Il leader della Fiom ha incontrato Jamal Jumaa di «Stop the Wall» e si è impegnato a recarsi in Palestina e Israele per incontrare i protagonisti della resistenza popolare non violenta all'occupazione.
Sospendere gli accordi commerciali e militari con Israele fino a quando il governo di Benyamin Netanyanu non rispetterà il diritto internazionale e i diritti umani e metterà fine agli insediamenti e all'assedio della popolazione palestinese di Gaza. E' questa la richiesta della segreteria nazionale della Fiom, i metalmeccanici della Cgil, alla luce della «drammatica situazione di paralisi del processo di pace e dell'espansione della colonizzazione».
La presa di posizione arriva dopo l'incontro avuto oggi in Italia da Jamal Jumaa, il coordinatore palestinese della campagna «Stop the Wall» contro la costruzione del Muro israeliano in Cisgiordania, con Maurizio Landini leader della Fiom, Sergio Bellavita, della segreteria nazionale della Fiom e Alessandra Mecozzi, dell'Ufficio Internazionale dell'organizzazione sindacale. Landini ha assicurato di volersi recare quanto prima in Palestina e in Israele, con una delegazione della Fiom, per conoscere direttamente la situazione e incontrare rappresentanti palestinesi e israeliani della resistenza popolare all'occupazione.
Jamal Jumaa, durante l'incontro, ha illustrato le attività di resistenza della società civile palestinese contro il Muro, l'occupazione israeliana e la discriminazione verso i palestinesi cittadini di Israele e sollecitato forte sostegno internazionale su questi temi. Soprattutto ha rimarcato il ruolo di aziende europee nel rafforzamento dell'occupazione israeliana, attraverso la collaborazione alla costruzione di infrastrutture legate al Muro e agli insediamenti colonici israeliani sui Territori occupati. Il caso più recente è la costruzione di un treno ad alta velocità tra Tel Aviv e Gerusalemme, che collegherà anche alcune colonie israeliane, attraverso la Cisgiordania occupata, a cui partecipa anche l'azienda italiana Pizzarotti.
La Fiom, in una nota emessa dopo l'incontro, ha condannato la commercializzazione di prodotti delle colonie (attraverso l'israeliana "Agrexco" che non solo lede gli interessi e i diritti dei lavoratori palestinesi, con la confisca ulteriore di terre e devastazione di villaggi, ma viola anche il diritto internazionale Jumaa da parte sua ha chiesto che i sindacati europei prendano posizione nei confronti del sindacato israeliano, che, ha detto, «oltre a discriminare i lavoratori palestinesi, sostiene le scelte del governo israeliano».
Landini ha affermato il suo appoggio alla resistenza popolare non violenta, espressa anche nell'ultimo congresso nazionale, con il sostegno alla campagna Bds (boicottaggio, disinvestimenti, sanzioni nei confronti di Israele). Si è impegnato a portare, anche nelle sedi sindacali internazionali, la richiesta che il sindacato israeliano Histadrut venga vincolato al rispetto dei principi del sindacalismo europeo e internazionale (indipendenza, democrazia, diritti umani e del lavoro) e, in caso contrario, «che vengano sospese le relazioni con il medesimo».
Fonte: Nena News
NOTA STAMPA
Palestina. Fiom: "La Segreteria nazionale dei metalmeccanici Cgil incontra tra Jamal Jumaa"
La Fiom-Cgil nazionale ha rilasciato oggi la seguente nota.
"Jamal Jumaa, coordinatore palestinese della Campagna Stop the Wall e membro del Comitato nazionale della Campagna BDS si è incontrato, in occasione della sua presenza in Italia, con Maurizio Landini, segretario generale Fiom, Sergio Bellavita, della segreteria nazionale della Fiom e Alessandra Mecozzi, dell'Ufficio Internazionale".
"Jamal Jumaa, ha illustrato le attività di resistenza popolare non violenta della società civile palestinese contro il Muro, l'occupazione israeliana e la discriminazione verso i palestinesi cittadini di Israele. Ha espresso la necessità di un forte sostegno internazionale. Ha fatto presente il ruolo di aziende europee nel rafforzamento dell'occupazione, attraverso la collaborazione alla costruzione di infrastrutture legate al Muro e agli insediamenti israeliani sui territori occupati. Il caso più recente è la costruzione di un treno ad alta velocità tra Tel Aviv e Gerusalemme, per collegare le colonie israeliane, attraverso i territori occupati, a cui partecipa anche l'azienda italiana Pizzarotti. Queste iniziative, come anche la commercializzazione di prodotti delle colonie (attraverso Agrexco) non solo ledono gli interessi e i diritti dei lavoratori palestinesi, con la confisca ulteriore di terre e devastazione di villaggi, ma violano il diritto internazionale che sancisce l'illegalità delle colonie".
"Il rappresentante palestinese ha quindi evidenziato la necessità di una pressione sulle Confederazioni europea e internazionale dei sindacati perché prendano posizione nei confronti del sindacato israeliano, che, oltre a discriminare i lavoratori palestinesi, sostiene esplicitamente tutte le scelte del Governo israeliano".
"Il segretario generale della Fiom, ha confermato la solidarietà alla resistenza popolare non violenta, espressa anche nell'ultimo congresso nazionale, con il sostegno alla campagna BDS (boicottaggio, disinvestimenti, sanzioni). Si è impegnato a portare, anche nelle sedi sindacali internazionali, la richiesta che il sindacato Histadrut venga vincolato al rispetto dei principi del Sindacalismo europeo e internazionale (indipendenza, democrazia, diritti umani e del lavoro) e, in caso contrario, che vengano sospese le relazioni con il medesimo".
"Maurizio Landini si è impegnato a recarsi quanto prima in Palestina/Israele con una delegazione della Fiom per conoscere direttamente la situazione e incontrare rappresentanti palestinesi e israeliani della resistenza popolare non violenta".
"La Segreteria nazionale della Fiom, infine, considerando la drammatica situazione di paralisi del processo di pace e di espansione della colonizzazione, chiede che il Governo italiano sospenda gli accordi commerciali e militari con Israele finché il suo Governo non rispetti il diritto internazionale e i diritti umani, metta fine agli insediamenti e all'assedio della popolazione di Gaza".
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
Roma, 22 dicembre 2010