con l'AFL-CIO sia molto importante per lo Stato di Israele".

"La conversazione con Trumka ieri è andata molto bene, e egli ha mostrato la sua disponibilità ad aiutarci ... Capisce le difficoltà che dobbiamo affrontare, e ha promesso di aiutarci", ha detto Eini di Trumka.

Eini ha detto che la sua visita di una settimana era volta a stabilire rapporti più forti con la comunità ebraica statunitense.

"Lo scopo della mia visita era quella di avviare buoni rapporti tra me, l'Histadrut e le organizzazioni ebraiche negli Stati Uniti e anche in altri paesi", ha detto. "La pensiamo tutti nello stesso modo e abbiamo tutti un unico interesse - la forza dello Stato d'Israele e la pace in Medio Oriente. Non penso che ci sia una persona qui che la pensa diversamente. Penso che sia l'inizio di una collaborazione, possiamo sederci insieme e arrivare alla conclusione, di che cosa dobbiamo fare per fronteggiare i problemi che ci minacciano"

Quando gli è stato chiesto dell'attuale sciopero degli assistenti sociali in Israele, Eini non era altro se non diplomatico nel suo rifiutare di discutere la questione.

"Ho imparato una cosa - non potrei mai attaccare il nostro primo ministro quando sono all'estero. Questa è la mia regola. Non posso che appoggiarlo", ha detto Eini tra gli applausi.

Fonte: Jerusalem Post

Traduzione a cura di Stop Agrexco Italia