LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Testo dell'interrogazione con richiesta di risposta scritta sulla "Raccomandazione dei diplomatici UE per il boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dai territori occupati" dell'Eurodeputato belga Bart Staes

bart-staesInterrogazione con richiesta di risposta scritta P-000189/2011

alla Commissione

Articolo 117 del regolamento

Bart Staes (Verts/ALE)

Oggetto: Raccomandazione dei diplomatici UE per il boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dai territori occupati

L'11 gennaio 2011 i media internazionali hanno riportato la notizia di una relazione riservata degli agenti diplomatici europei nel Medio oriente da cui risulta una grande apprensione in merito alla politica di occupazione israeliana a Gerusalemme Est. I diplomatici dell'UE ritengono che Israele porti avanti attivamente la propria annessione con minacce sistematiche nei confronti della presenza palestinese a Gerusalemme, per esempio negando le licenze edilizie per la realizzazione di edifici palestinesi a tutto vantaggio di progetti israeliani. La recente demolizione dello Sheperd Hotel in un quartiere arabo, condannata da Catherine Ashton, ne è un ulteriore esempio.

La politica israeliana è mirata esclusivamente a sottolineare l'identità ebrea della città. Secondo i diplomatici dell'UE ciò rende sempre più improbabile la prospettiva di Gerusalemme Est quale futura capitale di uno Stato palestinese indipendente, riducendo le probabilità di una pace duratura. I diplomatici chiedono "un'attuazione più energica e visibile" della politica dell'UE per Gerusalemme Est e invocano nuovi e incisivi provvedimenti. L'UE dovrebbe fare in modo che l'Unione non importi nessun prodotto proveniente dagli insediamenti ebrei di Gerusalemme Est e degli altri territori occupati. Al fine di destare l'attenzione dell'opinione pubblica hanno proposto l'utilizzo di etichette per distinguere i prodotti israeliani provenienti dai territori occupati. Inoltre i ministri degli Stati membri dell'UE che si recano a Gerusalemme dovrebbero evitare di appoggiarsi ai servizi di sicurezza e di protocollo israeliani. Sarebbero opportune anche direttive rivolte ai tour operator europei, affinché non ricorrano a operatori turistici legati a movimenti di occupazione. Da ultimo, i diplomatici dell'UE dovrebbero monitorare più attivamente la demolizione di infrastrutture palestinesi e l'allontanamento di famiglie palestinesi.

Come reputa la Commissione le raccomandazioni pratiche dei rappresentanti diplomatici europei? Come si rapportano tali proposte all'intenzione della Commissione, rinviata alla fine del 2008, di intensificare l'Accordo di associazione esistente fra l'UE e Israele? Considerato l'ostinato atteggiamento di Israele nella propria politica di occupazione, è la Commissione disposta a intraprendere una discussione sulle misure proposte dai diplomatici dell'Unione?

È la Commissione disposta a considerare l'analisi che prevede una pressione politica sulle autorità israeliane mediante il boicottaggio dei prodotti provenienti dai territori occupati al fine di favorire le trattative di pace?

Fonte: Parlamento Europeo