INTRODUZIONE
L'acqua è un elemento fondamentale della vita umana.
“Mní wičhóni", ovvero "l'acqua è vita", recita un detto Lakota, molto importante per il movimento di protesta indigeno della riserva di Standing Rock, negli Stati Uniti. Il controllo dell'acqua si traduce però anche in potere politico ed economico. Ciò è particolarmente vero nel contesto globale, dove la scarsità d'acqua è un problema reale.
Posizionandosi come leader mondiale nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative alle questioni globali, tra cui la sicurezza interna, l'agricoltura e la tecnologia, Israele utilizza da lungo tempo la tecnologia dell'acqua per dare un’immagine accettabile al proprio progetto di colonizzazione d’insediamento.
Secondo l’Istituto israeliano per le esportazioni, Israele esporta ogni anno circa 2 miliardi di dollari in tecnologie idriche.[1] Come documentato da precedenti studi di Who Profits e di altri, questi sviluppi tecnologici sono rese possibili e si basano sullo sfruttamento e sull'espropriazione strutturale e senza scrupoli delle popolazioni palestinesi e siriane occupate e delle loro risorse naturali. Mekorot, l’azienda idrica nazionale israeliana, svolge un ruolo cruciale nel portare avanti questo progetto nel settore idrico.
Mekorot detiene un monopolio quasi completo sull'estrazione dell'acqua e sulla fornitura di oltre 1,5 miliardi di metri cubi di acqua alle famiglie e alle industrie israeliane su entrambi i lati della Linea Verde, al servizio di un settore idrico israeliano che dipende dallo sfruttamento delle risorse naturali occupate e dalla violazione dei diritti delle comunità palestinesi e siriane.
Questo rapporto si apre con una rassegna del controllo israeliano sulle risorse idriche nella Palestina storica, esaminando il ruolo di Mekorot come facilitatore del regime israeliano di apartheid idrico e dell'uso delle politiche idriche per promuovere l'espansione delle colonie coloniali di Israele e l’espulsione delle comunità palestinesi. Mekorot gioca un ruolo fondamentale nella facilitazione dell’espropriazione incastonata in queste pratiche negando sistematicamente un adeguato accesso dei palestinesi all'acqua e portando alla dipendenza strutturata e all’assoggettamento del settore idrico palestinese.
Descriviamo poi nel dettaglio le implicazioni dell’arretramento dello sviluppo e dell’assoggettamento del settore idrico palestinese - una dipendenza che Mekorot ha uno specifico interesse finanziario a mantenere.
Infine, elenchiamo gli accordi conclusi tra Mekorot e i governi di tutto il mondo negli ultimi anni, utilizzati da Israele per portare avanti i propri sforzi diplomatici su scala globale - in particolare nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa - dopo la firma degli Accordi di Abramo.
Il rapporto evidenzia anche il ruolo di Mekorot nell'attuazione del Piano generale del settore idrico predisposto dal governo israeliano nel 2020, che prevede l'espansione degli impianti idriche e il raddoppio della fornitura d'acqua alle colonie nella Cisgiordania occupata.