La banca belga Dexia è stata esclusa dagli investimenti sostenibili della Triodos Bank [principale banca sonstenibile internazionale, ndt] a causa dei finanziamenti dati agli insediamenti israeliani nei territori Palestinesi occupati.
Dexia in Israele
Dexia Israel Bank (DIB), una controllata della Dexia, ha in passato finanziato le colonie israeliane. In risposta alle pressioni degli azionisti e degli interessati, DIB aveva cessato di fare nuovi prestiti alle colonie israeliane nel giugno 2008. Ci sono inoltre indicazioni che prestiti in corso siano ritirati, anche se il prestito di durata più lunga nel portafoglio non finirà fino al 2017. Le azioni di DIB hanno causato un tumulto in Israele e un Consiglio regionale nel sud di Israele ha invitato a boicottare DIB.
Nonostante il congelamento dei nuovi prestiti e il ritiro del DIB, la banca ha ancora finanziamenti in corso al Comune di Gerusalemme. Gerusalemme è il cuore dei territori occupati e dal 1967 Gerusalemme Est è stata sotto il dominio del governo israeliano. Insediamenti sono stati creati per i soli occupanti ebrei israeliani e i coloni ricevono notevoli vantaggi finanziari, così come l'accesso alle terre e alle risorse naturali nel territorio conteso. Con i finanziamenti al comune di Gerusalemme, i prestiti della DIB possono essere utilizzati per finanziare iniziative che violano i diritti umani dei palestinesi di Gerusalemme est.
Dialogo
Dexia è consapevole del suo potenziale coinvolgimento in violazioni delle risoluzioni delle Nazioni Unite (ONU), e Triodos ha avuto ampio dialogo con la società sulla questione, ma finora non ha manifestato l'intenzione di ritirare le sue attività finanziarie al Comune di Gerusalemme. Né ha manifestato altra intenzione per garantire che i finanziamenti della DIB non contribuiscano a violare i diritti umani nei territori contesi. Per queste ragioni, Dexia è stata esclusa dagli investimenti sostenibili della Triodos.
Fonte: Triodos
Traduzione a cura di Stop Agrexco Italia